Nelle serate di venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 luglio 2020, prende forma in piazza Sordello e si diffonde lungo tutto il cuore della Mantova più antica “Risonanze – rito collettivo dell’attesa”.
3 attrici, interagendo con 3 musicisti, in 3 sere d’inizio luglio, si alternano nella lettura di poesie o brani letterari portatori di speranza e luce dopo i momenti tristi vissuti nei mesi scorsi.
Ermanna Montanari legge Dante, accompagnata dal trombettista Simone Marzocchi; Sonia Bergamasco si orienta su Emily Dickinson, interagendo con il clarinettista Aljaž Beguš; Federica Fracassi opta per Ariosto e invita il violinista Filippo Lama a ricrearne le atmosfere.
L’ingresso è libero.
Il progetto curato dal Circolo cinematografico Il cinema del carbone è realizzato in collaborazione con Oficina Ocm e grazie all’adesione di numerosi soggetti del territorio, privati e fondazioni che sollecitati hanno risposto con generosità: Fondazione Banca Agricola Mantovana, Fondazione Comunità Mantovana Onlus, Fondazione Marcegaglia, Rampi srl, ConcreteLab, Palazzo Castiglioni Luxury Suites. “Risonanze” ha il patrocinio del Comune di Mantova e rientra nel cartellone “Mantova estate”.
“Risonanze” è rito collettivo di comunità, gesto simbolico che rompe l’isolamento degli ultimi mesi, mostrando come il teatro, la letteratura e la musica siano vivi e possano accompagnarci verso momenti migliori. Dall’alto del balcone di Palazzo Castiglioni, rivolte verso una grande piazza in cui le persone possono disporsi in sicurezza, portandosi una sedia da casa o un cuscino, un’attrice evoca incanti e li condivide grazie alle sue letture e alla musica che le accompagna; voce e suono si diffondono per tutto il centro storico, in filodiffusione, e anche oltre, andando a costituire una vera e propria “comunità sonora”.
“Risonanze” accoglie e propaga una voce che finalmente si libera, che porta conforto e bellezza a chi ha sofferto e sta soffrendo per l’epidemia o per le sue conseguenze, che veicola un messaggio di speranza. “Risonanze” è un segnale di ripresa che viene dal teatro e dalla musica, quelle realtà che più di altre sono state messe in difficoltà dall’assenza obbligata di pubblico e dalla chiusura dei luoghi di spettacolo. Perché la distanza fisica tra le persone non diventi distanziamento sociale, perché il farsi comunità possa servire a “cum patire” per sopportare meglio e resistere, servono gesti e riti collettivi, dove la bellezza possa farsi salvifica. E allora, se Sherazade racconta per 1000 notti le sue storie per raggiungere la salvezza, ecco che con “Risonanze” 3 donne, 3 attrici, 3 artiste, in 3 sere d’estate, diffondono bellezza, piccolo viatico per una rinascita. Con l’auspicio che Mantova, capitale del Rinascimento e città dei festival, con questo gesto di comunità possa rappresentare ancora una volta una “scintilla” che faccia divampare fuochi anche altrove.
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IL CARTELLONE
Venerdì 3 luglio ore 21.30
Ermanna Montanari
Vergine madre, figlia del tuo figlio
Interventi musicali a cura del trombettista Simone Marzocchi
Ermanna Montanari, attrice, autrice e scenografa, è fondatrice del Teatro delle Albe (1983) insieme a Marco Martinelli, con il quale ne condivide la direzione artistica. Per il suo straordinario percorso di ricerca vocale e musicale, ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali tra i quali sette Premi Ubu, Golden Laurel al Mess festival di Sarajevo, Premio Lo straniero “dedicato alla memoria di Carmelo Bene”; Premio Eleonora Duse, Premio della Critica dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro-ANCT, Premio Vereinigung Deutsch-Italianischer Kultur Gesellscaften. Nel 2011 ha firmato la direzione artistica del Festival internazionale di teatro di Santarcangelo e nel 2017 del festival ENTER. Nel 2017 è autrice con Martinelli del soggetto del film Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, di cui è anche protagonista, presentato in anteprima al Biografilm Festival. Scrive per riviste nazionali e internazionali e, nel 2017, ha pubblicato il libro di racconti Miniature Campianesi per Oblomov editore. Nel 2012 è uscita per Titivillus la biografia artistica a cura di Laura Mariani Ermanna Montanari fare-disfare-rifare nel Teatro delle Albe (nel 2017 in versione inglese) e sempre nel 2017 per Quodlibet il volume in italiano e inglese a cura di Enrico Pitozzi Acusma Figura e voce nel teatro sonoro di Ermanna Montanari. In relazione alla sua ricerca vocale sono stati pubblicati contributi in riviste e saggi, tra questi Enrico Pitozzi su Art’o e Culture Teatrali, Marco Sciotto su Scenari, Margherita De Giorgi su Rivista Brasileira de Estudos da Presennça, Daniela Visone su Acting Archives Review, Laurence Van Goethem su Alternatives théâtrales e i cd de L’Isola di Acina e Ouverture Alcina (Ravenna Teatro), La Mano e Rosvita (Luca Sossella editore). La voce di Ermanna Montanari e il suo originale “recitar cantando” sono anche su Spotify: cinque spettacoli scelti dal repertorio del Teatro delle Albe che annodano la sua ricerca vocale in particolare con le musiche originali di Luigi Ceccarelli.
