Università del Teatro Eurasiano
Sessione XIX TEU
organizzata dal Teatro Proskenion
in collaborazione con Teatro Atlante e Teatro alla Guilla
TERZO TEATRO E TEATRO IN MOVIMENTO
persistenze, pratiche e memorie dal giardino del teatro
Fase 1: laboratori diretti da esperti, registi e attori
Fase 2: master class con Eugenio Barba e Julia Varley
Esiste un teatro che cambia costantemente le sue strategie di azione riappropriandosi dei contesti sociali più difficili, cercando di ridurre le distanze fra gli esseri umani, promuoven- do il dialogo e lottando contro le logiche di esclusione. Questo incontro rappresenta l’op- portunità di conoscere una parte di questo teatro, grazie anche all’esperienza dell’Odin Teatret e dell’Università del Teatro Eurasiano. La sessione si compone di due fasi: nel corso della prima fase il partecipante potrà iscriversi a uno dei laboratori diretti da esperti registi e attori.
Le attività realizzate nei laboratori saranno portate come materiale di lavoro della Master class con Eugenio Barba e Julia Varley che si svolgerà negli ultimi due giorni.
FASE 1
Laboratori (dal 16 sera al 19 sera)
Il Clown Sociale. In-Visibile
Formatori: Ginevra Sanguigno e Italo Bertolasi
Nel nostro laboratorio alcune parole chiave dello Zen diventeranno traccia di una proposta
formativa sia per esplorare se stessi e i propri talenti, sia per scoprire nuovi strumenti espressivi e nuove motivazioni. Per rinforzare il nuovo carattere di un Attore e Clown Sociale con il suo volontariato umanitario. Il workshop sarà l’occasione per far emergere il proprio “corpo selvatico” con le sue innate capacità creative, immaginative, erotiche ed espressive. “L’uomo è un essere pensante, ma le sue grandi opere vengono compiute quando non calcola e non pensa” ci suggerisce il maestro di vita Daisetz Suzuki nella bellissima prefazione al libretto Lo Zen e il Tiro con l’Arco di Eugene Herrigel. “Dobbiamo ridiventare come bambini attraverso lunghi anni di esercizio nell’Arte di Dimenticare Sé stessi“.
In-Visibile – diventare ponti sospesi, come il caffè sospeso, non sai chi lo prenderà ma chi lo gusterà avrà un inizio di giornata diverso, grazie a un invisibile ponte di cortesia. Il clown sociale, salta e connette con fili invisibili creati dall’energia, il ritmo, l’intenzione di unire, creare rete, incontrare e scambiare. Usando codici e linguaggi rovesciati, incomprensibili e in-visibili. Ma visibili ai più fragili: bambini, anziani, disagiati, dimenticati, chi vive ai margini, gli ikikomori, gli sdraiati, gli stranieri, gli esclusi, i senza documenti, gli ammalati, i ciechi, gli autistici, chi dimentica tutto nell’Alzheimer, e molti altri.
Cosa faremo: Pratiche, esercizi, esperienze e tecniche per trasformarci in esseri In- Visibili.
Ginevra Sanguigno: attrice, clown, mimo, formatrice e fondatrice nel 2000 di Clown One Italia Onlus ambasciatori del Sorriso (www.clowns.it).È istruttrice clown nel team Educatori del Gesundheit ! Institute (www.patchadams.org) . Dal 2005 collabora come docente con la School for Designing a Society U.S.A. È membro del World Parliament of Clowns di Dresda. Formatrice per NPO in Giappone, Cambogia, Nepal, Portogallo, Russia, Brasile. Diplomata in Mimo e Teatro all’Accademia d’Arte Drammatica con Marise Flach (metodo Decroux) e al Teatro Arsenale di Milano con Marina Spreafico e Kuniaki Ida (metodo Lecoq). Ha studiato la danza, teatro rituale e di maschera in India e a Bali. Diplomata in Giappone al Body Weather laboratory con il maestro di danza Min Tanaka. Ha pubblicato Il Corpo che Ride Xenia Editrice. Scrive per Teatri delle Diversità nella rubrica Con le radici nel vento.
