“Con la riapertura degli spettacoli dal vivo, Cirko Vertigo torna a programmare le sue attività. Dal 15 giugno è partita la prima residenza artistica con Circo Zoè. Stiamo cercando di ritrovare il senso di una comunità che si era disgregata e disunita, almeno nelle pratiche quotidiane, a causa del lockdown. Prima di ritornare di fronte a un pubblico abbiamo la necessità di ritrovarci come comunità, di ritrovare il senso delle pratiche quotidiane, e della creazione e di tornare a condividere una visione e un progetto”. Così il direttore di Fondazione Cirko Vertigo, Paolo Stratta, parla della ripresa, dopo mesi di chiusura di tutte le sale, delle residenze artistiche, che rientrano nel progetto Casa del circo contemporaneo.
La prima compagnia a tornare nello Chapiteau Vertigo, che si trova all’interno del parco culturale Le Serre di Grugliasco, è Circo Zoè, di cui sono fondatori Simone Benedetti e Chiara Sicoli, entrambi diplomati presso la scuola professionale di Cirko Vertigo per artista di circo contemporaneo. Chiara, 37enne, laureata in Filosofia, dopo dieci anni, passati in compagnia, durante i quali sono stati creati spettacoli di successo come “Naufragata” e “Born to be circus”, ora sente il bisogno di realizzare un progetto individuale, cui darà corpo durante la residenza in Vertigo, che la ospita dal 15 al 30 giugno. “La Fondazione prosegue nella sua opera di sostegno ad artisti e tecnici dello spettacolo dal vivo – prosegue Stratta – prima ancora di occuparsi dell’andare in scena e di ritrovare il proprio pubblico, si mette il focus sul ritorno alle prove, alla formazione, al lavoro in sala per la preparazione degli spettacoli”.
La Casa del Circo Contemporaneo, con sede presso il Parco Culturale Le Serre di Grugliasco, Teatro Cafè Muller di Torino ed Ex Confraternita dei Battuti di Vicoforte, è parte del sistema nazionale delle Residenze Artistiche, avviato a seguito dell’Accordo di programma triennale siglato fra Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ed enti territoriali regionali, fra cui la Regione Piemonte. Rientrando fra i 5 progetti di residenza per “Artisti nei territori” selezionati dalla Regione Piemonte per il triennio 2018/2020, la Casa del Circo mira a favorire lo sviluppo di giovani artisti e compagnie di livello internazionale, tramite la messa a disposizione di spazi, professionalità e luoghi di rappresentazione. Grazie a queste risorse gli artisti nascenti possono mettere in scena il frutto del proprio lavoro.
Liberamente ispirato a “La casa degli spiriti” di Isabel Allende, lo spettacolo si andrà a concentrare sul tema del femminile, “tanto caro alla mia famiglia” spiega la performer di Circo Zoè, e sul tema delle nostre paure più profonde. “Le lotte femministe sono state parte integrante della mia crescita, trasmesse attraverso mia mamma e le sue amiche. Sono stati per me esempi forti di identità femminile. Ricordo sempre il giorno in cui mia nonna mi diede dalla sua libreria un libro di Simone di Beauvoir, scrittrice e femminista francese, dicendomi che sarebbe stata una lettura essenziale per la mia vita. Qui vorrei dare corpo a una strega moderna, che si potrà incarnare in diverse identità femminili ai margini della società. Sarà una favola tra il noir e il grottesco”.
Il percorso creativo è appena agli inizi e Chiara Sicoli sarà accompagnata in questo da alcuni tutor messi a disposizione dalla Fondazione, in un ampio ventaglio di possibilità, tra il lavoro sul movimento e quello su luci e fonica. “Siamo grati a Cirko Vertigo per questa opportunità – sottolineano gli artisti di Circo Zoè – La prima residenza che facemmo fu proprio qui, dieci anni fa, e siamo felicissimi di essere tornati”. La compagnia questa estate, tra i vari appuntamenti internazionali, avrebbe dovuto fare anche una tournée in Mozambico, annullata a causa dell’emergenza sanitaria. L’attuale residenza, all’interno degli spazi della Casa del circo contemporaneo, sede della scuola che li ha formati, rappresenta per Chiara Sicoli e Simone Benedetti, in questo contesto, un porto sicuro, che ha dato loro grande gioia, oltre che l’opportunità di creare in tranquillità, e quindi di investire sul loro lavoro futuro.
Chiara, la cui specialità è il cerchio aereo, sulla scena si muoverà fra terra e aria, grazie a una rete di corda, attrezzo aereo non convenzionale, che fungerà da muro scenico, da parete. Quella parete farà emergere le paure, i mostri interiori della protagonista, il terrore di essere troppo animali, troppo istinto, troppo inconscio, che si concretizzeranno nel rapporto con il suolo, con la terra.
Si rifletterà sul concetto di rito, visto come spettacolarizzazione di quell’animale che ci rende ridicoli di fronte alla libertà dello spirito. Il rito sarà la manifestazione di un movimento, di un gesto carico di simboli, ma anche uno spazio circolare, piccolo, un ambiente naturale. Ed è proprio in un piccolo spazio circolare che Chiara vede la massima espressione dello spettacolo, “un teatro con il pubblico tutto intorno, come in uno chapiteau”, che sia fisico o virtuale.
I prossimi artisti che saranno in residenza negli spazi della Fondazione Cirko Vertigo saranno l’artista croato Vladimir Jezic, e a seguire, da fine agosto, le 3 compagnie francesi La Barque Acide, Compagnie Cabas e Edo Cirque, gli italiani Duo Memo, gli spagnoli Sweet Chilly Company e Delia Ceruti, artista italiana residente in Gran Bretagna. Prima del lockdown, a inizio 2020, erano stati in residenza i Carpa Diem, italiani d’origine ma residenti in Spagna.