FASE 2. Riapertura il 19 maggio 2020 del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e della Collezione Cerruti dopo la chiusura temporanea dovuta al Covid-19. Prototipo per uno “Slow Museum”.
I visitatori potranno acquistare il proprio biglietto e prenotare le visite guidate sul sito castellodirivoli.org/tickets
In occasione della Giornata Internazionale dei Musei, il 18 maggio, dopo la nota chiusura dei musei e degli altri luoghi della cultura dovuta al Covid-19, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, tra i primi in Italia, riapre straordinariamente le sue porte al pubblico dalle ore 11 alle ore 19 martedì 19 maggio. L’accesso verrà contingentato e il pubblico e il personale seguiranno nuove norme comportamentali di sicurezza che si adeguano ai più alti standard museali internazionali, ispirati allo spirito di accoglienza.
“Sono felice che tra i primi musei in Italia e in Piemonte ad aprire”, dichiara l’Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte Vittoria Poggio, “ci sia il museo del Castello di Rivoli – un museo fortemente voluto dalla Regione Piemonte quando ha aperto nel 1984 quale primo Museo d’Arte Contemporanea del Paese. Il Museo si è preparato per un’apertura in sicurezza e l’esperienza dell’arte in questo momento è importante. Anche il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, fiore all’occhiello della nostra Regione, può ora svolgere il compito di coinvolgimento delle famiglie in questo momento difficile per tutti”.
Afferma il Presidente del Castello di Rivoli Fiorenzo Alfieri, “il Museo riapre il primo giorno utile, per almeno due motivi: prima di tutto abbiamo attrezzato gli spazi e aggiornato il sistema di protezione sanitaria per garantire la sicurezza dei visitatori e del personale, e quindi siamo pronti per aprire. Il secondo motivo è che un museo d’arte contemporanea si occupa degli argomenti più attuali per il futuro dell’umanità e quindi aprire significa affrontare le questioni urgenti di oggi”.
“La sicurezza dei nostri visitatori, del nostro personale e delle nostre opere”, afferma il Direttore Carolyn Christov-Bakargiev, “è importante. Abbiamo predisposto misure sanitarie e norme comportamentali che permettono a tutti di vivere un’esperienza piacevole, interessante e stimolante con nuove visite guidate e attività. Il numero dei visitatori, che dovranno indossare la mascherina e tenersi a 2 m di distanza, è stato ridotto per offrire ampi spazi sia interni sia esterni. Il nostro personale dispone di dispositivi di protezione individuale adeguati. In linea con le indicazioni e le raccomandazioni nazionali e internazionali, non abbiamo utilizzato sistemi di sanificazione con nebulizzazione di prodotti corrosivi in quanto essi danneggiano le opere d’arte e il patrimonio artistico, ma abbiamo incrementato l’igienizzazione e la sanificazione degli ambienti con prodotti adeguati. In un periodo in cui le persone hanno vissuto un’overdose digitale sui loro telefoni e laptop, è fondamentale riprendere una relazione corporea serena con il mondo. L’esperienza dell’arte nella sicurezza degli standard museali è una palestra perfetta per cominciare”.
Il Dipartimento Educazione del Museo ha ideato un programma per un graduale e sistematico rientro del pubblico che intende valorizzare la Collezione e le mostre temporanee per nutrirle, giorno per giorno, di nuove narrazioni. “Per creare e ricreare forme inedite d’inclusione e coinvolgimento”, afferma Anna Pironti, Responsabile del Dipartimento, “nel rispetto dei protocolli di sicurezza, ma anche del bisogno di offrire esperienze positive, in vista della rinata socialità che la collettività auspica possa giungere dal mondo della Cultura”. In vista dell’estate, inoltre, il Dipartimento Educazione anticiperà e rimodulerà l’offerta della Summer School attraverso una speciale edizione rivolta ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie, studiata per riflettere sull’idea di comunità e godere di una nuova proposta formativa e relazionale.
