Corrado d’Elia porta in scena lo spettacolo da lui ideato Ulisse, il ritorno.
C’è un ristorante con dei tavoli e delle sedie, ci sono delle persone che parlano, altre che aspettano, altre ancora che si confidano e attraversano spazi della mente e del cuore forse assopiti.
Un viaggio che attraversa i confini dell’anima e dei suoi tormenti, delle sue fatiche e dei suoi sogni. Un uomo di origini greche che racconta di tradizioni e della loro importanza, una sconosciuta ed uno sconosciuto che forse chissà in quale vita si sono già incontrati. Un uomo che ha il vizio di dimenticare, uno scrittore.
Un viaggio sì, ma verso dove? Dove è diretto il nostro uomo?
Verso casa. Perché arriva sempre il momento in cui bisogna tornare a casa e quindi alle proprie radici, alle proprie origini. Tornare ad un luogo sicuro, là dove si è lasciato qualcosa o qualcuno, dove la strada un tempo fu interrotta dal caos, dall’ignoto. Il nostro Ulisse ha paura, paura di restare solo, di ritornare un giorno e non avere più nessuno ad aspettarlo, nessuna cena pronta in tavola, e nessuna carezza a lui familiare.
Ed ecco che riaffiorano ricordi, memorie sbiadite, la reminiscenza platonica sembra essere un invisibile filo conduttore grazie alla quale Ulisse ripercorre la sua esistenza. Si perde, poi si ritrova, il tempo sembra essere il limite, ma allo stesso la possibilità di tornare indietro per poter andare avanti. Le musiche incantevoli accompagnato questa storia, una storia che riguarda noi tutti, dove il dolore di uno è il dolore di ognuno, dove ci viene ricordata l’importanza di avere qualcuno che ci lasci dolcezza. Ulisse, il ritorno è uno spettacolo che fa viaggiare anche lo spettatore, regalandogli un momento di meditazione, una riflessione umana che va dritta al cuore.
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progetto, drammaturgia e regia Corrado d’Elia – assistente alla regia Sabrina De Vita – con Corrado D’Elia, Raffaella Boscolo, Angelo Zampieri – scene Fabrizio Palla – organizzazione Caterina Mariani – grafica Chiara Salvucci – produzione Compagnia Corrado d’Elia