Si svolgerà dal 19 al 26 luglio nella cava dismessa Roncino di Oira, una piccola frazione della Val D’Ossola, la XIV edizione di Tones on the Stones, il festival piemontese diretto da Maddalena Calderoni e dedicato alle produzioni immersive con particolare attenzione all’Opera, che quest’anno entra ancora di più in simbiosi con Nextones, la sezione dedicata alle sperimentazioni elettroniche e digitali curata da Threes Productions. Un’edizione speciale, la XIV, dal titolo Before and After che nasce dall’esigenza di trasformare un periodo di crisi in un momento di riflessione, ricerca e progettazione per il futuro dell’uomo, dell’ambiente, delle performing arts. Non solo un festival, dunque, piuttosto un’opera-studio, una residenza-laboratorio lunga un’intera settimana che oltre alla cava interesserà anche altri luoghi straordinari come gli Orridi di Uriezzo (conosciuti anche come il Grand Canyon del Piemonte), il Villaggio Ghesc di Montecrestese (un borgo medievale interamente di pietra), Alpe Devero (una conca di pascoli sulle Alpi Lepontine a quasi 2.000 metri di altitudine) e il comune di Baveno, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore.
Fra musica, danza, performance, arte visiva, circo contemporaneo, architettura, filosofia, incontri, workshop ed escursioni, la programmazione di Before and After si articolerà in eventi performativi aperti al pubblico – nel pieno rispetto delle regole sanitarie, del distanziamento sociale e del contingentamento del pubblico – e momenti di approfondimento teorico riservati ai componenti di una vera e propria comunità temporanea di artisti, studiosi, professionisti e del pubblico che potrà accreditarsi. Tutto il percorso del festival sarà comunque fruibile da una più ampia platea attraverso una piattaforma web dedicata, realizzata dallo studio di design Studio Temp (che ha realizzato anche l’immagine dell’edizione): un vero diario di bordo multimediale, curato dalla scrittrice Veronica Raimo con i video autoriali del regista e documentarista Achille Mauri, che giorno per giorno, racconteranno questa XIV edizione attraverso contributi testuali, pillole video e gallery fotografiche.
Il quartetto Jazz di Roberto Olzer con la visual artist Anna Frigo e la crew di acrobati Quattrox4, la coreografa e danzatrice Annamaria Ajmone, il jazzista italiano più famoso al mondo Paolo Fresu – con il pianista Ramberto Ciammarughi e l’illustratore Gianluca Folì –, il trio acid techno folk Acid Castello, il producer Mana (già Vaghe Stelle), il profeta della nuova elettronica Nicolás Jaar, gli esploratori degli angoli oscuri del suono digitale Willikens&Ivkovic saranno i protagonisti degli spettacoli aperti al pubblico con biglietto di ingresso.
Talks, workshop e altri momenti performativi, in linea con la poetica e la filosofia di Before and After e con le escursioni guidate fra le meraviglie naturalistiche della Val D’Ossola, saranno invece la parte della programmazione pensata per i giovani in residenza (già selezionati attraverso una call) e che potrà aprirsi ai cittadini con posti limitati attraverso una prenotazione obbligatoria. L’architetto Riccardo Blumer, la ricercatrice e curatrice Elisa Cristiana Cattaneo, il filosofo Emanuele Coccia, il producer Joseph Tagliabue e il percussionista e ricercatore sonoro Enrico Malatesta e il collettivo torinese Gang of Ducks, condivideranno con i partecipanti esperienze e riflessioni nate inevitabilmente dalla crisi pandemica ed elaboreranno nuove visioni per un futuro diverso. Come ridare valore a termini come “sociale” e “socialità” nell’epoca del distanziamento sociale? Qual è il senso dell’abitare? È possibile costruire una nuova relazione tra noi e l’ambiente naturale? Qual è la strada per un diverso concetto di benessere personale e collettivo?
“Tra ciò che c’era e ciò che sarà, si è inserito con prepotenza un inaspettato presente, un tempo complicato e difficile. Questo spartiacque ce lo porteremo addosso come un tatuaggio che ci ricorda la fragilità di ciò che siamo, del nostro rapporto con la natura, del sistema di vita occidentale in apparenza così inscalfibile. Possiamo proprio ora rinunciare a visioni utopiche? Non possiamo sapere come usciremo dalla pandemia, ma è forse il momento di osare col pensiero, di consegnare modelli nuovi, focalizzati su di un futuro diverso, sostenibile” si legge nel manifesto di Before and After .
