Nella consapevolezza del momento attuale tornano i laboratori con Anna Amadori presso Spazio Altrove (Viale Pepoli 62/a, Bologna), luogo per eventi e percorsi qualificati di formazione, nella massima sicurezza, nel rispetto delle regole sanitarie di comportamento e gestione degli spazi aperti al pubblico.
C’è bisogno di Andersen in questo mondo ridotto all’osso. C’è bisogno della fantasia sfrenata che copre di segni il reale e lo allontana per meglio farci vedere noi stessi, equilibristi sul filo teso della vita. Andersen amava fare ritagli di carta: sagome, di personaggi e cose, che prendono senso se poste su uno sfondo. Anche le sue fiabe funzionano così: oltre esse intravediamo muoversi uomini e cose, un mondo indicibile e inguardabile senza quelle meravigliose trine sui nostri occhi.
Il laboratorio è aperto a tutti e forma alla lettura ad alta voce valorizzando le qualità espressive e comunicative, accrescendo le abilità fonetiche e le competenze linguistiche attraverso analisi e interpretazione del testo, respirazione e voce, fraseggio e ritmo del discorso, presenza del corpo e attenzione.
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dal 22 giugno al 20 luglio 2020
5 incontri, il lunedì dalle ore 19 alle ore 21
a Spazio Altrove, Viale Carlo Pepoli 62 a Bologna
Informazioni e iscrizioni:
laboratori14@gmail.com / +39 331 595 0467
https://annaamadori.wordpress.com/
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Anna Amadori si laurea con Claudio Meldolesi; si forma alla Scuola di Teatro di Bologna con Dominic De Fazio, Philip Gaulier, Candace Smith e altri; lavora con Teatro Valdoca, Lenz Rifrazioni, Marco Baliani, Claudio Morganti, Letizia Quintavalla, Andrea Adriatico, Deflorian/Tagliarini, Kostantin Bogomolov; con Fulvio Ianneo fonda Teatro Reon nel 1990. Dal 2008 inizia un personale lavoro di scrittura e regia che vede realizzati “Quattordici” da Aldo Gargani e Allen Ginsberg, “Wonderwoman si è trasferita” da Herta Muller, “Principianti” da Raymond Carver; con Cappella Arthemisia “Due mondi e io vengo dall’altro” da Cristina Campo; con il sostegno di Associazione Liberty e Agorà realizza “L’Inatteso” e “I Girasoli” di Fabrice Melquiot, “Rosa Conchiglia, Anaïs Nin e i giorni del porno” di Magdalena Barile.
Affianca al suo percorso artistico l’attività di didattica teatrale e di formazione alla lettura: la trasmissione di sapere e l’ascolto dell’altro è crescita reciproca, consapevolezza dei propri strumenti, conoscenza profonda dell’umano e arricchimento personale.