Quest’intervista era destinata al numero primaverile di Teatrionline magazine, che potete sfogliare qui sulla homepage del sito. Nella versione che segue ci è sembrato doveroso aggiungere un breve scambio sull’emergenza che stiamo vivendo e le sue conseguenze sul mondo dello sport.
Ventisette anni, laureato in Economia aziendale, sposato da qualche mese. Dopo aver partecipato al movimento studentesco negli anni liceali al Da Vinci, nel 2013 entra in Senato accademico come rappresentate degli studenti universitari. L’anno dopo è eletto consigliere comunale, il più giovane della storia della città; diventa Presidente della Commissione dedicata a Istruzione, Formazione e Lavoro, e il sindaco gli affida la delega speciale alle Politiche giovanili. Da giugno 2019 è Assessore nella giunta del Comune di Firenze e si occupa di Sport, Politiche giovanili e Città della notte. Se avete notato qualche opera d’arte di strada per le vie di Firenze, c’è sotto il suo zampino.
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L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo crea grossi problemi anche al mondo dello sport. Il Comune di Firenze sta lavorando anche in questo senso?
Sì, in queste settimane abbiamo avviato un dialogo col governo, l’Anci e la Regione, per chiedere risorse per lo sport di base, per le realtà dilettantistiche, insomma per lo sport delle palestre, dei campetti da calcio e da pallacanestro frequentati da bambini e ragazzi. Ci siamo attivati anche con il CONI e le varie federazioni affinché facciano la loro parte. Non si tratta solo di attività ludica e motoria, ma di importanti momenti di socializzazione per i più giovani. È un mondo che sta molto a cuore all’amministrazione e a me in prima persona e sono pronto a fare la mia parte come assessore allo Sport. I primi passi del governo sembrano andare nella direzione che auspichiamo: il sostegno per i collaboratori sportivi, il rinvio dei canoni di locazione. Sono misure fondamentali, anche se certamente non sufficienti, e noi amministratori locali seguiremo da vicino i lavori delle prossime settimane per fronteggiare questa crisi insieme, istituzioni e realtà del territorio.
Anche il mondo della Street Art, protagonista della nostra chiacchierata, ha voluto fare la sua parte
“Street Artist per Firenze” è una bellissima iniziativa che ha visto tanti artisti sostenere l’Ospedale Careggi in questo momento difficile. La mattina del 3 aprile è partita un’asta di beneficenza, promossa da Bue2530, supportata da Controradio Firenze, Street Levels Gallery e StreetBook Magazine e rilanciata dal Portale Giovani del Comune di Firenze: gli Street Artist hanno pubblicato le loro opere sui propri profili Instagram con l’hashtag #streetartistperfirenze e i vincitori hanno devoluto l’importo, più di 16.500€, direttamente all’ospedale. È una delle tante iniziative con cui Firenze si sta dimostrando ancora una volta capace di coniugare solidarietà e creatività.
Street Art nella culla del Rinascimento. Si può?
In questi anni Firenze si sta trasformando: la nostra è una città storica, dove fino a pochi anni fa la Street Art non era protagonista, come lo è in tante città europee. Qualche anno fa abbiamo deciso invece di realizzare, su mia proposta, il regolamento per la Street Art, che individua due tipologie di spazi: alcuni liberi, per chiunque voglia cimentarsi in questa nuova forma d’arte; altri in determinati spazi della città, dove l’amministrazione, su progetto, crea delle vere e proprie opere d’arte permanenti. Dare spazio a nuove forme artistiche non significa cancellare secoli di storia, al contrario vuol dire aprirsi all’arte contemporanea, raccogliendo lo spirito innovatore che ha sempre caratterizzato la città.
Cos’è cambiato col regolamento?
Da allora è stato un susseguirsi di richieste per la realizzazione di opere. Tantissimi artisti nazionali e internazionali hanno espresso il desiderio di venire a esibire il proprio talento nella città d’arte per eccellenza. Qualunque artista, che sia europeo, americano, asiatico, ha come punto di riferimento la nostra città ed è onorato di poter avere una propria opera esposta a Firenze. Già molti streetartist si sono esibiti qui: il primo grande muro è stato quello di piazza Leopoldo, dove in occasione del centenario della nascita di Nelson Mandela Jorit ne ha realizzato un ritratto con le inconfondibili strisce rosse sulla guance che caratterizzano il suo stile. Più recentemente, durante il Festival dei Diritti, è stato inaugurato sull’edificio di residenze pubbliche in via Rocca Tedalda un murales alto sei piani, opera degli artisti Run e Basik. La Street Art permette di avere opere internazionali, pubbliche e gratuite in tutte le zone della città.