Italo Bertolasi: ha studiato per vent’anni le culture sciamaniche himalayane, cinesi e giapponesi fotografando e scrivendo per i più importanti magazine europei. È ideatore del Bagno di Foresta, una pratica di “ecologia esperenziale” che ci rieduca a un contatto profondo e sensitivo con l’“anima selvatica” dentro e fuori di noi – la natura selvaggia. Cofondatore di Watsu Italia ha perfezionato gli studi di Watsu – water shiatsu – in America
– Harbin Hot Spring – e alle Isole Hawaii. È insegnante di Ai Chi – Tai chi in Acqua – e di SGM – Sensitive Gestalt Massage. Oggi insegna nella scuola “Watsu Italia”. È fondatore di “Clown One Italia Onlus” assieme con Ginevra Sanguigno e al famoso medico clown Patch Adams. Ha scritto numerosi libri sul Watsu, sullo Yoga, sullo sciamanesimo asiatico e sul massaggio.
www.italobertolasi.com – www.watsu.it
Teatroterapia – CrossArtTeatro
Formatori: Walter Orioli e Roberto Motta
Il laboratorio propone il gesto di scrivere, dipingere, modellare, danzare come metafora,
affascinante e poetica, per dare forma a un moto di spirito che per Artaud si identifica nel- l’inferno interiore, per noi tocca il desiderio della trasformazione personale.
Dalle opere scaturite nella prima fase nascerà la rappresentazione di gesti, di vissuti e di narrazioni che si trasformeranno in vera e propria drammaturgia.
Considerando il teatro nel suo aspetto interdisciplinare, la CrossArtTeatro è l’espressione della libertà dei linguaggi, nella convinzione che l’Arte contemporanea si fonda sulla rela- zione tra processo creativo, contenuti e forma.
Il laboratorio parte quindi da una proposta inizialmente pre-espressiva che, in seguito, rive- la la sua forma nella rappresentazione teatrale, frutto degli elaborati emersi precedente- mente. CrossArtTeatro è un’esperienza nuova aperta a chiunque, artisti e non artisti, che trova la sua applicazione nel campo delle Artiterapie, ovvero di un’arte che rigenera gli spiriti e le relazioni.
www.teatroterapia.it
Walter Orioli: psicologo, studia da anni diversi aspetti della crescita psico-fisica attraverso il teatro. Autore dei libri Far teatro per capirsi (1995), Teatro come terapia (MacroEdi- zioni, 2000), Dal teatro alle artiterapie (2006), Teatroterapia, prevenzione, educazione e riabilitazione (Erickson, 2007), Il gioco serio del teatro (MacroEdizioni 2008), Teoria e pratica della teatroterapia (Red, 2019). Collabora con diverse Università.
Roberto Motta: regista, educatore, presidente della Federazione Italiana Teatroterapia, insegna alla Scuola di formazione in teatroterapia di Colico (LC) e di Bari. È esperto di training dell’attore.
www.fedteatroterapia.it/scheda-socio/motta-roberto
Teatro di Strada
È lecito sognare. Il Teatro come terra degli incontri
Formatori: Vincenzo Mercurio, Emilio Ajovalasit, Preziosa Salatino
Il Laboratorio si rivolge ad attori, musicisti, cantanti, danzatori e performer di arti circensi e di strada, ma anche a non-attori (dai 16 anni in su) desiderosi di sperimentarsi in un lavoro collettivo di strada. Il lavoro ruoterà attorno ad alcune domande-chiave:
Chi sono? (identità/radici/appartenenza)
Cosa so/posso/voglio fare? (direzione/volontà)
Come posso intrecciare la mia strada con quella degli altri? (alterità/comunità/impegno)
Ogni partecipante dovrà presentare all’inizio del laboratorio una breve performance (monologo, poesia, canzone, musica, danza, performance di teatro di strada e di arte circense, anche di propria produzione) di max 10 minuti. È particolarmente apprezzato l’utilizzo di musiche, costumi, oggetti di scena, elementi scenografici di facile trasporto.
