La Beethoven Summer, l’iniziativa estiva dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi dal 1° luglio al 30 agosto, si può ritenere senza dubbio un esperimento riuscito. In un Auditorium di Milano “accogliente quasi come un grande salotto”, come affermato da Ambra Redaelli, Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, è stato possibile assistere a un programma che si è inserito perfettamente nell’alveo dei festeggiamenti per il 250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven. LaVerdi, nei due mesi passati, è tornata a suonare mossa da un profondo desiderio di rinascita, perfettamente descritto dalle parole del Maestro Claus Peter Flor, Direttore Musicale dell’Orchestra: “Occorre tornare alla musica dal vivo con più slancio di prima, buttarcisi dentro a capofitto, nutrirci ogni giorno della sua bellezza per celebrare la forza della vita”.
La Beethoven Summer, frutto di un lavoro ininterrotto che ha visto impegnata per due mesi la Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi ha tenuto compagnia alla città nei due mesi di luglio e agosto, rappresentando per molti un vero e proprio appuntamento settimanale: i mercoledì e giovedì all’Auditorium di Milano sono diventati un grande classico dell’Estate 2020 della città, in un teatro a misura di spettatore e di musicista, in un felice connubio tra le esigenze sonore e musicali dell’orchestra e le esigenze tecniche a garanzia della totale sicurezza in cui i fruitori devono trovarsi al momento dell’ascolto, e non solo. Il fatto di aver “smontato” le file dispari della platea è stata una fonte di serenità per il pubblico, che ha visto così assicurata la distanza minima da tenere in Auditorium, all’interno del quale il lavoro di sanificazione continua ha garantito un ambiente costantemente igienizzato. Forse l’effetto più interessante dell’applicazione del protocollo di sicurezza lo si è avuto però sul palco: un’orchestra costituita da trentacinque elementi ben distanziati l’uno dall’altro, ognuno dei quali col proprio leggio, dando vita quasi a un’orchestra di solisti, e rendendo l’esecuzione intrisa di una nuova potenza e di una nuova energia.
Su queste premesse, dopo questo virtuoso esperimento estivo, laVerdi, sotto la guida del Direttore Generale e Direttore Artistico Ruben Jais, riparte alla conquista di una nuova stagione, quella 2020/2021, pianificandola un poco alla volta, trimestre dopo trimestre: dinamicità e flessibilità, in questo particolare momento storico, sono due caratteristiche-chiave rispetto all’attività artistica, poiché ora più che mai è fondamentale avere una programmazione che consenta di gestire l’offerta musicale monitorando con attenzione le varie fasi pandemiche e il nuovo approccio del pubblico, adattandosi di volta in volta con prontezza e velocità.
Per questo l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi presenta la sua programmazione da settembre a dicembre 2020, in un’offerta musicale di altissimo livello.
La Stagione sinfonica, che si articola in tredici programmi, si inaugura, come di consueto, con la preziosa ospitalità del Teatro alla Scala di Milano: il 20 settembre 2020 Claus Peter Flor (Direttore musicale per il terzo anno consecutivo) inaugura la nuova stagione dell’Orchestra Verdi insieme in un programma bipartito: Taras Bulba, la rapsodia sinfonica ispirata al racconto di Nikolai Gogol e composta da Leós Janàček, e i Rückert-Lieder di Gustav Mahler, per voce e orchestra, insieme al soprano tedesco Petra Lang.
Alla Stagione sinfonica si affiancano rassegne consolidate negli anni: Crescendo in musica, una serie di tre appuntamenti dedicati al pubblico più giovane e alle loro famiglie, e POPs, dopo il grande successo della scorsa stagione, che si articola quest’anno in tre concerti imperdibili: un omaggio a Ennio Morricone, nell’anno della scomparsa del genio delle colonne sonore, una retrospettiva sulle musiche della filmografia horror, e una serata all’insegna dei maggiori successi rock del secolo scorso.
Un altro gradito ritorno: Musica & Scienza. Rassegna acclamatissima al suo debutto nella scorsa stagione, confermata anche quest’anno sul palco di Largo Mahler in tre appuntamenti di grande spessore speculativo: due lezioni-concerto insieme all’astrofisico Simone Iovenitti, altro graditissimo ritorno, riguardo alla struttura della materia e dell’universo, oltre all’appuntamento intitolato Il Cervello musicale, insieme alla neuroscienziata Laura Ferreri.
La novità assoluta della programmazione è la rassegna 2 x 1, una terna di concerti “discovery” in forma doppia: prima, una guida all’ascolto attiva, sotto la guida del Professor Fabio Sartorelli, eminente musicologo e conferenziere, avente come protagonista l’orchestra che esemplifica i passi più significativi del repertorio proposto; poi, l’esecuzione stessa, senza interruzioni. Una formula che valorizza l’ascolto attivo, attraverso la creazione in tempo reale di una consapevolezza che rende l’esperienza musicale ancora più profonda e cosciente. Una particolare attenzione al repertorio contemporaneo, di cui laVerdi da sempre si fa ambasciatrice. Vocazione attestata anche da un’illustre presenza di questa stagione all’Auditorium di Milano: Silvia Colasanti nella veste di Compositore in Residenza, un traguardo raggiunto frutto di una collaborazione corroborata anno dopo anno.
