Il Sindaco di Padova Sergio Giordani, il Direttore Generale dell’Azienda-Ospedale_Università di Padova Luciano Flor, il Magnifico Rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto, e i Solisti Veneti Clementine Scimone e Vittorio Dalle Ore hanno organizzato un Concerto dedicato alla Città e a tutti quanti hanno operato nell’emergenza della pandemia da Covid-19.
Il Concerto, su invito data la capienza ridotta per le norme del distanziamento sociale indicate per la prevenzione e il contenimento della pandemia, si terrà giovedì 9 luglio 2020 alle ore 18,30 al Palazzo della Ragione a Padova. Il pubblico potrà comunque assistere all’evento grazie a un grande schermo visibile dall’esterno.
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PROGRAMMA DI SALA
Inno Nazionale, dirige il Maestro Alois Saller
Intervento autorità
Giuseppe Tartini, Largo andante dal Concerto in la maggiore D.96 per violino e archi
(nel 250esimo della morte)
(“A rivi, a fonti, a fiumi correte amare lagrime, sin tanto che consumi l’acerbo mio dolor”)
Dirige il Maestro Giuliano Carella
Chiara Parrini, violino
Giuseppe Verdi Ave Maria da “Otello”
Dirige il Maestro Giuliano Carella
Selene Zanetti, soprano
Pietro Mascagni Intermezzo da “Cavalleria Rusticana”
Dirige il Maestro Giuliano Carella
Saverio Mercadante Salve Maria
(nel 150esimo della morte) Selene Zanetti, soprano
Dirige il Maestro Alois Saller
Wolfgang Amadeus Mozart Exsultate, jubilate dal mottetto KV165
Selene Zanetti, soprano
Dirige il Maestro Alois Saller
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DESCRIZIONE
Il programma del Concerto si apre con Giuseppe Tartini, il Maestro delle Nazioni di cui quest’anno ricorre il 250esimo dalla morte, con un “Largo andante” tra i più belli composti dal “primo violino e capo di concerto” dell’orchestra della Basilica di Sant’Antonio di Padova, incarico che Tartini mantenne fino alla morte. A Padova stabilì anche la sua scuola di violino, conosciuta appunto come “Scuola delle Nazioni”. Si tratta di uno dei concerti tartiniani più celebri ed eseguiti. Universalmente noto il suo commovente “Largo andante” al cui inizio Tartini annotò nel suo consueto alfabeto cifrato i versi “A rivi a fonti a fiumi, correte amare lagrime” che ne testimoniano la personalità introversa, contemplativa ed estremamente sensibile come dall’esecuzione di Chiara Parrini, da sempre violino di punta dell’Orchestra de I Solisti Veneti.
A seguire l’“Ave Maria” dell’Otello di Giuseppe Verdi; una pagina musicale toccante, dalla forte impronta meditativa, un brano musicale laico che poggia su un testo religioso. Lo interpreta Selene Zanetti, Soprano lirico, diplomata con il massimo dei voti e la lode al conservatorio “C. Pollini” di Padova. Ha vinto come solista numerosi concorsi lirici. Si è esibita come solista in molte città italiane e all’estero. Oltre alla bella carriera da Soprano, Zanetti è reduce da studi in Medicina, facoltà che continua a frequentare con successo.
Sarà poi la volta di Pietro Mascagni. Al pubblico viene proposto un brano tra i più conosciuti del repertorio lirico italiano, l’Intermezzo da “Cavalleria Rusticana”. Un pezzo straordinario, molto amato e popolare, un brano allo stesso drammatico e luminoso e proprio per questo pieno anche di speranza.
Torna la voce di Selene Zanetti nel “Salve Maria” di Saverio Mercadante di cui ricorre quest’anno il 150esimo della morte. Mercadante è autore importantissimo dell’800 italiano. Il suo stile compositivo si avvicinava a quello Verdi e i due brani dedicati entrambi alla Vergine Maria rendono evidente il rapporto di assoluta devozione tra i medici, gli infermieri e tutti i professionisti della sanità con l’amata città di Padova.
Il concerto si chiude in letizia con lo “Jubilate”, il primo tempo dell’”Exsultate, jubilate”, dal mottetto KV165 di Wolfgang Amadeus Mozart che si lascia ammirare per l’eleganza vocale affidata anche in questo brano al virtuosismo del Soprano Selene Zanetti. Una pagina musicale tra le più suggestive, un pezzo brillante che ha il compito di chiudere il concerto con un messaggio di gioia e di speranza.