Munirsi di tenuta da lavoro comoda e dai colori neutri (nero o grigio).
Ci sarà un confronto preliminare con i partecipanti per organizzare al meglio il gruppo di lavoro e ottimizzare i tempi del montaggio finale.
ALCUNI SPUNTI DI RIFLESSIONE:
“E se cominciassimo a puntare alto? Ad accettare che i “migranti” ci aiutano a recuperare il
ruolo del merito? A liberarci da soffocanti e clientelari logiche di appartenenza? Non più – a chi appartieni? – Ma finalmente chi sono? Chi hai deciso di essere? Che cosa sai fare?”
Leoluca Orlando
“Io sono io, ma anche quello che mi circonda. Solo occupandomene, posso salvare me stesso”. Don Chisciotte (Tutti possiamo essere “Eroi del quotidiano”, cavalieri erranti di avventure piccole e grandi).
“Solo gli artisti, e specialmente quelli del teatro, hanno dato agli uomini occhi e orecchi per sentire e vedere con un certo piacere quello che ognuno sente in sé, vive in sé e vuole in sé”. Nietzsche (Cosa so fare per portare bellezza nel pezzetto di mondo che occupo? )
Vincenzo Mercurio: fa parte del Teatro Proskenion dal 2000. Partecipa alle produzioni degli spettacoli, alle attività di ricerca e agli incontri internazionali di teatro di Linea Trasversale dell’Università del Teatro Eurasiano diretta da Eugenio Barba. Dal 2014 dirige il Teatro Proskenion.
Ha curato la regia degli spettacoli: Rosetta Malaspina. Ovvero da un punto dell’eternità, Dalla vita alle scene ispirata all’autobiografia di Raffaele Viviani con la Piccola Orchestra Vivianea di Campobasso, Salsi Colui. Storie sepolte con l’Ensamble Proskenion , e Lo Specchio e il Silenzio, O’ Megalomén. Tikandi akomì. Qualcosa ancora e Le nozze del Barone.
Emilio Ajovalasit: regista e attore teatrale, fondatore e direttore artistico del Teatro Atlante di Palermo. Laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Palermo in collaborazione con la cattedra di Storia del Teatro. Dal 2001 scrive e dirige spettacoli teatrali rappresentati in diversi contesti nazionali ed internazionali, gli spettacoli sono sempre frutto di un percorso di ricerca e sperimentazione e affrontano spesso temi legati alla realtà contemporanea. Scrive e interpreta inoltre spettacoli per l’infanzia e i giovani, specializzandosi in opere rivolte a un pubblico di tutte le età dove mescola discipline diverse come l’illusionismo, la comicità e la musica. Affianca all’attività performativa, la formazione, conducendo laboratori e corsi rivolti a bambini e ragazzi. Porta il suo
lavoro anche in contesti di marginalità e difficoltà sociale, nelle scuole, nei quartieri a rischio della città di Palermo, in progetti di riqualificazione urbana e valorizzazione di siti storico-monumentali, coinvolgendo attraverso il teatro enti del territorio e comunità.
Preziosa Salatino: attrice, autrice e operatrice di Teatro dell’Oppresso. Laureata in Storia del teatro al DAMS di Roma Tre, nel 2006 ha fondato con Emilio Ajovalasit il Teatro Atlante.
Come formatrice collabora con numerose scuole. Ha condotto per tre anni laboratori teatrali presso la Casa di Reclusione Ucciardone. Come operatrice di Teatro dell’Oppresso è impegnata in numerosi progetti di teatro sociale su tutto il territorio nazionale.