Infine, Before and After non sarà soltanto un cantiere di idee ma inaugurerà un cantiere vero e proprio: il festival sarà il primo atto di un processo di riqualificazione della cava dismessa di Oira che andrà avanti nei prossimi mesi, fino alla totale riconversione da ex spazio industriale a nuovo spazio permanente dedicato all’espressione creativa, abitato da artisti e da cittadini. Un vero Teatro immerso nella Natura, in cui ritrovare la bellezza.
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PROGRAMMA
La programmazione di Tones on the Stones/Nextones – Before and After si apre domenica 19 luglio nel comune di Baveno, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore. Alle 22 nella Piazza della Chiesa andrà in scena lo spettacolo multimediale Fellini 100, in omaggio al grande regista nel centenario della nascita. Il compositore e pianista jazz Roberto Olzer – qui in quartetto con Fulvio Sigurtà, strumentista in rapidissima ascesa (tromba e flicorno), Yuri Goloubev (contrabasso) e Mauro Beggio (batteria) – incontra le visioni della videoartista Anna Frigo e le acrobazie della compagnia milanese di circo contemporaneo Quattrox4 in una produzione che, fra musica, performance e visual, reinterpreta la poetica di uno dei più grandi maestri della Settima Arte. Lo spettacolo è aperto al pubblico con biglietto di ingresso.
Lunedì 20 luglio alle ore 18 il suggestivo scenario del Villaggio di Ghesc Montecrestese (un borgo medievale recuperato e gestito dall’Associazione Canova, partner di Tones on the Stones)) ospiterà il talk con Riccardo Blumer dal titolo La costruzione del Movimento. Esercizi di estensione meccanica del corpo umano. Architetto, designer (alcuni suoi pezzi fanno parte della collezione permanente del MOMA di New York), docente, allievo di Mario Botta e fondatore del gruppo Blumer&Friends dedito alla ricerca sulle relazioni fra design, performance e Natura, Blumer affronterà il tema del rapporto mutevole fra oggetto meccanico, movimento e spazio naturale. Subito a seguire, la performance sonora di Joseph Tagliabue, figura di spicco della scena alternativa italiana che proporrà un viaggio musicale-temporale fra folk ed elettronica contemporanea, spaziando dall’avanguardia ai ritmi etnici, sempre ispirato dall’ambiente circostante. Per questo evento i posti sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione.
Martedì 21 luglio si inizia presto: alle 8 del mattino, nei prati limitrofi alla cava, una puntata speciale di Radio Safari. Ideata dal misterioso Infinite Delta, Radio Safari è una serie di audio documentari sui suoni della Natura andata in onda su radio e portali di Milano nel periodo della quarantena, trasportando gli ascoltatori nei meandri della vita e dell’evoluzione, alla scoperta degli angoli più remoti del pianeta. Nel pomeriggio, alle 18.30 negli straordinari scenari degli Orridi di Uriezzo, anche conosciuti come il Grand Canyon del Piemonte, ancora una performance musicale, stavolta con Enrico Malatesta. Percussionista e ricercatore sonoro apprezzato in tutto il mondo, Malatesta studia il legame fra suono, spazio e movimento in relazione alle peculiarità morfologiche delle superfici. A Before and After eseguirà Occam Ocean – Occam XXVI, versione solista per percussioni della serie Occam della compositrice francese Éliane Radigue, una delle prime musiciste ad aver sperimentato l’ambient music come flusso introspettivo e analitico. Enrico Malatesta con due piatti e un tamburo a cornice sviluppa un continuo divenire di risonanze, suoni fantasma e sovrapposizione di armonici e texture sonore. Anche in questo caso evento con posti limitati e con prenotazione obbligatoria.
Mercoledì 22 luglio alle 18 alla Cava di Roncino, la ricercatrice, curatrice e docente di fama internazionale Elisa Cristiana Cattaneo entrerà nel cuore profondo del festival con il talk dal titolo Asimmetrie in cui analizzerà il paesaggio di estrazione come rappresentazione della storia evolutiva dell’umanità (dall’epoca primitiva alla rivoluzione industriale fino ad arrivare all’attuale crisi ecologica), delle sue contraddizioni e implicazioni sul piano sociale, economico e ambientale, per arrivare a un ripensamento del rapporto fra risorse, produzione e consumo. Ma soprattutto a un ripensamento dello spazio di estrazione in una nuova era non antropologica. Subito dopo, alle 19, sempre in Cava, sarà la volta di Annamaria Ajmone, coreografa e danzatrice fra le più apprezzate esponenti della danza contemporanea europea. In collaborazione con Cross Festival, la Ajmone presenta Il segreto, visionaria azione coreografica site-specific con tre macchine sonore rotanti (ideate con Francesco Cavaliere): in un ecosistema geograficamente prossimo, aperto, terreno, indeterminato, multi-tempo, si alternano sussurri, creature capovolte e rose del deserto.
