In questa poesia, Giovanni Luca Valea fa luce sui grandi temi dell’esistenza, personali ed universali. Frammenti che si confondo tra loro, nostalgie e rimpianti; ma anche forza, ostinazione. La chiusa lascia presagire un cauto ottimismo: in ogni dolore c’è il supporto dell’amore, dell’amicizia.
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La mia vita
Le ferite sul cuore
del Compagno,
il sogno eterno, la libertà
del genio;
le vite da quattro soldi,
la mia anima.
Il duro lavoro
del giorno
nella luminosa certezza
dell’oscurità.
Il rischio dell’infinito,
le parole di tuo padre
che leva al cielo
il calice
e tu che hai fallito.
La fine, misura
di ogni bellezza.
Una mano che tocca
la tua spalla – verrà.
Ma sapete, procedo grato:
c’è
una donna che rischiara,
cura
sonno e cuore;
una faccia amica, oggi,
che ha acceso
le mie tre sigarette,
pagato il mio caffè.