Cantastorie e Teatro
Formatore: Nino Racco
In teoria Il cantastorie, come attore, ha un corpo una voce un testo. Il laboratorio “lavorerà” alla messa insieme di queste tre dimensioni apparentemente separate. Una fusione tesa a comunicare, sedurre, stimolare, provocare, giocare la percezione dello spettatore.
In pratica Lavoreremo sul corpo e sulla voce dell’uomo-attore, quel corpo-voce dove sono
depositate esperienze, memorie, conoscenze, saperi tecnici da risvegliare e rinnovare attraverso il training e l’improvvisazione creativa. Come mettere a disposizione di un raccon- to/comunicazione questa somma di conoscenze? Contemporaneamente infatti affrontere- mo un testo, che i singoli partecipanti sceglieranno assieme al formatore nelle settimane precedenti il laboratorio. Ogni partecipante un testo e qui – sfida nella sfida – il testo scelto deve riguardare un fatto di cronaca attuale: come può l’attore-cantastorie raccontare la contemporaneità? Il testo nel frattempo può essere letto, meditato, metabolizzato, ma non memorizzato prima di inizio-lavori (essendo ogni
memorizzazione di fatto una “interpreta- zione”). Abiti comodi per la fase del
training/improvvisazione. Per il lavoro sul testo invece il partecipante proporrà e porterà al primo incontro un vestito adeguatamente (creativa- men-te) legato all’argomento testuale.
Nino Racco:
WikipediaNinoRacco
www.ninoraccoteatro.it
nicola.racco59@gmail.com
L’attività teatrale di Nino Racco è segnata dal recupero e dal rilancio del cantastorie, figura centrale e tipica della cultura del sud Italia negli anni 50 e 60. In un primo momento il recupero avviene in chiave abbastanza tradizionale con studi e montaggi ispirati alle “cantastoriate classiche”, da qui gli spettacoli Storia di Salvatore Giuliano (1989), La baronessa di Carini (1998), ‘Ntricata storia di Peppe Musolino (2001). Segue poi una fase di ricerca e sperimentazione estrema – coincidente all’incontro col Teatro Proskenion diretto da Claudio La Camera e con l’Università del Teatro Eurasiano diretta da Eugenio Barba (1995/2005) – nella quale “il cantastorie” evolve e trasmigra in una dimensione più propria- mente teatrale. Sono anni ricchi di un teatro performativo con al centro la
sfida alla “scienza dell’improvvisazione”, anni ricchi di viaggi artistici ed esistenziali lontani dal teatro e dalla lingua italiana (opportuno uso del gramelot e della maschera): Brasile (1997), Stati Uniti (2000/2001), Scozia (2002), Danimarca (2004) e ancora Stati Uniti nel 2005. Negli ultimi anni il teatro di Nino Racco si accosta ancor più a tematiche di impegno artistico e sociale: Ciao amore ciao (2005) spettacolo dedicato a Luigi Tenco, Meridion/La tragedia di Marcinelle (2007) su testi di Ignazio Buttitta, Opera Aperta (2011/2013) racconto poetico su Rocco Gatto vittima di mafia.
Laboratorio “Fare teatro con altri mezzi”
(parteciperanno tutti i gruppi di lavoro)
18 giugno – dalle 16,30 alle 19,30
19 giugno – dalle 16,30 alle 21,00
18/19 giugno ore 16,30-19,30“Fare teatro con altri mezzi”
Incontri e conferenze con: Luigi Serafini, Claudio La Camera, Maria Ficara, Mariangela Berazzi, Vincenzo Mercurio, Irene Di Lelio, Margherita Di Marco, Valerio Apice, Claudia Brunetto, Preziosa Salatino, Fabio Butera, Fabrizio Pompei, Giuseppe Zito.