Simone Marzocchi: diplomato in tromba sotto la guida del M° Andrea Patrignani presso l’istituto pareggiato “G.Verdi” di Ravenna.Ha frequentato per 6 anni il corso di analisi e composizione presso il conservatorio “B.Maderna” di Cesena sotto la guida dei Maestri G.Cappelli, L.Lollini, C. Boncompagni e C.Scannavini. Ha collaborato e collabora come musicista e compositore con diverse realtà musicali e teatrali italiane: Orchestra sinfonica dell’Emilia Romagna, Orch. giovanile di Trento, Orch giovanile “A.Toscanini”, Orch. dei giovani europei, Mei Orchestra, EAOrchestra, Teatro Binario, Societas Raffaello Sanzio, Teatro delle Albe, compagnia Un’Ottima lettera, Xtravagance Core. Attualmente è prima tromba dell’Orchestra Arcangelo Corelli di Ravenna e del Youbrass quartet, collabora come musicista e compositore col Teatro delle Albe e la compagnia Un’Ottima Lettera, è creatore ed esecutore dei progetti musicali Johnny & Mongo e Filomela , suona come solista (scrive ed esegue propri brani). Ha suonato in Italia, Francia, Slovenia, Ungheria, Spagna, Belgio, Germania, Svizzera, Olanda, Malta, Bulgaria, Portogallo.
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Sabato 4 luglio ore 21.30
Sonia Bergamasco
La lontananza è matrice di dolcezza
Interventi musicali a cura del clarinettista Aljaž Beguš
Sonia Bergamasco è nata a Milano, dove si è diplomata in pianoforte. A teatro lavora con Thomas Ostermeier, Thodoros Terzopoulos, Carmelo Bene, Giorgio Strehler. Premio Duse per il suo lavoro d’attrice, è interprete e regista di spettacoli in cui l’esperienza musicale si intreccia più profondamente con il teatro. Tra gli altri Il Ballo (tratto dal racconto di Irène Némirovsky) e L’uomo seme, entrambi nata dalla collaborazione artistica con il Teatro Franco Parenti di Milano. Nel 2017 dirige al Piccolo Teatro lo spettacolo Louise e Renée, ispirato a Memorie di due giovani spose di Balzac, di cui Stefano Massini cura la drammaturgia originale. Tra gli altri Il Ballo (tratto dal racconto di Irène Némirovsky) e L’uomo seme, entrambi nata dalla collaborazione artistica con il Teatro Franco Parenti di Milano.
Nel 2017 dirige al Piccolo Teatro lo spettacolo Louise e Renée, ispirato a Memorie di due giovani spose di Balzac, di cui Stefano Massini cura la drammaturgia originale. Nel corso della lunga collaborazione artistica con il compositore Azio Corghi interpreta ruoli di cantante-attrice in Italia e all’estero. Nel ruolo di Elvira nell’opera Il dissoluto assoluto su libretto di Jose Saramago, è al Teatro Sao Carlos di Lisbona nel 2005 e alla Scala di Milano nel 2006. Al Teatro San Carlo di Napoli, nel 2017, è interprete e autrice della narrazione di scena nella versione da concerto del Fidelio di Beethoven diretta da Zubin Metha. Collabora stabilmente in -con un vasto repertorio per voce e pianoforte – con il musicista Emanuele Arciuli. Per l’edizione 2019 del Festival del Maggio musicale fiorentino firma la regia delle Nozze di Figaro di Mozart. Protagonista del film L’amore probabilmente di Giuseppe Bertolucci. Nastro d’argento per La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana; lavora con Bernardo Bertolucci, Giuseppe Piccioni e Franco Battiato. È La Regina madre del film Riccardo va all’inferno, di Roberta Torre e Luce nella commedia Come un gatto in tangenziale, diretta da Riccardo Milani.