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Orchestra Asclepio
Un’idea trasformata in realtà, o meglio in note… e che dalle note prende vita. Come è successo un Natale di alcuni anni fa, in cui un gruppo di medici musicisti ha deciso di suonare per i malati nelle corsie dell’ospedale di Padova. Da tale significativa esperienza e grazie al sostegno dell’Azienda ospedaliera, nel 2013 è nata “Asclepio Ensemble”, oggi “Orchestra Asclepio, Medici per la musica”, unica orchestra in Italia composta di medici, studenti di medicina e professionisti della sanità. La formazione ha recentemente allargato il proprio organico per l’arrivo di altri strumentisti dagli Ospedali e dall’Università di Verona e Bologna. Da allora, “l’Orchestra Asclepio” ha prestato la propria attività all’interno dell’ospedale e in numerosi concerti di beneficenza. Dal 2018 l’orchestra è stata inserita nell’elenco dell’Associazione Italiana Musicisti Amatori (AIMA).
Fin dalla sua fondazione, l’orchestra viene diretta dal Maestro Professor Alois Saller. L’idea di quest’ultimo è semplice ma ambiziosa: dar vita a una realtà musicale strutturata, attingendo dalla miniera di talenti musicali del mondo medico. Come spesso accade, “fortuna audaces iuvat”: l’iniziativa riscuote un immenso successo, sia tra gli organizzatori che tra il pubblico. L’allora Direttore generale dell’Azienda ospedaliera, dott. Claudio Dario, decide di patrocinare l’iniziativa, offrendo come sala prove la cappella di Santa Maria delle Nevi all’interno dell’ospedale Giustinianeo. L’Orchestra Asclepio ha tenuto numerosi concerti di beneficenza in prestigiose sedi a Padova e provincia, Treviso, Roma, accanto ai momenti musicali presso i vari reparti dedicati ai pazienti. Soprattutto grazie a queste iniziative, più importanti dal punto di vista umano che mediatico, l’orchestra Asclepio si manifesta un nuovo strumento di “fare salute” e il simbolo di una medicina che non teme di recuperare le proprie radici umanistiche. “La musica è la migliore medicina dell’anima”, insegnava Platone. L’orchestra dei medici, testimonia che queste parole sono vive ancor oggi, un paio di millenni dopo, in un mondo che vede la medicina sempre più tecnologica, ma, purtroppo, forse anche più lontana dall’anima.
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I Solisti Veneti
L’Orchestra de “I Solisti Veneti”, che nel 2019 ha celebrato la propria 60.ma stagione concertistica, è stata fondata nel 1959 e sempre diretta, fino al 2018, dal Maestro Claudio Scimone. Dopo la sua scomparsa è stato nominato Direttore Principale il Maestro Giuliano Carella. L’Orchestra ha raggiunto rapidamente la vetta dei valori mondiali destando l’incondizionato entusiasmo di pubblico e di critica con più di 6.000 concerti in oltre 90 Paesi, la partecipazione ai massimi Festival Internazionali (oltre 30 concerti al Festival di Salisburgo), una discografia di oltre 350 titoli in LP, CD e DVD, una ricca serie di attività culturali e promozionali e di edizioni musicali e storiche. “I Solisti Veneti” e Claudio Scimone hanno ottenuto i più alti riconoscimenti mondiali in campo musicale, dal Premio Grammy di Los Angeles a numerosi Grand Prix du disque dell’Académie Charles Cros di Parigi e quello dell’Académie du Disque Lyrique, numerosi Premi della Critica Dicografica in Italia e in altri Paesi e così via, fino all’originale Premio del Festival Bar con 350.000 voti di pubblico giovanile. Al Teatro La Fenice di Venezia è stato loro assegnato nel 2008 il Premio “Una vita nella musica” dell’Associazione Rubinstein, considerato allora in Italia come il Nobel della musica. Sono stati al centro di importanti programmi televisivi fra cui “Le Sette Parole” di Haydn nella Cappella degli Scrovegni di Padova (regia di Ermanno Olmi), “Vivaldi peintre de la musique” di François Reichenbach, ecc. Hanno collaborato con i massimi cantanti e solisti della nostra epoca da Placido Domingo a Josè Carreras, June Anderson, Ruggero Raimondi, Andrea Bocelli, Marylyn Horne, Sam Ramey, Itzaak Perlman, Sviatoslav Richter, Jean Pierre Rampal, James Galway, Salvatore Accardo, Uto Ughi per non citarne che alcuni. Sono stati i primi in Italia fin