uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
con Edoardo Barbone, Ferdinando Bruni, Mauro Lamantia, Valentino Mannias
produzione Teatro dell’Elfo
prima nazionale
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La storia di un uomo che non ha paura di compiere un viaggio terribile, una spietata indagine poliziesca che, passo dopo passo, guida il protagonista verso un abisso dove ad attenderlo trova l’inesorabile evidenza della sua colpa. Una favola nera, dove un trovatello dai piedi feriti sconfigge un mostro, sposa una regina e diventa re per assistere sgomento allo svelamento degli orrendi delitti di cui si è inconsapevolmente macchiato.
Un cammino verso la coscienza di sé conseguita anche a prezzo di una catastrofe. Il coraggio di confrontarsi con forze cieche che sfuggono alla nostra comprensione, che governano un destino che nessuna volontà umana è in grado di mutare.
La storia di Edipo attraverso i secoli diviene lo specchio in cui si riflettono le inquietudini di chi l’ha riletta.
Verso Tebe è un concerto di voci, un viaggio attraverso un mito che ci interroga da più di duemila anni. Da Sofocle a Seneca, da John Dryden e Nathaniel Lee a Hugo von Hoffmasthal e ancora Thomas Mann, Jean Cocteau, Steven Berkoff: questi sono gli autori che ci accompagnano.
Ma Verso Tebe la prima tappa verso la messa in scena del testo di Sofocle che è all’origine di queste cento variazioni e che a sua volta è la variazione di narrazioni ancora più antiche.
La tragedia sembra inattuale nel nostro patinato mondo occidentale, dove la luce della razionalità, il ghigno dell’ironia, lo sbadiglio del benessere hanno da tempo domato le belve dalla paura trasformandole in ansia, depressione, stress. Ma se spingiamo lo sguardo al di là dei nostri sempre più scricchiolanti confini, appena fuori dalle nostre rassicuranti certezze, il respiro gelido e antico della tragedia ci ricorda quanta poca parte del mondo ci appartenga davvero, quanto fragili sono le nostre vite, quanto debole lo scafo che affronta le tempeste di un mare nemico.
Per questo, dopo vent’anni, vogliamo tornare al mito, dopo Oreste, Fedra, Alcesti, dopo Eschilo e Euripide, partiamo per questo viaggio verso una terra oscura e per noi ancora sconosciuta : «il luogo mitico, primario, immaginale (…) la città di Tebe, il posto maledetto e patologizzato», secondo la definizione di James Hillmann, uno dei nostri compagni di viaggio.
Uno spazio di rappresentazione libero, il punto di congiunzione di tre strade, l’incrocio verso Delfi, uno spazio in cui gli spettatori (sui tre lati della scena) si vedano fra loro, lo spazio di una comunità. Ad abitarlo quattro attori per i personaggi e il coro – Edoardo Barbone, Ferdinando Bruni, Mauro Lamantia e Valentino Mannias – una colonna sonora che costantemente li accompagna e abiti, tessuti e stracci che richiamano certe opere dell’arte povera di Jannis Kounellis.
Questo per ora è tutto il nostro bagaglio. Partiamo alla ricerca di un linguaggio perduto, partiamo seguendo il bagliore di una stella che forse è morta migliaia di anni fa, ma la cui luce arriva ancora potente fino a noi.
Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
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TEATRO ELFO PUCCINI, sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33, Milano – Mart/sab 21:00, dom 16:30 – Prezzi: intero € 33 / martedì posto unico € 22 / rid. giovani e anziani €17,50 / – Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 –.0606 – biglietteria@elfo.org