Premio Flaiano come miglior interprete nel film De Gasperi, di Liliana Cavani, riscuote grande successo nelle serie Tv Tutti pazzi per amore e Una grande famiglia entrambe dirette da Riccardo Milani, ed è Livia nella serie televisiva Il commissario Montalbano. Per il film Quo vado?, diretto da Gennaro Nunziante, vince il Premio Flaiano come interprete dell’anno, il Premio Alida Valli come migliore attrice non protagonista al Bari International Film Fest e il Premio CIAK d’oro.
Aljaž Beguš, primo clarinetto e solista dell’Orchestra da Camera di Mantova, si diploma alla Ljubljana Academy of Music, perfezionandosi poi a Madrid. Vincitore di concorsi e semi-finalista all’EBU New Talent Competition in Bratislava, come camerista collabora con artisti di primo piano della scena internazionale e in qualità di solista si esibisce con importanti orchestre tra cui Slovenian Philharmonic, RTV Slovenia Symphony Orchestra, Gustav Mahler Youth Orchestra. Prende parte a festival di prestigio tra cui BBC Proms di Londra, Luzern Festival, Salzburg Festival, Kammerfest Lockenhaus, Trame Sonore Mantova Chamber Music Festival.
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Domenica 5 luglio ore 21.30
Federica Fracassi
Variazioni Furiose
Interventi musicali a cura del violinista Filippo Lama
Federica Fracassi è interprete sensibile alle nuove drammaturgie, votata alle scritture più visionarie, feroci, poetiche degli ultimi anni, fin dagli esordi disegna un percorso indipendente nel panorama del teatro di ricerca. Si forma giovanissima alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e segue il lavoro di Carmelo Bene, Luca Ronconi, Thierry Salmon, Romeo Castellucci, Cesare Ronconi. Fonda insieme al regista teatrale Renzo Martinelli la compagnia Teatro Aperto, oggi Teatro i, che gestisce l’omonimo spazio a Milano, una vera e propria factory del teatro contemporaneo. In teatro ha lavorato tra gli altri con Valerio Binasco, Valter Malosti, Antonio Latella, Luca Micheletti, Sonia Bergamasco, Andrea Chiodi e ha ricevuto numerosi premi come miglior attrice protagonista: Premio Ristori, Premio Olimpici del Teatro, Premio della Critica, Premio Franco Enriquez, Menzione d’onore e Premio Eleonora Duse, Premio Ubu. Al cinema esordisce nel 2010 in Happy Family di Gabriele Salvatores, seguono, tra gli altri, Bella addormentata di Marco Bellocchio e Il capitale umano di Paolo Virzì (2014), Gli sdraiati di Francesca Archibugi (2017), Benedetta follia di Carlo Verdone (2018). Nelle ultime stagioni teatrali lavora a Raffiche, dedicato a Splendid’s di Jean Genet, con la compagnia Motus ed è protagonista di Louise e Renée, regia di Sonia Bergamasco, drammaturgia di Stefano Massini da Mémoires de deux jeunes mariées di Honoré de Balzac, una produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Lavora a un ampio progetto ibseniano coprodotto da Teatro Franco Parenti/Ctb/I Guitti con il regista Luca Micheletti, con il quale condivide la scena in Rosmersholm-Il gioco della confessione e in Peer Gynt- Suite. Nell’ambito di questo percorso è ideatrice e autrice, insieme alla fotografa Valentina Tamborra, del progetto Nient’altro che finzioni. È protagonista di un avvincente percorso che attraversa l’opera di Giovanni Testori: partendo dai Tre Lai incarna la regina Erodiàs, diretta da Renzo Martinelli e nel 2019 è La Monaca di Monza diretta da Valter Malosti. Nella stagione 2019/2020 è Cassandra in Ecuba per la regia di Andrea Chiodi. Si dedica a un percorso parallelo al teatro costellato di letture poetiche in dialogo con musica dal vivo insieme a compositori e musicisti contemporanei. Collabora come attrice e modella alle sfilate e agli spettacoli di Antonio Marras. È una delle protagoniste della serie tv Luna Nera, prodotta da Fandango e Netflix
Filippo Lama collabora con l’Orchestra da Camera di Mantova, da oltre 30 anni, in qualità di violino, violino di spalla e solista. Bresciano, classe 1961, diplomato con il massimo dei voti e la lode, vincitore di concorsi nazionali e internazionali, dedica buona parte della propria attività alla musica da camera, suonando in formazioni dal duo all’ottetto. Nel 2010 fonda con il violoncellista Stefano Guarino e il pianista Riccardo Zadra l’Hesperos Piano Trio. Dal 2007 è direttore artistico e konzertmeister dell’Orchestra da Camera di Brescia. E’ titolare della cattedra di violino al Conservatorio “Marenzio” di Brescia.
