Tratto dalla storia vera di Amr Abuorezk
Drammaturgia di Giulia Lombezzi e Amr Abuorezk
Regia di Eleonora Gusmano
Interpretato da Matteo Palazzo
Musiche di Alessandro Romano/ Primo De Santis
Foto di scena di Giovanna Onofri
Lo spettacolo è Patrocinato da Amnesty International
Un ringraziamento particolare all’Associazione di Promozione Sociale TodoCambia
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Non soltanto il racconto di uno dei tanti viaggi della speranza dall’ Africa alle coste del nostro Paese. Come ogni autentico fatto teatrale, “Un capitano” nasce da un incontro.
“Questa storia mi è stata raccontata da Amr – scrive la giovane drammaturga Giulia Lombezzi – una sera, al bancone di un bar, per puro caso e, subito, abbiamo deciso di trasformarla in uno spettacolo”. L’esigenza parte dall’urgenza della testimonianza – quella di Amr, pescatore egiziano poco più che ventenne – e approda sulle feconde spiagge di quella drammaturgia ancora capace di risuonare della grande letteratura di formazione.“Ho sentito, nella vicenda di Amr, gli echi dei racconti di navigazione che ho sempre amato – ricorda la Lombezzi -, da Conrad a Melville a Omero, dove gli uomini in mare affrontano e vincono i propri lestrigoni e ciclopi, le parti più fonde di sé. Ho voluto che altri potessero ascoltare questa storia, perché è la storia di come si diventa adulti.”
Sinossi Nell’estate del 2006, durante i mondiali di calcio, Amr A., pescatore di 21 anni, decide di tentare la traversata dalla Libia all’Italia. Si rende subito conto che gli scafisti non sono in grado di guidare la barca. Il peschereccio è sovraffollato, gli incidenti tecnici si sommano, la tensione cresce. Amr capisce che deve fare una scelta: lasciarsi andare come gli altri nelle mani di tre incapaci, rischiando di rimanere perduti in mezzo al Mediterraneo, o imporsi, prendere parola e mettersi lui stesso alla guida della barca? Lui, che è sempre stato quello che gli ordini li prendeva; lui, che comandante non lo è stato mai…
Così respira, e sceglie di prendersi la responsabilità di 144 uomini, che da massa di sconosciuti diventano la sua ciurma. Quello che ancora non sa è che questa scelta se la porterà addosso ben oltre il mare, fino all’arrivo sulla terraferma, dove un’improbabile coincidenza calcistica lo porterà a dover scegliere ancora una volta tra l’attesa e l’azione.
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NOTE di REGIA
“Gli aspetti dell’avventura vissuta da Amr su cui ho voluto soffermarmi sono stati l’inaspettata occasione per un ragazzo qualunque di diventare in pochi minuti un “eroe inconsapevole” responsabile della vita di altre persone, il sentore di incompletezza che l’ha portato ad abbandonare un futuro certo di “triglie seppie gamberi e sgombri” come marinaio nel suo paese natio e a mettersi in viaggio per ricercare la sensazione di essere invece “tutto intero nello stesso posto” e la difficoltà e allo stesso tempo necessità per ognuno di noi di rimanere in contatto con il proprio mondo sommerso, di memorie, sogni e speranze.
Amr è egiziano e la sua avventura può facilmente essere ascritta tra le tante storie di migrazione che caratterizzano il nostro secolo. Il nostro desiderio è stato però quello di raccontare in primo luogo l’avventura di un ragazzo, il desiderio di riscatto e la sua crescita, resa particolarmente difficile dalle condizioni di una barca pilotata da incompetenti, dai compagni di viaggio numerosi e spaventati, dalla sete e dalla controversa accoglienza sulle coste della Sicilia.
Ho scelto che la messa in scena di questa storia si sviluppasse attraverso l’uso di pochi oggetti scenici, di manifattura artigianale, un mare di cellofan e alcuni busti e frammenti di manichini come sommersi e coperti da terra proveniente del fondo del mare, tutto intorno ad una scala, che durante la narrazione si trasformi talvolta in nave, in rotaie di un treno, e in albero maestro su cui Amr possa arrampicarsi per vedere al di là, nel tentativo di superare se stesso e le sue ambizioni.
‘Un capitano’ è una storia d’avventura, di attesa, di azione, di calcio e di mare, di incoscienza, tecnica, superstizione e scommessa. Una storia che è stata seminascosta dentro di lui per dieci anni. È la storia del fatto che a volte si può decidere di trovarsi sia al posto che al momento giusto.
Ma soprattutto, è la storia di cosa vuol dire prendersi una responsabilità.”
Eleonora Gusmano
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ORARI Spettacoli:
giovedì e venerdì alle ore 21
sabato alle ore 20
domenica alla ore 16.30
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INFO e PRENOTAZIONI:
mail: biglietteria@spaziotertulliano.it
telefono fisso: 0249472369
cell: 320.6874363
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Costo BIGLIETTI:
Intero: 16€ (+1€*)
Over 60: 11€ (+1€*)
Under 26: 10€ (+1€*)
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L’accesso agli spettacoli è consentito solo ai soci, opportunamente dotati di tessera associativa del costo simbolico di 1€* e sottoscrivibile anche dal sito https://www.spaziotertulliano.it/
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PER INFO E BIGLIETTERIA
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