Questa poesia di Emanuele Martinuzzi vuole celebrare la donna e più in generale il femminile, superando quelle che sono le idealizzazioni o le demonizzazioni sempre di per sé limitanti per abbracciare empaticamente tutte le infinite potenzialità, le qualità sempre in divenire, le passioni a volte oscure, misteriose e distruttive, altre volte limpide, solari e costruttive, di un essere nato per essere libero nel cuore e nella mente, decantato dalla poesia di tutti i tempi e inseguito vanamente dal pensiero per essere compreso.
****
Donna
Donna sai di aspri uragani e fossati di smeraldo,
di accordi sabbiosi sfumati in silenti maree,
di voci nebbiose che urlano per rimanere remote.
Donna hai figli di amore anche dal più sterile odio,
impulsi di quiete se trasfiguri violenze in giravolte,
se osservi speranze di tulipani e campi squartati.
Donna fai l’amore acquietando forme e respiri divelti,
rispondendo ai bizzosi lazzi del destino con frenesia
e con pazienza inseguendo il caso in occhi stranieri.
Donna dai solo misteri che portano all’ingenuità,
labirinti di molti corpi che fanno restare vergini
ossari, miti e deliri, così dannati, così bambineschi.
——–
Da “L’oltre quotidiano – liriche d’amore” 2015 Carmignani editrice