«È un festival piemontese il nostro […] che però cerca i legami con la Sicilia, soprattutto con la città di Agrigento. Senza dimenticare l’universalità di Pirandello, nel mondo egli è amato, studiato e rappresentato […] e anche con alcune delle loro compagnie siamo in collegamento.»
Così il Direttore Artistico del Festival Pirandello e del ‘900 Giulio Graglia presenta il fitto programma di iniziative che “accorceranno” le distanze nell’estate del 2020. La Conferenza Stampa del 9 luglio presso il Circolo della Stampa – Sporting di Torino è stata l’occasione per il Presidente Luciano Borghesan per annunciare che il recentemente ristrutturato Stadio del Tennis – che l’anno prossimo ospiterà gli ATP – verrà messo a disposizione degli operatori teatrali per rilanciare lo spettacolo dal vivo.
L’esigenza di ricominciare, del resto, è il trait d’union della Conferenza, come afferma la moderatrice dell’incontro Sabrina Gonzatto, dichiarando di «nessuno avrebbe pensato che quest’anno il Festival si sarebbe fatto»; ma il Festival c’è, nonostante il distanziamento e nonostante le mascherine dei partecipanti alla Conferenza. Anzi, proprio una rassegna come questa dedicata a Pirandello che oltrepassa i confini regionali, riflette Stefano Allasia – Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte – ha potuto portare alla sperimentazione di nuove modalità, con gli streaming di Uno, Nessuno e Centomila (15 giugno), delle celebrazioni dei 120 anni di Vittorio Bersezio (10 luglio) e quelle per i 70 anni di Cesare Pavese (27 agosto).
Con la convinzione che «la cultura sia un grande volano per l’indotto turistico e commerciale», afferma ancora Gonzatto introducendo la VicePresidente del Consiglio Comunale di Torino Viviana Ferrero: «Dopo 14 anni, voglio pensarlo come un Festival “adolescente”; un’occasione per parlare di una Cultura Nazionale», riflette Ferrero, ricordando l’aforisma pirandelliano per cui nel lungo tragitto della vita si incontrano tante maschere e pochi volti, a dispetto delle mascherine che necessariamente coprono i volti di tutti.
Eppure non si rinuncia neanche allo spettacolo “in presenza”: dopo aver ospitato lo stesso Pirandello nel 1901, presso la sorella Lina, Villa Tosco-Prever a Coazze sarà la cornice di Facciamo Radiodramma di e con Gino Roncaglia e l’Accademia dei Folli, durante la serata del 23 luglio che vedrà anche l’incontro tra il cioccolato di Guido Castagna e il vermouth di Giustino Ballato. A Villa Tosco anche la replica di Ciak si gira!, il testo che Giulio Graglia ha tratto da I quaderni di Serafino Gubbio operatore per l’interpretazione di Eugenio Allegri, che esordirà il 25 luglio al Museo del Cinema di Torino.
Il Parco della Tesoriera ospiterà la Serata della Memoria il 12 luglio, commemorazione delle 35.000 vittime dell’epidemia da CoronaVirus di Tedacà, con Didie Caria; Ho visto Nina volare, l’omaggio di Tangram Teatro a Fabrizio De André, artista del passato che condivide con Pirandello un legame con il territorio piemontese, avendo vissuto in una cascina di famiglia a Revignano d’Asti; Oskar Gianmarinaro, con Gianluca Pecchini e Marco Bonetto e in collaborazione con la Nazionale Italiana Cantanti, infine, portano alla Tesoriera l’Omaggio a Xico, in ricordo di Ezio Bosso il 26 luglio.
Nel frattempo, il Polo del ‘900 dedica due serate agli anniversari de I 50 anni della Regione Piemonte, con Luciano Borghesan, Alessandra Comazzi, Gianni Oliva, Sergio Soave, Darwin Pastorin e Stefano Francia di Celle il 13 luglio, e Gigi Ghirotti 100 anni dalla nascita, l’evento del 20 luglio condotto da Sabrina Gonzatto che celebra il primo giornalista ad aver sdoganato lo scomodo argomento del cancro in televisione.
La XIV edizione del Festival Pirandello e del ‘900 va in direzione contraria a quella a cui siamo stati costretti in questi ultimi periodi, stimolando e sollecitando l’avvicinamento: e se non si tratta ancora di un approccio fisico, porta con sé l’insegnamento pirandelliano di un avvicinamento culturale, geografico e storico.