Il giorno seguente, giovedì 23, uno dei momenti più attesi del festival, naturalmente anche questo aperto al pubblico con biglietto di ingresso. Alle 22 la Cava Roncino ospiterà un evento esclusivo di Tones on the Stones: Paolo Fresu, il jazzista italiano più famoso al mondo con una strabiliante carriera alle spalle e da oltre 40 anni sulla scena jazz internazionale, si presenta in duo con Ramberto Ciammarughi, pianista tra i più eclettici e schivi. Dopo il debutto entusiasmante a Time in Jazz, a Berchidda lo scorso anno, i due artisti hanno deciso di riproporre il progetto a Tones on the Stones. All’improvvisazione dei due grandi virtuosi dello strumento si aggiunge l’improvvisazione visiva di uno dei più grandi illustratori italiani Gianluca Folì che riempiranno la Cava Roncino di suoni e colori per una serata indimenticabile. Lo spettacolo è realizzato in co-produzione con Musica in Quota, in collaborazione con il progetto Interreg “Di-se. Disegnare il territorio”.
Un altro momento cardine rispetto alla tematica generale affrontata da Before and After sarà il talk del filosofo Emanuele Coccia, venerdì 24 alle 15 in località Alpe Devero, una conca di pascoli sulle Alpi Lepontine a oltre 1.600 metri di altitudine. Il rivoluzionario del pensiero green amato dai millenials affronterà con la sua consueta modalità pop la centralità del mondo vegetale a partire da un suo testo divenuto ormai un best seller, La vita delle piante. Metafisica della mescolanza. L’evento ha posti limitati ed è richiesta la prenotazione. Sarà invece aperto al pubblico con biglietto di ingresso l’evento serale alla Cava di Roncino: alle 22 il trio milanese acid techno folk Acid Castello si esibirà nella sonorizzazione dal vivo con drum machine e sintetizzatori di un’opera cult, Slow Action del filmaker sperimentale Ben Rivers. Film di fantascienza post apocalittico che presenta lo scenario di una natura ostile dove il livello del mare è cresciuto mostruosamente e la società umana si è evoluta in piccole comunità rette da utopie iperboliche, Slow Action è stato girato in quattro luoghi da fine del mondo: Lanzarote (l’isola vulcanica più arida del pianeta), Gunkanjima (uno scoglio poco distante dalla costa di Nagasaki occupato da una città fantasma di ex-minatori di carbone), Tuvalu (una delle nazioni più piccole del pianeta) e Somerset (piccolo ecosistema delle Bermuda le cui specie non sono ancora state studiate).
La performance di Acid Castello e le immagini del film di Rivers prepareranno il terreno per l’ultima serata del festival, tutta dedicata alle più ardite e radicali sperimentazioni elettroniche, in cui la Cava Roncino si trasformerà in una vera astronave sonora pronta a trasportare il pubblico verso nuovi pianeti. Sabato 25 luglio si parte alle 22 con il set di Mana e i visual di Plusminus. Attivo fino al 2010 con il nome di Vaghe Stelle, Daniele Mana è un compositore e producer in quota con la storica label inglese Hyperdub. Il suo ultimo album Seven Steps Behind sembra infettato da un virus alieno in grado di produrre allucinazioni. In perfetto equilibrio fra dissonanze e melodie, la musica di Mana ha la sostanza del sogno, con tutti i significati sepolti che i sogni comportano. Il set di Mana sarà l’introduzione perfetta alla performance più attesa di tutto il festival, l’esibizione di Nicolás Jaar, uno degli artisti più emblematici della scena elettronica mondiale degli ultimi dieci anni, un vero esploratore sonoro con una cultura musicale che spazia dal jazz di Mulatu Astatke alla classica contemporanea di Cage e Satie. In questi primi mesi del 2020 ha già pubblicato ben tre album, l’ultimo Cenizas suona in bilico fra austero misticismo e panteismo ecologista. Durante la quarantena ha suonato un set nuovo di zecca di due ore su Twitch. Assistere alla sua perfomance alla Cava di Roncino promette di essere un’esperienza indimenticabile. La serata proseguirà poi con Willikens&Ivkovic, il duo serbo tedesco di casa al famigerato Salon des Amateurs di Düsseldorf. Ivkovic ha la fama di essere uno dei migliori selezionatori di gemme musicali nascoste in circolazione mentre della Willikens si dice che quando è lei al timone la destinazione è sempre ignota e forse proprio per questo il viaggio è ogni volta sempre più elettrizzante.
Domenica 26 luglio il festival si chiude con il consueto brunch a Ghesc alla scoperta delle tipicità enogastronomiche del territorio della Val D’Ossola e con il long set del collettivo Gang of Ducks. Evento con posti limitati e con prenotazione obbligatoria.
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