Anche quest’anno il Museo Teatrale alla Scala partecipa con orgoglio a Museo City, che nell’edizione 2020 mette a tema i talenti delle donne, protagoniste nei diversi campi dell’arte.
Sabato 1 agosto il Museo offre gratuitamente l’ingresso alla collezione permanente e alla mostra “Nei palchi della Scala. Storie milanesi”.
Per prenotare ingresso gratuito:
https://www.museoscala.org/eventi-e-mostre/eventi/piano-city-2018/museocity/
Per “Museo Segreto” si è scelto di metttere in evidenza il ritratto di Giuditta Pasta, di Gioachino Serangeli.
La cantante, donna di grande carattere e patriota, fu protagonista di quella difficile serata del 1831 in cui andò in scena in prima esecuzione assoluta l’opera Norma di Vincenzo Bellini. L’esecuzione fu un clamoroso fiasco, anche se in seguito l’opera è andata affermandosi e oggi è ritenuta tra le più significative della prima metà del XIX secolo. Giuditta Pasta era di fatto un mezzosoprano. Aveva però, tramandano le cronache, la tendenza ad essere “calante” nelle note acute. Ecco perché Bellini fu costretto ad abbassare di un tono intero l’aria celeberrima “Casta diva” nella Norma per renderla più consona ai suoi mezzi vocali. Nel dipinto tiene in mano lo spartito del Tancredi di Rossini, aperto alla pagina della celebre aria “Di tanti palpiti”. Lo sguardo è rivolto al cielo, come se cercasse ispirazione per un accordo.