I programmi di Danza Musica Teatro della Biennale di Venezia si svolgeranno quest’anno senza soluzione di continuità:
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dal 14 al 25 settembre il 48. Festival Internazionale del Teatro, quarto atto del progetto del Direttore Antonio Latella, quest’anno pensato come una sorta di “collettiva” di artisti italiani, sollecitati a comporre tutte nuove opere attorno all’unico tema della censura
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dal 25 settembre al 4 ottobre il 64. Festival Internazionale di Musica Contemporanea, che il Direttore Ivan Fedele ha focalizzato sul dialogo tra generazioni, grandi personalità della musica del passato recente in dialogo con autori della più stringente contemporaneità
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dal 13 al 25 ottobre il 14. Festival Internazionale di Danza Contemporanea diretto da Marie Chouinard, che completa il suo quadriennio di direzione perseguendo un’idea di danza inclusiva, praticata come un territorio senza limiti.
“La collaborazione virtuosa fra Teatro, Danza e Musica rappresenta l’esempio più calzante di un progetto più ampio che prevede di sviluppare il dialogo fra le arti che costituiscono l’anima della Biennale” afferma Roberto Cicutto, Presidente della Biennale di Venezia. E prosegue: “Le condizioni imposte dalla pandemia hanno dato anche qualche frutto involontariamente positivo. E’ infatti una buona cosa che in un periodo concentrato da fine agosto a fine novembre si svolgano la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica seguita, come in un passaggio di testimone, dai Festival di Teatro, Musica e Danza. E che ciò avvenga attraverso un legame profondo con Architettura e Arte che, se pur rinviate al 2021 e al 2022, saranno presenti nella Mostra curata dai sei direttori (Hashim Sarkis, Cecilia Alemani, Alberto Barbera, Antonio Latella, Ivan Fedele e Marie Chouinard) che al Padiglione Centrale dei Giardini racconterà i momenti chiave della storia della Biennale lunga 125 anni (1895-2020). In questo modo la Biennale si ripresenta al mondo dando un segnale importante e forte di unità e compattezza nella promozione della ricerca nel campo delle arti contemporanee”.
Osserva ancora Cicutto: “Teatro Musica e Danza hanno mantenuto i loro programmi (salvo qualche cambiamento per Danza che contava su presenze internazionali provenienti da Paesi che non possono ancora garantire la totale mobilità) allineandosi alla conferma di date e programmi della Mostra del Cinema. Da subito è stato chiaro che non ci saremmo “accontentati” di Mostre e Festival on line, ritenendo la presenza fisica un elemento fondamentale e insostituibile della piena fruizione dell’offerta della Biennale. Una scelta dettata anche dal rispetto per il grande lavoro fatto in questi anni con dedizione e passione dai Direttori Artistici delle tre discipline che oggi presentano i loro programmi”.
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Biennale Teatro
Con 27 artisti, 28 titoli – tutte novità assolute – per un totale di 40 recite, Antonio Latella allestisce il suo “Padiglione Teatro Italia” che costituisce il 48. Festival Internazionale del Teatro (14 > 25 settembre). Dichiara il Direttore Antonio Latella: “Abbiamo cercato di costruire una mappatura di artisti che sono al di fuori di queste leggi e che raramente vengono programmati dai teatri istituzionali, ma che si stanno imponendo all’attenzione della critica e degli operatori; artisti che, soprattutto, stanno costruendosi un loro pubblico, fortemente trasversale e che esce dalla costrizione dell’abbonamento. Molti artisti invitati sono giovani, alcuni giovanissimi usciti dal College di Regia della Biennale (per valorizzare il percorso fatto in questi anni, che si è preso la responsabilità di provare a lanciare nuovi talenti italiani), altri più grandi ma solo per questioni anagrafiche”.
Provengono dal vivaio di Biennale College: Leonardo Lidi, Fabio Condemi, Leonardo Manzan, Giovanni Ortoleva, Martina Badiluzzi, vincitrice dell’edizione 2019/2020 di Biennale College Registi Under 30 con The Making of Anastasia, frutto di un percorso biennale che vede il tutoraggio di Antonio Latella, e Caroline Baglioni, vincitrice di Biennale College Autori Under 40 con Il lampadario, che debutta nel Festival dopo un percorso lungo l’arco di un triennio (2018/2019/2020) con il tutoraggio di due importanti autrici del panorama nazionale: Linda Dalisi e Letizia Russo. Vicini, per generazione, sono anche Pablo Solari e Alessandro Businaro. Mentre alla generazione immediatamente precedente (primi anni ’80) appartengono Daniele Bartolini, Filippo Ceredi, Liv Ferracchiati, Antonio Ianniello, Giuseppe Stellato. Fra le compagnie, nate tutte nel nuovo millennio, ci sono: AstorriTintinelli, Biancofango, Industria Indipendente, Babilonia Teatri, Nina’s Drag Queens, Teatro dei Gordi, UnterWasser. E ancora: figure consolidate nel panorama nazionale come Fabiana Iacozzilli, Giuliana Musso, Jacopo Gassmann. Infine, Mariangela Gualtieri, poetessa, attrice, autrice, cui è affidata l’inaugurazione del 48. Festival Internazionale del Teatro con uno dei suoi preziosi “riti sonori”, come sempre guidato da Cesare Ronconi, un rito pensato come inaugurale.
