In piena emergenza Coronavirus, Banca del Fucino scommette sull’arte e sulla cultura e diventa Mecenate della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma.
Questa mattina il Presidente di Banca del Fucino, Mauro Masi ha firmato con il Sovrintendente Carlo Fuortes un accordo di collaborazione triennale, con cui Banca del Fucino si impegna a versare un importante contributo economico a sostegno della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma.
La decisione arriva in un momento nel quale il settore dello spettacolo dal vivo, in Italia, è paralizzato da una grande incertezza, in attesa del possibile riavvio delle attività artistiche.
Il generoso contributo andrà anche a sostenere “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, progetto nato nel 2016 – e giunto alla sua terza edizione – per valorizzare e formare nuove generazioni di artisti tramandando e promuovendo la specificità della tradizione operistica italiana.
Fondata nel 1923 da Giovanni e Carlo Torlonia, Banca del Fucino è la più antica e importante banca privata romana, riferimento tradizionale e di fiducia per la gestione e la valorizzazione dei grandi patrimoni.
Per il Presidente Mauro Masi: “Questo accordo con un Teatro così prestigioso, polo di eccellenza culturale non solo per il nostro Paese, rientra pienamente nello spirito che ha caratterizzato l’integrazione di Igea Banca e Banca del Fucino, volta a creare un nuovo gruppo bancario di riferimento per il rilancio della Città di Roma. Tale obiettivo, infatti, si vuole perseguire, non solo attraverso iniziative di sostegno finanziario alle imprese e alle famiglie – per le quali sono stati già stanziati 400 milioni di euro nell’ambito delle iniziative previste dal c.d. Decreto Liquidità – ma anche attraverso interventi valorizzazione della migliore produzione artistica della nostra Città”.
In linea con la campagna di fundraising “I love Roma Opera aperta”, che il Teatro dell’Opera di Roma ha appena lanciato sul proprio sito web istituzionale e sui canali social, proprio allo scopo di reagire alle difficoltà del momento e chiamare a raccolta quanti, aziende e privati cittadini, desiderano far sentire la loro vicinanza al Teatro, Banca del Fucino va in soccorso del Teatro dell’Opera di Roma.
Per il Sovrintendente Carlo Fuortes “la decisione assunta da Banca del Fucino di sostenere, in misura rilevante e continuativa, il Teatro dell’Opera di Roma – come tutti i teatri italiani, chiuso dal 5 marzo scorso a causa della pandemia da Covid-19 – ha un evidente valore simbolico e di potenziale apripista rispetto al sistema imprenditoriale nazionale e, segnatamente, territoriale. In questa fase di grande incertezza per tutto il settore dello spettacolo dal vivo, Banca del Fucino compie un gesto di grande generosità e di fiducia nella nostra Fondazione. Per una banca privata, decidere di finanziare un teatro chiuso, per il quale non esiste al momento una data definita di riapertura, è davvero un comportamento virtuoso, che ci auguriamo possa essere preso a modello e imitato dalle migliori forze imprenditoriali, romane e non”.
L’erogazione liberale di Banca del Fucino beneficerà dell’agevolazione fiscale “Art Bonus”, la misura introdotta nel 2014 dall’allora e tuttora Ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini, per favorire il mecenatismo culturale in Italia.