L’affresco di William Kentridge sui muraglioni del Lungotevere ispira il cortometraggio Maree della memoria – Tides of Memory della regista Luisa Mariani (che ne è anche autrice e interprete). La straordinaria opera s’intitola Triumphs and Laments. Nomen omen, poiché malgrado i “lamenti” dell’attuale pandemia mondiale – che obbligano anche l’International New York Film Festival 2020 (come tante altre manifestazioni culturali) a tenersi lo scorso giugno in forma virtuale attraverso apposita piattaforma sul sito ufficiale dell’INYFF – è un “trionfo” per Tides of Memory all’INYFF. la pellicola della Mariani che, come la straordinaria opera di Kentridge, riflette con ironia sul tempo e sull’oblio, sul peso e sulla transitorietà della memoria, sbaraglia la concorrenza (cortometraggi provenienti da tutto il mondo), portando a casa l’ambito GOLD AWARD BEST SHORT FILM INYFF 2020.
Un significativo riconoscimento per la cinematografia d’autore italiana ed un omaggio alla Città Eterna, sempre in bilico tra memoria collettiva e memoria individuale; omaggio ai suoi fasti e alle sue miserie, alla multietnicità della Roma Imperiale e di quella odierna. Nel film si affaccia una fauna umana alla rinfusa così come, nell’affresco Kentridgiano, si passa con disinvoltura da Romolo e Remo a Marcello Mastroianni e Anita Ekberg.
Personaggi improbabili come l’attrice Violetta Chiarini che evoca Tryphaena Crepereia, fanciulla vissuta nella metà del II secolo d.C. e rinvenuta insieme alla sua bambola in un sarcofago sulle rive del Tevere; oppure come le modaiole ladre di ricordi della Banda Stendhal (Malvina Ruggiano, Giulia Tomaselli, Emma Giurghi).
Personaggi demenziali, alla stregua di quelli che ritrovammo alcuni anni orsono nel film Grand Budapest Hotel. Non a caso a quel film, e al suo ispiratore lo scrittore austriaco Stefan Zweig, accenna uno dei protagonisti di Maree della memoria – Tides Of Memory: l’attore italo-inglese Simon d’Aquino, che ha recitato nella versione teatrale di quell’opera a Londra. Imbattendosi nella sua professoressa del liceo con il marito giornalista, Marina e Michael Barranger in gita sul Tevere a vedere il murales di Kentridge, nasce una conversazione sulla carriera di Simon in cui riaffiora l’insegnamento trasmessogli dalla prof, soprattutto l’incoraggiamento ad attingere dalla memoria emozionale. “Zweig fu uno scrittore austriaco le cui opere sono state bruciate dai nazisti”, osserva il giovane attore. “Tutti i regimi dittatoriali hanno paura del peso della memoria”, ricorda l’insegnante.
Le maree come scansione del tempo, tant’è vero che all’origine, in inglese arcaico, la parola “tide” significava sia le une che l’altro. ‘Esercizi’ emotivo-sensoriali scandiscono Maree della memoria – Tides of Memory. Sono loro l’unità di tempo della memoria destinata a dissolversi; così pure, nel giro di pochi anni a causa dello smog e degli agenti atmosferici, scomparirà l’affresco di Kentridge dal momento che, come afferma lo stesso artista sudafricano nel film, “la transitorietà è della memoria strettamente legata all’ impermanenza stessa del corpo umano”. E se il tempo – e anche lo spazio – fossero creazioni artificiali? Domande che questo film certamente suscita, come nella scena dove Luisa Mariani incontra l’attore polacco Jan Kozaczuk in un metafisico giardino: memorie olfattive con note di geranio riportano proustianamente a ricordi di giovinezza finché, da atmosfere vaporose ci si risveglia prepotentemente nella realtà di oggi dove è l’irrinunciabile pc il neo-custode della memoria.
Oggetti usa e getta, di solito destinati al disfacimento, vengono preservati nei quadri dell’artista Marco Angelini. Al vernissage della sua personale, non a caso intitolata Caleidoscopio: la Memoria e l’Oblio, ritroviamo anche l’attore Mario Valdemarin e lo scrittore Marco Palladini (che cita Calvino: “bisogna ricordarsi di dimenticare”).
Sbaglierebbe però chi pensasse che in Maree della memoria – Tides Of Memory si filosofeggi e basta. Al contrario, si mettono in luce problematiche di prepotente attualità: quella della nuova diaspora di oggi dei talenti italiani all’estero (Simon d’Aquino), ad esempio; dello scontro con la cultura dei padri dei giovani italiani di seconda generazione come Lián (Valerio Tzeng) e Abir (Nada Saad Ismail), la cui unione è ostacolata dall’appartenenza a religioni differenti. O, ancora, quella della discriminazione razziale che impedisce al ‘Re dei Rom’ (Mauro Leuce) di trovare un lavoro.
E se questo personaggio enigmatico radica nella musica la memoria culturale del suo popolo, non poteva non avere un ruolo importante la colonna sonora di Maree della memoria – Tides Of Memory firmata dal fisarmonicista Paolo Rozzi. Una scenografia naturale è costituita da ‘lui’, il Biondo Tevere con il suo fluire che sfida il tempo, sopravvivendo alla caducità di uomini, civiltà e ricordi.
Causa pandemia, il Best Short Film Gold Award 2020 verrà consegnato nell’edizione 2021 del INYFF. Nel frattempo, in questa epoca di eventi online o in streaming, Luisa Mariani e il suo cast non hanno voluto rinunciare ad una cerimonia di premiazione, inscenandola loro di fronte alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma. Location scelta non a caso: infatti sulla scalinata si legge la famosa frase pronunciata da Amleto: “Time is out of joint” (Il tempo è scardinato), titolo anche di una mostra che s’interroga sull’elasticità del concetto di tempo, chiedendosi se esista una linearità storica, piuttosto che una stratificazione o frammentazione del tempo.
Gli ‘esercizi’ emotivo-sensoriali di Maree della memoria – Tides of Memory, e le storie dei suoi protagonisti, tornano a vivere intrecciandosi e articolandosi con ampio respiro nel lungometraggio Flussi e Riflussi attualmente in lavorazione. Ricordandoci che la parola “tide” in inglese arcaico s Aspettate la marea.
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SCHEDA MAREE DELLA MEMORIA / TIDES OF MEMORY
A short film by Luisa Mariani
Gold Award International New York film festival.
Special guest William Kentridge
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Interpreti
Marco Angelini
Michael Barranger
Marina Barranger
Violetta Chiarini
Simon D’Aquino
Giusy Emiliano
Emma Ghiurghi
Hideshi Kibi
Jan Kozaczuk
Nada Ismail
Saad Ismail
Mauro Leuce
Luisa Mariani
Marco Palladini
Luca Porfido
Malvina Ruggiano
Raffaella Salato
Giulia Tomaselli
Valerio Tzeng
con la partecipazione straordinaria di Mario Valdemarin.
Voice over Simonetta Allder
Voce canzone “Mio chiodo fisso” Eleonora D’Ignazi.
Direttore della fotografia, Riprese e Montaggio Giovanni Pirri
Audio editing Fabio Tullio
Colonna sonora originale Paolo Rozzi