“A tutti gli artisti – scrive Latella – è stato proposto di lavorare sul tema della censura, cercando di uscire dall’ovvietà di questa proposta per pensarla come valore “alto” da proporre al pubblico e agli operatori, pensando che i teatranti italiani faticano a entrare in un mercato internazionale e che quindi, in qualche modo, vengono censurati o nascosti, per il solo fatto di essere teatranti italiani”. Da autori come Fassbinder, D’Annunzio e Nabokov a personaggi storici come George W. Bush o il regista Elia Kazan, tantissime, diversificate e sorprendenti sono state le risposte che gli artisti hanno dato alla sollecitazione del tema.
Come ogni anno, le masterclass di Biennale College sono parte integrante del festival, pensate in funzione del tema comune affrontato. Una mastercalss sarò dedicata alla direzione artistica con Umberto Angelini e una sulla critica teatrale con Claudia Cannella. Avrà esito pubblico la terza masterclass tenuta dal regista, coreografo e pedagogo Alessio Maria Romano, Leone d’argento di questa edizione del festival.
Il bando di Biennale College – Masterclass è on line all’indirizzo: www.labiennale.org/it/biennale-college fino al 12 luglio.
I Leoni del Teatro quest’anno vogliono premiare “artisti che danno e fanno tantissimo per il teatro ma che spesso restano in seconda linea, anche per responsabilità del regista, troppo spesso accentratore, che dimentica quanto il risultato finale sia spesso legato ai collaboratori che sceglie” (A. Latella). Il premio alla carriera è attribuito a Franco Visioli, sound designer al fianco di Thierry Salmon, Peter Stein, Massimo Castri, Antonio Latella, autore di drammaturgie sonore che diventano parte essenziale di uno spettacolo sempre più polifonico, dove ogni elemento concorre ugualmente alla sua definizione. Il Leone d’argento è assegnato ad Alessio Maria Romano, regista e coreografo che ha lavorato ai movimenti scenici di spettacoli di Luca Ronconi, Carmelo Rifici, Valter Malosti, Sonia Bergamasco, fra gli altri, oltre a impegnarsi nella pedagogia del movimento per la formazione degli attori.
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Biennale Musica
10 giorni con 18 appuntamenti che riservano 28 novità, di cui 15 in prima assoluta (7 commissionate dalle Biennale) e 13 in prima nazionale compongono il 64. Festival Internazionale di Musica Contemporanea.
Il Direttore Ivan Fedele ha voluto ricordare gli anniversari di Bruno Maderna, Luigi Nono, Franco Donatoni, Ludwig Van Beethoven. Con il FontanaMix e il Collettivo In.Nova Fert, autori e interpreti di Sette Canzoni per Bruno; con il violino di Francesco D’Orazio, il pianoforte di Francesco Prode e la tuba del giovanissimo Arcangelo Fiorello per tre brani di Nono per strumento solo ed elettronica; il Divertimento Ensemble di Sandro Gorli per Donatoni; i pianisti Leonardo Colafelice, William Greco, Pasquale Iannone per i tre concerti dove “trait d’union” è l’opera di Beethoven, proposta in un gioco di scambi con pagine della letteratura pianistica del secondo novecento di Karlheinz Stockhausen, Pierre Boulez, Franco Donatoni.
Sul fronte del teatro musicale: I Cenci di Giorgio Battistelli, opera che trova la sua prima versione in italiano a oltre 20 anni dal suo debutto con l’Ensemble900 del Conservatorio della Svizzera Italiana diretto da Francesco Bossaglia; e il visionario teatro di suoni di Instrumental Freak Show di Giovanni Verrando, ideatore di nuovi strumenti che vanno oltre l’orchestra acustica occidentale, interpreti i componenti dell’Interface Ensemble di Francoforte diretti da Francesco Pavan.
Fra gli ensemble, gli undici elementi del Cairn Ensemble, fondato nel 1998 dal compositore Jérôme Combier; l’Ensemble Fractales, nata a Bruxelles nel 2012, fra le più giovani e dinamiche formazioni della scena europea; l’Oktopus Ensemble che la compositrice, direttrice d’orchestra e docente Konstantia Gourzi ha avviato nel 2003 alla Hochschule für Musich und Theater di Monaco.
Infine, l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius per il concerto inaugurale dedicato a Luis De Pablo e l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Timothy Redmond, con un trittico di autori di prestigio (Fabio Vacchi Fabio Nieder, Dai Fujikura).
Per Biennale College – Musica, quest’anno debutteranno 4 composizioni multimediali originali, grazie all’attività inaugurata lo scorso anno dal CIMM – Centro di Informatica Multimediale Musicale della Biennale di Venezia. Opere originali firmate da compositore e video artista: Matteo Gualandi e Silvio Petronzio, Luca Guidarini e Andrea Omodei, Matteo Tomasetti e Filippo Gualazzi, Francesco Pellegrino e Roberto Cassano.
