La creatività non si ferma nonostante lo stop imposto dal Covid, nonostante il fermo dei teatri e dei luoghi deputati allo spettacolo dal vivo. L’agorà virtuale offre nuove occasioni e sfide, per sperimentare e ripensare al proprio essere artista, a partire dalle mura domestiche. C’è tempo fino all’11 maggio per partecipare al bando lanciato dal Centro di Residenza della Toscana costituito dalle Associazioni culturali Armunia e CapoTrave/Kilowatt, in collaborazione con Regione Toscana, MiBACT e con i Comuni di Rosignano Marittimo (Li) e Sansepolcro (Ar): 2 i progetti di Residenza Digitale da selezionare per il 2020, per un contributo di 2.500 euro a progetto. Un’occasione per gli artisti di esplorare lo spazio digitale come ulteriore o diversa declinazione della ricerca autoriale e della sua fruibilità su web, prima di tornare a essere fisicamente insieme. Dovrà trattarsi di progettualità artistiche legate ai linguaggi della scena contemporanea (drammaturgia, movimento, performance), che nascano direttamente per l’ambiente digitale o che in esso trovino un ambito funzionale ed efficace all’esplicitarsi dell’idea artistica. A titolo di esempio: non si tratta di presentare percorsi di lettura o riprese video di testi o spettacoli esistenti o da farsi, bensì di concepire progetti artistici che abbiano nello spazio web il loro habitat ideale, indicandone anche le modalità di fruizione e interazione da parte dello spettatore, per il quale prevedano un accesso attraverso il pagamento di un biglietto, di modo da valorizzare il lavoro dell’artista, non come una gratuità. Il progetto deve prevedere almeno un evento on-line, da tenersi nel corso del 2020.
Ciascuna delle 2 proposte selezionate riceverà un contributo di residenza di 2.500 euro + iva, che sarà pagato dietro la presentazione di regolare fattura. I lavori selezionati potranno avvalersi anche di altri contributi produttivi forniti da ulteriori soggetti dello spettacolo, ovvero non si richiede alcun vincolo di esclusiva.
Gli artisti interessati al partecipare alla selezione dovranno inviare:
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una presentazione dell’artista o della compagnia, di massimo 1.000 battute;
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una descrizione del progetto di Residenza Digitale che si intende realizzare, di massimo 2.000 battute;
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un eventuale allegato di tipo non testuale (video, audio, PowerPoint) – l’invio dell’allegato è obbligatorio.
I materiali sopra descritti dovranno pervenire via email entro le ore dodici (mezzogiorno) di lunedì 11 maggio all’indirizzo michele.rossi@kilowattfestival.it specificando nell’oggetto “Proposta di Residenza Digitale”. Potrà essere richiesto un colloquio conoscitivo con alcuni dei candidati, da realizzarsi via Skype, nella settimana 18-25 maggio.
Con il presente bando, il Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt) non vuole rinunciare alla propria vocazione di accoglienza degli artisti in residenza presso le proprie strutture, che negli anni scorsi ha ospitato oltre 40 compagini artistiche all’anno per un totale di oltre 600 giorni di residenza creativa, piuttosto vuole trasformare una difficoltà in un’opportunità che può aprire nuove sfide formali e concettuali. “Armunia e CapoTrave/Kilowatt che insieme formano il Centro di Residenza della Toscana – specificano i direttori artistici di Armunia Fabio Masi e Angela Fumarola, e i fondatori e direttori di CapoTrave / Kilowatt Lucia Franchi e Luca Ricci – propongono un’iniziativa che, nel suo essere diversa rispetto ai percorsi che da anni sostengono, apre nuovi scenari. In questo momento di sospensione delle residenze creative, le due realtà trasformano la condizione del tempo, della prossimità e della ricerca lenta, in un atto che, se pur nella distanza tra corpi, continua a esplorare i linguaggi della scena contemporanea, declinandoli però per l’ambiente digitale. Con questa proposta Armunia e CapoTrave / Kilowatt non intendono rinunciare alla loro vocazione di accoglienza degli artisti nel Castello di Rosignano Marittimo o al Teatro alla Misericordia di Sansepolcro ma vogliono trasformare l’attuale difficoltà in un’opportunità verso nuove letture formali e concettuali della produzione artistica da affiancare, non certo sostituire, alle consuete forme di fruizione dello spettacolo dal vivo, nell’attesa che si possa tornare ad essere insieme.”