È Alessandro Turba, musicologo e ricercatore presso la Swiss National Science Foundation (SNF) dell’Università di Ginevra, il vincitore della prima edizione del Premio Internazionale “Alfredo Casella” che l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, d’intesa con Fiamma Nicolodi, ha istituito nell’ottobre 2019. Con il progetto dal titolo “Retoriche musicali e culto della romanità nell’Italia fascista”, Turba si impegna a produrre, nel corso di tre anni, uno studio monografico inedito che, previa approvazione della Commissione giudicante, sarà edito dall’Accademia di Santa Cecilia entro 12 mesi dalla consegna.
II Premio era destinato a studiosi italiani e stranieri e prevedeva lo svolgimento di un progetto di ricerca sulla musica del primo Novecento italiano nel suo contesto storico e culturale. Periodo, questo, che in tempi recenti sta incontrando un rinnovato interesse nelle Università, Conservatori, istituzioni musicali e case discografiche. L’intestatario del premio, Alfredo Casella (Torino, 1883-Roma, 1947), compositore, interprete, didatta, saggista, è stato Accademico effettivo di Santa Cecilia e nel 1932 l’Accademia di Santa Cecilia gli affidò il corso di perfezionamento di pianoforte. Nel 2015 l’Orchestra di Santa Cecilia, diretta da Gianandrea Noseda, ha eseguito la sua Seconda Sinfonia.
“Siamo orgogliosi di dare il nostro contributo, grazie a Fiamma Nicolodi, allo sviluppo della musicologia italiana dedicata a un periodo estremamente ricco di esperienze e di intelligenze, ma fino ad oggi poco esplorato”, dichiara Michele dall’Ongaro, Presidente-Sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. “Il Premio ha l’obiettivo di fare luce – continua dall’Ongaro – su pagine significative della nostra storia da rileggere criticamente a distanza di tempo e lucidamente per scoprire radici fino ad oggi rimaste sepolte. È stato bello valorizzare il talento di un giovane italiano e speriamo che questa iniziativa si possa riproporre quanto prima”.
“Il mio augurio è che il Premio Casella possa dare un contributo effettivo alla ricerca in campo musicologico da parte di giovani studiosi” afferma Fiamma Nicolodi, nipote del compositore. “Spero vivamente che sia un’importante occasione per fare emergere nuove tematiche e nuove ricerche su una parte del mondo musicale ancora poco indagata e su cui è necessario colmare alcune lacune.”
La Commissione, composta da Angela Ida De Benedictis, Ben Earle e Christoph Flamm, Virgilio Bernardoni, Mila De Santis, Fiamma Nicolodi e Michele dall’Ongaro, ha ritenuto meritevoli di menzione altri due candidati: Marica Bottaro, che ha presentato un progetto dal titolo “Tradizione e innovazione nella musica del primo Novecento italiano. Fra regionalismo, nazionalismo ed europeismo” e Antonella Manca che ha presentato un progetto dal titolo “Un sodalizio intellettuale nella Roma del secondo conflitto mondiale: Roman Vlad, Aurel Millos, Toti Scialoja, Cesare Brandi e il progetto di una Strada su caffé”.
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Alessandro Turba (nato nel 1980) è un musicologo italiano e ricercatore post-dottorato presso la Swiss National Science Foundation (SNF) dell’Università di Ginevra. Si è diplomato al Conservatorio di Milano in pianoforte e composizione e ha conseguito un dottorato in musicologia all’Università degli Studi di Milano (2016) con una tesi sul culto della “romanità” e il mito di Giulio Cesare nella drammaturgia musicale del periodo fascista. Turba è stato professore a contratto presso l’Università degli Studi di Milano dal 2016 al 2018 e nel 2009 ha vinto il Premio Renato Dionisi per la ricerca musicologica. La sua ricerca è stata pubblicata in volumi, atti di convegni e
riviste musicali sia italiani che tedeschi. Più di recente, Alessandro Turba ha curato una nuova edizione delle lettere di Giuseppe Verdi al conte Opprandino Arrivabene (LIM, 2018).