Sempre per Biennale College, sono in corso al CIMM di Mestre – Bissuola, l’infrastruttura che la Biennale, dallo scorso anno, ha dedicato alla multimedialità e alle tecnologie digitali, workshop dedicati a dj e producer di base, cui si aggiunge per la prima volta quest’anno un workshop per producer – performer.
Per la Musica il Leone d’oro alla carriera va al magistero del più grande compositore spagnolo vivente, Luis De Pablo, classe 1930, autore onnivoro e originalissimo, determinante nel rinnovamento musicale del suo Paese; e il Leone d’argento al compositore francese Raphaël Cendo, classe 1975, fondatore di un vero e proprio movimento estetico, il “saturazionismo”, che ha rivoluzionato il modo di concepire e scrivere musica attirando tanti giovani compositori. A De Pablo è dedicato il concerto inaugurale con la prima assoluta di Concierto para viola y orquesta e la prima italiana di Fantasías. Un’altra prima italiana per Raphaël Cendo: Delocazione.
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Biennale Danza
Due settimane (13 > 25 ottobre) di spettacoli per il 14. Festival Internazionale di Danza Contemporanea diretto da Marie Chouinard con 19 coreografi autori di 23 titoli (7 in prima assoluta e 5 in prima nazionale), ma anche incontri e film.
Nel solco delle edizioni passate, i coreografi invitati, fra cui molti appartenenti alle generazioni degli anni ’80 e ’90, fanno della danza un territorio senza limiti, fra i più permeabili all’ibridazione, una danza che trova spazio in teatri, gallerie, musei e anche fiere.
Il Festival vedrà ospiti: Olivier Dubois con Pour sortir au jour, un assolo intimo sulla memoria del corpo in cui si inscrive la storia stessa dell’arte della danza; la catalana Maria Campos e il libanese Guy Nader, con Times Takes the Time Time Takes; Noè Soulier, apripista di una nuova generazione di coreografi, con The Waves e Portrait of Frédéric Tavernini,; Lisbeth Gruwez, proveniente dal laboratorio artistico di Jan Fabre dopo una formazione nel classico, con Piano Works Debussy e Lisbeth Gruwez dances Bob Dylan; la basca Jone San Martín con Legitimo/Rezo, il suo personale “diario di appunti” degli oltre vent’anni di lavoro con William Forsythe; Claudia Catarzi, interprete per i maggiori coreografi ma anche autrice di raffinati assoli e duetti, come Posare il tempo.
E ancora saranno ospiti del Festival: Matteo Carvone che rivisita un classico della danza con (Faun); Silvia Gribaudi con il successo di Graces, un’apoteosi della potenza liberatoria dell’imperfezione; Chiara Bersani, artista attiva nell’ambito delle arti performative e visive, con Gentle Unicorn, spettacolo manifesto della sua ricerca sul corpo politico; Marco D’Agostin, attivo in proprio dal 2010, alla Biennale con Avalanche, che ha debuttato ai Recontres chorégraphique internationale de Seine-Saint-Denis.
Dopo l’esordio dello scorso per Biennale College, tornano sul palcoscenico del Festival Sofia Nappi e Adriano Bolognino, autori di una commissione della Biennale per due nuove opere, rispettivamente Ima e Your Body is a Battleground.
Diversi sono gli appuntamenti di quest’anno con Biennale College – Danza. Silvia Giordano, Emese Nagy, Melina Sofocleous, vincitori del bando coreografi, presenteranno tre creazioni libere e originali a conclusione di due mesi di lavoro, ricerca ed elaborazione con 7 danzatori professionisti e il confronto con esperti del settore. Tre i lavori presentati anche dai 12 danzatori del relativo College, al termine di un percorso intensivo di oltre tre mesi: una nuova creazione ideata da Marco D’Agostin, In Museum dal repertorio di Marie Chouinard e una nuova versione, ideata appositamente per i danzatori del College, del celebre Sacre du printemps di Xavier Le Roy.
Infine, i Leoni della Danza premiano la dinamicità e la permeabilità di questa disciplina, con il Leone d’oro alla carriera all’artista ispano-elvetica La Ribot, personalità unica nel mondo dell’arte coreografica in cui si è imposta costruendo pezzo dopo pezzo, nell’arco di oltre un ventennio, quei Piezas distinguidas che la imporranno dalla Tate Modern al Théâtre de la Ville di Parigi, passando per il Museo Reina Sofia, il Centre Pompidou e tutti i maggiori festival. Il Leone d’argento premia Claudia Castellucci, drammaturga, coreografa e didatta che ha costruito un’architettura teorico-pratica di assoluto rigore. La Ribot presenterò in prima italiana Panoramix e Another Distinguée; Fisica dell’aspra comunione è il titolo presentato da Claudia Castellucci in prima assoluta.
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Si ringraziano il Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il suo importante contributo e la Regione del Veneto per il sostegno accordato ai programmi dei Settori Danza Musica e Teatro della Biennale di Venezia.
Da oggi tutte le informazioni sulle attività 2020 dei Settori Danza Musica e Teatro sono disponibili sul sito della Biennale di Venezia www.labiennale.org