Durante l’intero lockdown, il Museo ha svolto le funzioni essenziali di tutela del patrimonio artistico, di studio e progettazione dell’edizione aggiornata del catalogo della Collezione permanente, nonché del nuovo catalogo della Collezione Cerruti. Inoltre ha sviluppato un intenso progetto di programmazione online intitolato Cosmo Digitale, la nuova sede virtuale del museo che presenta opere e progetti inediti, approfondimenti delle collezioni e visite guidate. Ma ora, dopo 70 giorni, riprende la sua attività precipua di apertura al pubblico che potrà visitare le mostre e partecipare a programmi educativi per le famiglie. La riapertura è in linea con la missione del Castello di Rivoli che da sempre intende il museo come un servizio, un luogo sicuro e accessibile, un territorio di ricerca artistica e di innovazione proiettato al futuro, un luogo per l’educazione, nonché un luogo di raccolta del patrimonio artistico da condividere con la società. Con riferimento alla filosofia del movimento “Slow Food”, tra l’altro nato nella Regione Piemonte, il Castello di Rivoli è stato immaginato in questa Fase 2 come un prototipo di “Slow Museum”: un nuovo concetto di museo radicato nel proprio territorio eppure conosciuto in tutto il mondo, in cui apprezzare l’arte attraverso il proprio corpo in spazi ampi e con tempi lunghi, anziché frettolosamente, un museo che a livello fisico si rivolge per ora principalmente a visitatori regionali e italiani ma che è aperto a trasformare il mondo in una rete di scambio di diverse realtà locali.
Grazie all’apertura il pubblico potrà tornare a visitare la mostra Di fronte al collezionista. La collezione di Uli Sigg di arte contemporanea cinese a cura di Marcella Beccaria e che vede esposte importanti opere, tra gli altri, di Feng Mengbo, Ai Weiwei, Shao Fan, Liu Ding, Mao Tongqiang, Sun Yuan & Peng Yu e Zhang Xiaogang; la mostra Giorgio Morandi. Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerruti a cura di Carolyn Christov-Bakargiev, con Fabio Cafagna e Laura Cantone; il Progetto speciale James Richards. Alms for the Birds e la mostra Claudia Comte. Come crescere e avere sempre la stessa forma, curate da Marianna Vecellio.
Le mostre saranno prorogate sino al 30 agosto prossimo a eccezione di quella dedicata a Morandi che sarà aperta fino al 26 luglio.
Punto di riferimento per la cultura internazionale sin dall’apertura nel 1984, il Castello di Rivoli ha da sempre sostenuto la creatività degli artisti italiani dedicando, nel corso degli anni, importanti mostre personali alle figure via via emergenti. In questo nuovo periodo di riflessione, il Museo intende continuare a dedicare particolare attenzione alle opere dei giovani artisti italiani. Al Castello di Rivoli è infatti anche in corso la prima mostra in un museo pubblico dell’artista torinese di origine siciliana Renato Leotta (Torino, 1982), le cui opere scaturiscono da una lenta e prolungata osservazione di un luogo o di un paesaggio. La mostra intitolata Sole è a cura di Marianna Vecellio. Inoltre, in occasione della riapertura il Museo ha commissionato alla regista, sceneggiatrice e artista Irene Dionisio (Torino, 1986) un video sulla sicurezza intitolato L’arte cura (solo se) che non costituisce un mero strumento informativo, ma è una vera e propria opera d’arte inedita.
Anche la Collezione permanente con le sue opere iconiche, tra le quali capolavori dell’Arte Povera allestite al primo e al secondo piano del Museo, tornerà ad accogliere il pubblico con visite guidate dedicate a piccoli gruppi.
Da sabato 23 maggio sarà nuovamente aperta al pubblico anche la Collezione Cerruti, nuovo polo museale del Castello di Rivoli. Inaugurata nel maggio 2019, la Villa Cerruti, sita in un ampio giardino a pochi passi dal Castello di Rivoli, accoglie la raccolta privata di altissimo pregio dell’imprenditore e collezionista Francesco Federico Cerruti (Genova, 1922 – Torino, 2015), che annovera capolavori di artisti quali de Chirico, Picasso e Modigliani.