Martin Luther King, Greta Thunberg, Liliana Segre, Falcone e Borsellino, Madre Teresa di Calcutta, Pietro Bartolo: che ci fanno sui muri di Firenze?
Il comune ha sostenuto una campagna della fondazione Il cuore si scioglie che ha portato nel centro storico i “super-humans”, personaggi della storia recente e contemporanea con indosso la maglietta di Superman. Il momento è adesso è una campagna che si ispira al subvertising (letteralmente vandalizzazione creativa, ndr), tecnica della Street Art, per attirare l’attenzione sulle attività di solidarietà della fondazione. Il collettivo Lediesis ha realizzato le opere che nel periodo tra dicembre e gennaio hanno riempito angoli murari sparsi per la città. È stata la prima volta in Italia in cui una campagna di solidarietà si è avvalsa di questa tecnica. Questa novità ha garantito il successo della campagna e l’arricchimento del centro storico con opere d’arte di strada. È interessante ricavarne un’osservazione di cui fare tesoro: nella storia Firenze ha sempre innovato ed è stato questo che le ha permesso di primeggiare nel mondo, quindi una ricerca costante dell’innovazione dovrebbe essere il nostro faro. La Street Art significa anche questo.
Un altro esempio?
Nella settimana di San Valentino l’artista Alan Zeni, in arte ZA, ha regalato a Firenze dieci suoi disegni che legano il tema del bacio alla nostra città. Attraverso la poster art abbiamo attaccato manifesti grandi 6x3m per celebrare l’amore a Firenze e per Firenze. Anche questa è una nuova forma d’arte, resa possibile dal regolamento sulla Street Art, che dimostra come la nostra città possa diventare un palcoscenico per artisti, giovani, emergenti o affermati, che vogliono esprimersi.
Nei mesi scorsi l’amministrazione ha lavorato sui muri degli edifici scolastici – come Da Vinci, Marconi, Pilati, Marco Polo – e inaugurato, tra gli altri, anche un murales dedicato al partigiano Silvano Sarti, detto “Pillo”. L’obiettivo per il futuro è quello di creare sempre nuovi spazi, soprattutto nelle periferie, continuare a incontrare artisti e concentrarsi soprattutto sui grandi muri.
Ci siamo soffermati sulla Street Art, ma tu sei anche assessore allo Sport: obiettivi?
Sullo sport ho due grandi obiettivi: prima di tutto concentrarmi sullo sport diffuso, per tutti, a ogni età; e poi sostenere l’agonismo, il che significa da un lato affiancare tutte le nostre società sportive che fanno sport di livello – e sono tante – e dall’altro avere la capacità di attrarre a Firenze grandi eventi sportivi, così com’è stato negli anni passati, ma cercando di alzare ancora l’asticella dove è possibile.
Da consigliere comunale ti sei impegnato per la tramvia di notte e per gli orari prolungati delle biblioteche. Nuovi progetti per le Politiche giovanili?
Quest’anno ci concentreremo sul progetto Presìdi positivi, in collaborazione con la Regione Toscana, che vede al centro i giovani come presidio nei vari quartieri della città: in alcune aree, spesso le più difficili della città, è proprio grazie all’ascolto dei giovani, alla loro interazione con le istituzioni, che si può creare qualcosa di positivo, qualcosa di bello e utile non solo per gli stessi giovani, ma per tutta la nostra città. Il progetto, su cui stiamo lavorando, permetterà ai ragazzi anche di incontrare più facilmente gli operatori di strada. Coinvolgerà tutti e cinque i quartieri e sarà declinato sulle peculiarità di ognuno: nel Quartiere 1 sarà legato al tema della Città della notte; nel 2 verrà creato un piccolo comitato sportivo che seguirà anche la riqualificazione, con interventi puntuali nell’area del Fantafondo, ad esempio per il campetto da calcio e per la pista da bocce; nel 3 si concentrerà in piazza Istria; nel 4 nella zona dell’Isolotto vecchio; nel 5 in quella del centro commerciale di San Donato. L’idea è quella di lavorare nei luoghi dove i giovani oggi si ritrovano nel loro tempo libero.
Stadio Artemio Franchi e Nelson Mandela Forum: sport, ma anche spettacolo
Per me è fondamentale continuare a valorizzare questi centri, sfruttandone la polifunzionalità come luoghi di aggregazione: sport, musica, eventi di spettacolo. Sono beni pubblici, da far vivere aprendoli ai cittadini quanto più possibile.