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Luci e suono sono a cura di
Marco Olivieri – Sound designer
Fonico, sound designer e compositore ha collaborato con molti musicisti e artisti di fama internazionale sia in live che in studio. Operando da molti anni anche in ambito teatrale ha potuto affinare competenze e gusti che travalicano i consueti confini di genere realizzando progetti e ricerche sulla spazializzazione sonora e sulla sonorizzazione di spettacoli multidisciplinari. Alcune delle sue collaborazioni in ambito musicale sono state con, tra gli altri, Arto Lindsay, Patty Smith, Lou Reed, Goran Bregovic, Calexico. In ambito teatrale ha realizzato diverse colonne sonore e progetti di sonorizzazione, collaborando con molte compagnie e registi, tra cui Bob Wilson, Socìetas Raffaello Sanzio, Eimuntas Nekrosius.
Tommaso Rossi – Luci
“Sono attivo nel mondo dello spettacolo da più di 25 anni, ho attraversato il teatro di ricerca e quello di prosa, la moda, il corporate, i festival teatrali e musicali, mostre temporanee e permanenti. Ho anche progettato matrimoni e battesimi. Di ogni campo ne ho assorbito il linguaggio mantenendo il mio punto di vista. Questa a Mantova, è una “prima volta”, non mi è mai successo di fare luce dopo un periodo buio così lungo” (Tommaso Rossi)
Tema srl – Service tecnico audio e luci
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COL PATROCINIO del Comune di Mantova
CON IL CONTRIBUTO DI: Fondazione Bam; Fondazione Comunità Mantovana Onlus; Fondazione Marcegaglia; ConcreteLab; Rampi srl; Palazzo Castiglioni Luxury Suites
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PROGETTO A CURA DI Circolo cinematografico Il cinema del carbone.
Il cinema del carbone è un’associazione di volontariato culturale nata del 2002 quando nel centro di Mantova le numerose sale cinematografiche hanno iniziato a chiudere. Un gruppo di cittadini si è quindi esposto, anche economicamente, per sistemare prima la cabina di proiezione di uno spazio teatrale, il Teatreno, e successivamente un vecchio cinema per dare vita a quella che ora è una tra le realtà culturali più vive della città. Il cinema del carbone è attivo infatti tutti i giorni della settimana grazie al lavoro di una quindicina di volontari che nella propria vita “civile” svolgono professioni differenti (maestra, libraia, impiegato, elettricista, assistente sociale, insegnante, tanto per citarne alcuni). In una sorta di “presidio culturale” che cerca di mantenere vivo il centro storico tutto l’anno, al cinema Oberdan, sede de il cinema del carbone, circolo che conta oggi più di 900 soci all’anno, si proiettano film d’essai, prime visioni, si organizzano corsi di cinema, si svolgono attività per gli studenti, si pianificano attività con bambini ed anziani, oltre a rassegne con molte associazioni del territorio in cui si affrontano tematiche differenti (scienza, arte, attualità, fine-vita, diritti civili, ambiente, etc), si parla di teatro contemporaneo e, ogni tanto, si fa musica. Il cinema del carbone è affiliato alla UICC, è sala d’essai, fa parte del circuito Europa Cinema ed è una sala FICE.