Mostra Fotografica
dal 16 al 21 giugno presso Foyer dei Crociferi
“Diario di viaggio. Trent’anni del Teatro Proskenion” a cura di Chiara Orlando Iaria (Teatro Proskenion) e Associazione Nuova Carini.
FASE 2
Master class con Eugenio Barba e Julia Varley
20 giugno (tutta la giornata)
Programma:
– Intervento dei coordinatori dei gruppi di lavoro
– Conferenza di Eugenio Barba e riposte alle domande dei partecipanti.
– Ore 21,00 Spettacolo del Laboratorio Teatro di strada.
PENSARE PER LE AZIONI
21 giugno (tutta la giornata)
La Master class cercherà di definire i diversi livelli della drammaturgia al lavoro in uno spettacolo
teatrale e gli aspetti di base dell’antropologia teatrale toccando i se- guenti argomenti:
– elaborazione della drammaturgia dell’attore a livello organico o dinamico (azioni fisiche e vocali)
– relazione tra la partitura dinamica e la struttura narrativa
– relazione tra la drammaturgia totale del regista e quella del testo
– relazione tra la drammaturgia del regista, quella dello scrittore e quella dell’attore
– tecniche quotidiane ed extra-quotidiane
– differenza tra movimento e azione
– immobilità statica e dinamica
– energia nello spazio e energia nel tempo
– tecnica di montaggio per i registi
– la percezione del regista e la percezione dello spettatore
La Master class è sviluppata sotto forma di un dialogo tra gli osservatori e Eugenio Barba che crea situazioni pratiche per dimostrare alcuni problemi con l’aiuto di Julia Varley.
La dinamica della conversazione serve a Eugenio Barba per rivelare il suo lavoro di regista-autore esemplificando esercizi o scene che illustrano le sue pro-cedure e stimolano nuove domande mentre Julia Varley porta il punto di vista degli attori.
Programma dettagliato
16 giugno
• Arrivo e sistemazione dei partecipanti.
• Ore 18.30 Incontro di presentazione a cura dei coordinatori
• Cena: “Caponata a Ballarò” con musica e teatro
17 giugno
• Mattina (ore 9.30/13.30)
• Lavoro pratico dei laboratori nelle diverse sedi Pausa pranzo libera
• Pomeriggio (ore 16/18,30) Lavoro pratico dei laboratori nelle diverse sedi
• Cena: “Pane e panelle alla Vucciria” con musica e teatro
18 giugno
• Mattina (ore 9.30/13.30)
• Lavoro pratico dei laboratori nelle diverse sedi Pausa pranzo libera
• Pomeriggio (ore 16/18,30) Laboratorio per tutti i gruppi “Fare teatro con altri mezzi”
• Cena
19 giugno:
• Mattina (ore 9.30/13.30)
• Lavoro pratico dei gruppi tematici nelle diverse sedi
• Pausa pranzo libera
• Pomeriggio (ore 16/20 – Crociferi): Laboratorio per tutti “Fare teatro con altri mezzi”
20 giugno ore 9,00/13,00 – 16,00/19,00
• Dimostrazioni di lavoro e presentazione dei gruppi di lavoro con Eugenio Barba e Julia Varley
• Ore 20,00: spettacolo con il gruppo del laboratorio di teatro di strada
21 giugno (tuttala giornata)
• Master Class con Eugenio Barba e Julia Varley “Pensare le azioni”
ALLOGGIO:
A carico dei partecipanti e non incluso nel costo delseminario.
Alloggi disponibili presso il Convento dei Carmelitani a Ballarò
(costo giornaliero a persona 15 € colazione inclusa).
VITTO:
A carico dei partecipanti
Costo per la partecipazione: 150 €
Numero massimi di partecipanti previsti: 50
Le selezioni delle domande saranno effettuate in base alla priorità di ricezione.
Non è possibile iscriversi solo a una fase.
INFO E ISCRIZIONI:
teatromendicante@gmail.com
castelli.federica34@gmail.com
aureliaalonge@gmail.com