Un debutto importante: martedì 3 marzo 2020 alle 20.30 all’Aula Magna della Sapienza nell’ambito della stagione della IUC, suona il pianista american Jonathan Biss, uno dei grandi interpreti attuali di Ludwig van Beethoven.
Biss si esibisce regolarmente con le principali orchestre e nei teatri e festival più importanti del mondo: ha suonato con la New York Philharmonic, la Los Angeles Philharmonic, la Philadelphia Orchestra, la London Philharmonic e l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam. Si è esibito ai Festival di Salisburgo e Lucerna, è condirettore artistico del Marlboro Music Festival e un rinomato insegnante, scrittore e pensatore in ambito musicale.
Nel 2011 ha iniziato un progetto che si concluderà nel 2020: registrerà tutte le Sonate per pianoforte di Beethoven in nove dischi e nella stagione concertistica 2019-2020 si dedicherà interamente al grande compositore tedesco, in occasione dei 250 anni dalla nascita. Questo progetto prevede più di 50 recital in tutto il mondo, con l’interpretazione di tutte le sue Sonate per pianoforte alla Wigmore Hall di Londra e a Berkeley, cicli di più concerti a Washington, Philadelphia e Seattle e singoli concerti a Roma, Budapest, New York, Sydney e altre città.
L’amore di Jonathan Biss per Beethoven risale alla sua infanzia e da allora la musica di Beethoven è una presenza costante nella sua vita. Nel 2011 ha pubblicato Beethoven’s Shadow, il primo Kindle ed eBook scritto da un musicista classico. Ma non c’è solo Beethoven nella sua vita. Infatti la sua profonda curiosità musicale lo ha portato a esplorare la musica sotto diversi aspetti. Egli stesso afferma: “Sto perseguendo il significato più ampio possibile di ciò che significa essere musicista”. Tramite i concerti, l’insegnamento, la scrittura e le commissioni, si immerge in progetti che gli stanno a cuore, fra cui Late Style, un’esplorazione delle mutazioni stilistiche tipiche dei compositori – Bach, Beethoven, Brahms, Britten, Elgar, Gesualdo, Kurtág, Mozart, Schubert e Schumann – a mano a mano che si avvicinano alla fine della loro vita. Anche questo progetto ha dato vita a una pubblicazione Kindle Single, Coda. Un suo altro progetto è Schumann: Under the Influence, un’iniziativa di 30 concerti che analizza l’opera di Schumann e le sue influenze musicali, con una pubblicazione Kindle correlata.
Per il concerto del suo debutto romano Jonathan Biss ha scelto quattro Sonate che sintetizzano l’intero arco dell’arte di Beethoven, dalla giovinezza alla piena maturità.
La Sonata n. 6 in fa maggiore op. 10 n. 2 fa parte di un gruppo di tre sonate giovanili pubblicate nel 1798, che furono accolte favorevolmente, salvo alcune riserve per la loro eccessiva originalità, mentre ora vi si riconosce un’eleganza stilistica ancora settecentesca.
La Sonata n. 18 in mi bemolle maggiore op. 31 n. 3 “La caccia” appartiene al periodo successivo dell’arte di Beethoven, poco dopo che aveva scritto il famoso testamento di Heiligenstadt, in cui esprimeva l’angoscia e la disperazione del musicista per la sordità che l’aveva colpito e esprimeva la volontà di porre fine alla sua esistenza piena di dolori e incomprensioni.
La Sonata n. 10 in sol maggiore op. 14 n. 2 è un brano di piccole dimensioni e di grande bellezza, che non corrisponde alla consueta immagine di Beethoven, perché è piuttosto un momento di distensione che privilegia un canto ininterrotto, senza cesure e senza asperità.
Infine la Sonata n. 29 in si bemolle maggiore op. 106 “Hammerklavier”, pubblicata nel 1819, che è la più ampia delle trentadue di Beethoven e dell’intera storia della musica. Si può capire che sia stata criticata dai contemporanei, disorientati dalla sua insofferenza alle regole imposte dalla tradizione: ma con questa sonata così complessa (anche per i pianisti, che devono superare grandi difficoltà tecniche) Beethoven consegnò ai posteri un testamento artistico di enorme portata e di difficile interpretazione.
Biglietti: Interi: da 15 euro a 25 euro, più prevendita, Giovani: under 30: 8 euro; under 18: 5 euro, INFO per il pubblico: tel. 06 3610051/52, www.concertiiuc.it – botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it