Ambienti ridisegnati, nuove procedure e servizi aggiuntivi: a Roma, in fase 2, tra i primi luoghi sociali e sinergici a riaprire c’è Industrie Fluviali, l’ecosistema cultura della capitale che da ottobre a oggi ha aggregato in un co-working etico e solidale lavoratori smart e non solo, attività, eventi e iniziative con speciale focus su cultura, integrazione e diverse abilità, dando vita a un avamposto sociale di grande valore per la collettività ed il territorio.
Se a marzo Industrie Fluviali ha dovuto, come tutti, chiudere, con la fase 2 lo spazio, restituito alla città dopo i rinnovamenti dell’ex lanificio Sonnino, torna attivo con il sorriso e in piena sicurezza, dando un segnale positivo e propositivo all’intero territorio. Un segnale di ripartenza nel rispetto delle rinnovate regole, senza rinunciare a quel bisogno di socialità di cui tanto si è sentita la mancanza.
Già interamente accessibile alle persone con disabilità, Industrie Fluviali non ha smesso di essere uno spazio dedicato alle persone, sostenendo gli sforzi comuni di contenimento del virus, promuovendo l’importanza della collettività a protezione dei soggetti più vulnerabili.
Nel segno dell’ambiente, della sostenibilità, ma anche della piena integrazione, Industrie Fluviali riapre quindi con adeguamenti che non ne sacrificano l’anima, ma adattano lo spazio: un esempio virtuoso di buona pratica e di fattibilità di messa in sicurezza dei luoghi sociali.
Tra la messa in atto della distanza minima di sicurezza, l’installazione degli erogatori di igienizzante per le mani, la sanificazione dell’impianto di aereazione, l’igienizzazione e la disinfezione quotidiana degli spazi, un sistema capillare di segnaletica orizzontale inedito e colorato il quale, oltre a disciplinare gli spazi facilitando il social distancing in chiave ludica, ridisegna in toto l’aspetto e la percezione degli ambienti, insieme agli appositi strumenti di smaltimento di mascherine e guanti nel rispetto dell’ambiente, Industrie Fluviali dimostra che “un’altra socialità è possibile”, in attesa di poter riprendere la vita di prima… con qualche accortezza in più.
“Le Industrie Fluviali sono per natura un luogo fluido, modulabile, aperto. Concepito per facilitare, non per ostacolare. Per comprendere la complessità, non per imporre dogmi. Per accogliere, non per respingere. E questo è un grande vantaggio. Un vantaggio che vogliamo sfruttare per continuare ad essere di supporto alle imprese, alle associazioni e ai singoli, soprattutto in questi tempi di incertezza. “Per non smettere di costruire una comunità consapevole e una società a misura di persona” ha dichiarato Maria Teresa Diodati, la presidente di PINGO, Società Cooperativa Sociale Integrata, che gestisce Industrie Fluviali.
Info e programma www.industriefluviali.it