dal 1965 a tenere concerti nelle sedi delle scuole con appositi programmi e presentazioni. Hanno tenuto master class sull’interpretazione della musica veneta nei Paesi Europei, in Venezuela per il “Sistema” di Josè Abreu, negli USA, in Canada, Cina, Oman e Kenya. Hanno riportato alla luce in concerto e in teatro, e in parte pubblicato nelle loro edizioni, centinaia di opere sconosciute del grande patrimonio musicale italiano, rivelando numerosi “grandi” del passato e curando la pubblicazione dell’opera omnia di Giuseppe Tartini. Eseguendo “Il Nascimento dell’Aurora” e “Il Concilio dei Pianeti” di Tommaso Albinoni nonché il suo intermezzo “Pimpinone” hanno rivelato la bellezza dell’opera vocale di Tommaso Albinoni. Molti fra i più noti compositori della nostra epoca, fra cui Ennio Morricone, Giuseppe De Marzi, Bussotti, Donatoni, Malipiero, Halffter, Constant, De Pablo, Corghi, Guaccero, Manzoni, Cadario, hanno dedicato loro musiche a “I Solisti Veneti” e a Claudio Scimone creando così una importante letteratura per 10 o più archi solisti. Per dimostrare il legame profondo esistente fra la musica veneta, l’architettura e le arti figurative hanno registrato una serie di DVD di grande importanza quali “Le Stagioni di Vivaldi nelle Ville di Palladio” (Arthaus), “Il Gloria e la musica sacra di Vivaldi in San Marco a Venezia e nella Cappella degli Scrovegni in Padova” (Dynamic), “I Concerti per flauto di Vivaldi con James Galway nel Palazzo Ducale di Venezia” (Hardy Classic) e molti altri. Il Parlamento Europeo, in occasione del loro 50.mo anniversario, ha dedicato a “I Solisti Veneti” una targa in cui li ha qualificati “promotori straordinari della cultura al di là delle frontiere”. Le Ambasciate d’Italia di Lussemburgo, Bruxelles, Parigi, Vienna e altre hanno affidato a “I Solisti Veneti” le manifestazioni ufficiali di apertura o di chiusura del Semestre italiano di Presidenza della UE. Nel 2015 e nel 2016 Pino Donaggio, che con “I Solisti Veneti” ha esordito come brillante giovane solista agli inizi dell’attività dell’Orchestra, ha dedicato loro una serie molto varia di composizioni raccolta in un CD edito dalla Warner intitolato “Lettere”. Nel 2019, in occasione del 60.mo anniversario dei “Solisti”, il noto cantautore e compositore di colonne sonore ha scritto ulteriori cinque brani a loro dedicati e incisi dai “Solisti”, sotto la direzione dell’autore stesso, nel CD “Nel Cinema e nella Classica” di recente pubblicazione. Nel nome e nel segno del loro fondatore e Direttore, scomparso nel 2018, “I Solisti Veneti” e Giuliano Carella continuano a perpetuare l’eredità spirituale ed estetica del Maestro Claudio Scimone.
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SELENE ZANETTI – soprano
Nata a Vicenza, laureata in Lettere e iscritta a Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova. Si diploma con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Musica “C. Pollini” di Padova. Frequenta il corso di perfezionamento in interpretazione e tecnica vocale presso l’Istituto Musicale “Vecchi-Tonelli” di Modena sotto la straordinaria guida di Raina Kabaivanska.
Vincitrice in numerosi concorsi internazionali di canto lirico, nel biennio 2016/18 ha fatto parte dell’Operastudio presso l’Opera di Stato di Monaco di Baviera, e nel biennio successivo membro ufficiale dell’Ensemble del Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera.
Ha debuttato numerosi ruoli, tra i quali Mimì ne “La Bohéme”, Suor Angelica nell’omonima opera, Liù nella “Turandot”, Nella in “Gianni Shicchi” di G. Puccini, Donna Anna nel “Don Giovanni” e Rosina ne “La Finta Semplice” di W.A.Mozart,Magda Sorel ne “Il Console” di G. Menotti, Berta ne “Il Barbiere di Siviglia” di G. Rossini, Amelia Grimaldi nel “Simon Boccanegra” di G. Verdi, Maria ne “La sposa Venduta” di Smetana e molti altri.
Nel 2020/21 aprirà la stagione lirica del San Carlo di Napoli interpretando Mimì ne “La Boheme”; successivamente sarà Alice Ford in “Falstaff” e Leonora ne “Il Trovatore” di G. Verdi, Micaela nella “Carmen” di Bizet, e parteciperà alla performance “Le sette morti della Callas” di Marina Abramovic nei teatri di Monaco, Parigi, Berlino, Atene.