“Non si mettono mai uno contro l’altro i diritti fondamentali: lavoro, salute, cultura”: le parole sono di Mario Setti, presidente di NEM – Nuovi Eventi Musicali, che oggi è a rischio chiusura per l’azzeramento dei fondi concessi per iniziative culturali, in questo periodo di emergenza sanitaria. Diodato, Simone Cristicchi, Andrea Chimenti, Luciano Alberti, Alexander Lonquich sono solo alcuni nomi della scena artistica, accorsi in segno di solidarietà in sostegno di NEM.
La notizia è degli ultimi giorni di marzo: Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze ha ritirato l’investimento per le prossime attività di NEM, pur riconoscendo il valore dell’iniziativa, poiché nel periodo della drammatica emergenza da contenimento del Covid-19, i fondi sono diretti al sostegno sanitario. Il colpo al lavoro culturale è duro e aggrava il settore già precario. Dice Mario Setti: “Tagliare ora, in queste settimane drammatiche, fondi per l’anno in corso alla cultura è un tragico errore. Non si mettono contro tra loro diritti fondamentali: salute, lavoro, cultura. La Nem, come altre centinaia di realtà del settore, non può reggere oltre: ripristinate i fondi per l’anno in corso, date speranza, dateci la possibilità di ripartire appena sarà possibile.”
Nelle ultime ore numerosi sono stati i messaggi arrivati nella posta di NEM, tra appassionati seguaci delle iniziative concertistiche e artisti, direttori, musicisti che hanno partecipato alle serate proposte dall’organizzazione culturale. Tra questi, il pensiero del fresco vincitore di Sanremo, Diodato, protagonista nel 2013 al Teatro Romano di Fiesole con una riproposizione del White Album dei Beatles: “Spero davvero, senza alcuna volontà polemica, che questo stato di emergenza fornisca un quadro definitivo degli errori commessi in passato con tagli che ricadevano sempre su Sanità e, molto spesso in primis, sulla Cultura e che permetta ai nostri governanti di aggiustare il tiro, di riconoscere l’importanza di chi lavora in questo mondo, di riportare alla luce il sommerso e che si possa definitivamente restituire la dignità che ogni lavoratore, ogni professionista, dovrebbe avere in un Paese civile.” Gli fa eco un altro vincitore del Festival, Simone Cristicchi, che nel 2012 cantò Sergio Endrigo: “Mi auguro con tutto il cuore che NEM, questa realtà così coraggiosa e unica nel panorama musicale, possa sopravvivere o risorgere presto, perché se è vero che un corpo malato ha bisogno di medicine, l’anima non può non nutrirsi di Arte e Musica.”
“Che questo che viviamo sia tempo di restrizioni va da sé. Ma per i NEM non si tratta di questo tempo, si tratta della Firenze di domani, o di domani l’altro: di una normalità che vogliamo recuperare. Se vogliamo sopravvivere, anche i NEM devono sopravvivere.”, ha aggiunto il musicologo Luciano Alberti, già direttore del Maggio Musicale Fiorentino e dell’Accademia Chigiana. Ancora, parole di vicinanza sono arrivate dal cantautore Andrea Chimenti (“La NEM è un’associazione con cui ho avuto il piacere di collaborare in campo musicale e conoscerne la serietà e dedizione, una vera oasi in questa progressiva desertificazione”) e dal pianista tedesco Alexander Lonquich (“Mi auguro che una rete di protezione, messa in atto da chi ha i mezzi per crearla, salvi questo prezioso progetto ventennale”).
Solidarietà anche dal mondo della politica è arrivata con le parole di Claudio Martini, già presidente della Regione Toscane e Senatore della Repubblica: “Rivolgiamo anche noi un appello a ripensarci, a fare della crisi di oggi l’occasione di una risposta più alta, non burocratica, non ordinaria. Dall’epidemia dovremo uscire con un panorama sociale e culturale ancora vivo e ricco, con NEM e tante altre belle proposte ancora in piedi. Per il bene di tutti. Sennò il virus avrà ucciso non solo tante persone, che piangiamo commossi, ma anche tante risorse vitali del Paese e della nostra Toscana.”
Sono questi i giorni anche dei ricordi e delle memorie (come quando nel 2012, la Nem ricevette la Medaglia del Presidente della Repubblica per il Premio a Krzysztof Penderecki, compositore e direttore d’orchestra da poco scomparso), in attesa di migliori notizie, ai quali ha partecipato anche Matteo Fossi, direttore artistico di NEM: “Quanta musica però, quanti giovani sono cresciuti con noi, e grazie a loro noi siamo cresciuti; da ventenni siamo diventati uomini; che clima, che energia. Che alternativa. Non dimenticateci.”