Ancora una volta in questa stagione proponiamo al nostro pubblico un programma interessante, originale e per niente convenzionale. Torna con noi il direttore principale dell’ORT, Daniele Rustioni, e ospitiamo per la prima volta un solista straordinario come Simone Rubino, 27 anni, già Premio Abbiati nel 2017.
L’apertura del concerto è affidato ad una composizione inedita in prima esecuzione assoluta di Carlo Boccadoro, autore amico dell’ORT, più volte presente in stagione e nei programmi di Play It! L’opera, intitolata L’elettricità dei sogni è stata commissionata con il meritevole sostegno della SIAE per l’iniziativa Classici di oggi realizzata proprio per dare supporto alla musica dei nostri tempi.
Non è così facile trovare dei percussionisti nel ruolo di solista all’interno dei programmi stagionali delle orchestre. Questa volta sarà dunque un piacere anche visivo, osservare in prima fila delle percussioni, strumenti che insieme ai timpani in genere chiudono, sovrastandola dallo sfondo, l’orchestra. Nel caso di Rubino si tratta poi di un ricco armamentario di meravigliosi strumenti e oggetti “dall’energia pura”che lui trasporta personalmente con un pulmino perché “portarsi gli strumenti è un lusso, ma suonare i propri è essenziale”.
Il tempo è da sempre alla base di ogni composizione musicale, ma è solo nel secolo scorso che la scansione ritmica ha assunto un ruolo davvero centrale, e non è certo un caso.
Se il ritmo è anche una delle componenti base della musica, in quella colta è solo da Stravinskij in poi che ha acquisito una dimensione così marcata, da protagonista.
Qualcuno dice che il ‘900 è stato il secolo delle percussioni. Di sicuro il “beat” è alla base di tutte le nuove musiche nate in quel periodo, dal jazz al r’n’blues, dal pop al rock. Rubino del resto considera Bach il suo jazzista preferito e a lui ha dedicato una parte importante del suo lavoro.
L’amore per la musica si trasmette e si tramanda portandola anche nel nostro tempo. Nel campo delle percussioni si può prevedere per il futuro un’accelerazione vertiginosa – sotto il profilo tecnico – nelle mani di ragazzini che già suonano cose ritenute impossibili. L’elettronica certo, ma anche gli strumenti non convenzionali. Dai barattoli di latta di Cage alle pietre di Tan Dun, la storia non si ferma.
Il programma si completa nella seconda parte con la Sinfonia n.4 Romantica di Anton Bruckner, opera dalla genesi molto particolare, segnata dalle numerose versioni che hanno caratterizzato la sua scrittura.
———
Dove, quando
domani, giovedì 20 febbraio 2020 / ore 21:00 – FIRENZE | TEATRO VERDI
venerdì 21 febbraio 2020 /ore 20:30 – CREMONA | TEATRO PONCHIELLI
sabato 22 febbraio 2020 / ore 20:45
– MANTOVA | TEATRO SOCIALE
——–
Prezzi Teatro Verdi | Stagione Concertistica: Posti numerati I settore €16 intero – €14 ridotto; II settore €13 intero – €11 ridotto (tutti più diritti di prevendita) in vendita c/o Biglietteria del Teatro Verdi (tel 21.23.20 orario 10/13 e 16/19) e punti del Circuito Box Office. Online su www.teatroverdifirenze.it
——–
BIO | SIMONE RUBINO | suoi concerti sono un fuoco di artificio di colori e di precisione ritmica, sempre caratterizzati da uno stile molto sensibile e affascinante. La scorsa stagione è iniziata con la prima esecuzione mondiale di un nuovo concerto per percussioni e orchestra del compositore americano Avner Dorman, con l’Orchestra della NDR Elbphilharmonie di Amburgo. Altro avvenimento importante, la residenza presso l’Orchestra della Radio BR di Monaco di Baviera. E poi i debutti con la Sudwetdeutsche Rundfunk Sinfonie Orchester e la Netherlands Philharmonic Orchestra, il ritorno a Berlino con la Deutsches Symphonieorchester e la direzione di Santtu-Matias Rouvali, e a Torino con l’Orchestra della RAI diretta da Tan Dun. L’esordio discografico avviene con il CD Immortal Bach con musiche di Bach, Xenakis, Boccadoro e Cage. Nel 2014 ha vinto il Concorso della ARD e nel 2016 il Credit Suisse Young Artists Award nell’ambito del Festival di Lucerna, vittorie che gli hanno aperto la grande carriera internazionale, esibendosi con le più prestigiose orchestre al mondo. È appassionato anche di musica da camera, come dimostra la collaborazione con la tromba di Simon Hoefele. Nato a Torino, ha studiato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” della sua città e si è perfezionato con Peter Sadlo a Monaco di Baviera.
BIO | DANIELE RUSTIONI | Direttore principale dell’ORT dal 2014,ha costruito in questi anni una carriera formidabile che lo ha portato a suonare alla Royal Opera House Covent Garden, all’Opera di Monaco di Baviera, all’Opéra di Parigi, all’Opernhaus di Zurigo, al Teatro alla Scala, alla Fenice di Venezia.
È uno dei più importanti direttori d’orchestra della sua generazione sia nel repertorio operistico che in quello sinfonico. Direttore Musicale dell’Opéra National de Lyon, ha debuttato con grande successo a settembre 2019 nel nuovo ruolo di Chief Conductor della Ulster Orchestra a Dublino.
Nella stagione in corso ha inaugurato alla Philharmonia Zürich, ha diretto per la prima volta la Hallé Orchestra di Manchester mentre ha fatto il suo debutto sinfonico al Concertgebouw di Amsterdam con la Netherlands Philharmonic e negli Stati Uniti con la Indianapolis Symphony Orchestra; a fine stagione debutterà con l’Orchestre de Paris alla nuova Philharmonie.
Vanta una lunga discografia; con l’ORT ha inciso negli ultimi anni tre CD per Sony Classical co-prodotti dalla Fondazione ORT che omaggiano il Novecento storico italiano (Giorgio Federico Ghedini 2016, Goffredo Petrassi 2018, Alfredo Casella 2019).