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Stagione sinfonica
Dei tredici programmi della Stagione Sinfonica, nove vedranno quattro repliche, il giovedì alle ore 20.30, il venerdì alle ore 20.00, il sabato alle ore 18.00 e la domenica alle ore 16.00, mentre i restanti quattro programmi saranno replicati tre volte, il giovedì alle ore 20.30, il venerdì alle ore 20.00 e la domenica alle ore 16.00.
La tradizione mahleriana dell’Orchestra Verdi, dopo i Rückert-Lieder del concerto inaugurale, è ben rappresentata anche dal programma previsto dal 24 al 27 settembre, programma in cui sarà eseguita la Quarta Sinfonia (nella versione per orchestra da camera) insieme al soprano Anna Lucia Richter. Ancora Mahler in altri due appuntamenti: il programma ascoltabile dal 29 ottobre al 1° novembre, in cui il Maestro Claus Peter Flor dirigerà la Sinfonia n.1 in Re maggiore (nella versione per orchestra da camera), e il concerto intitolato Note di viaggio, il 12, 13 e 15 novembre, che vedrà il tenore tedescoJulian Pregardien impegnato nell’esecuzione dei mahleriani Lieder eines fahrenden Gesellen (sempre nella versione per orchestra da camera), oltre alle Cinq mélodies populaires grecques di Maurice Ravel, nella versione per voce e orchestra. Completa il programma la Suite orchestrale Appalachian Spring di Aaron Copland, a concludere un viaggio intorno al mondo, dall’Austria, alla Francia, alla Grecia immaginata da Ravel, fino agli Stati Uniti di Copland, sotto la bacchetta di Alondra de la Parra.
Andiamo invece in Inghilterra per il concerto in programma dal 17 al 20 dicembre, in cui il tenore britannico Ian Bostridge offrirà al pubblico dell’Auditorium di Milano la sua interpretazione delle Folk Songs di Benjamin Britten, di fianco alla meravigliosa Sinfonia n.41 in Do maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart, che del resto al programma dà il titolo (Jupiter), diretta dal giovane Jaume Santonja, per il secondo anno consecutivo ospite in Largo Mahler.
Una serie di ottimi cantanti che s’inseriscono perfettamente nell’alveo dei grandi solisti che si affiancano all’Orchestra Verdi in questi quattro mesi. A partire dal Primo Clarinetto dell’Orchestra, Fausto Ghiazza, protagonista, insieme al Direttore Musicale Flor, del programma intitolato L’ultimo Mozart, dal 1° al 4 ottobre 2020: il Concerto per Clarinetto e Orchestra in La maggiore K.622, composto due mesi prima della scomparsa del genio salisburghese, affiancato dalla Prima Sinfonia in Do maggiore di Carl Maria von Weber, il cui linguaggio può senz’altro rappresentare una naturale propaggine del classicismo maturo dell’ultimo Mozart.
E ancora Mozart, stavolta col giovane talento di Aaron Pilsan, pianista austriaco classe 1995, che renderà omaggio al compositore connazionale dal 22 al 25 ottobre, eseguendo il Concerto n.12 in La maggiore K.414, affiancato dalla Suite per Archi 1864, altro importante lavoro sinfonico del boemo Leós Janàček.
Altri due solisti “di casa” all’Auditorium di Milano: la spalla dell’Orchestra, Luca Santaniello, insieme alla spalla dell’Ensemble laBarocca, Gianfranco Ricci, in un programma ormai diventato un “classico” della Verdi, Le Stagioni del Mondo, in programma dal 15 al 18 ottobre. Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi e le Cuatro Estaciones Porteñas di Astor Piazzolla, due lavori che, a distanza di secoli e di chilometri culturali, sembrano darci lo stesso messaggio: le Stagioni dell’Animo o della Natura segnano uno stesso ciclo nella vita di ogni uomo sulla terra. Un programma che mette a confronto due visioni del mondo radicalmente diverse, messe in musica anche da due “suoni” diversi: quello moderno dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, e quello antico dell’Ensemble laBarocca, creatura nata nel 2008 dal desiderio del suo direttore Ruben Jais per costituire un gruppo di musicisti specializzati nella prassi esecutiva barocca.
Due appuntamenti della programmazione vedranno due musicisti nella doppia veste di solista e direttore. Il primo, il 10, l’11 e il 13 dicembre, sarà il britannico Wayne Marshall, che eseguirà un programma tutto francese: il Concerto per organo in Sol minore di Francis Poulenc, e la Prima Sinfonia di Georges Bizet. Il secondo, dal 3 al 6 dicembre, vedrà il violoncellista Nicolas Altstaedt impegnato nell’esecuzione del Primo Concerto per Violoncello e Orchestra di Dimitri Šostakóvič, oltre alla Sinfonia n.60 di Franz Joseph Haydn, detta “Il Distratto”.
Due giovani direttori sul podio di Largo Mahler: Alpesh Chauhan, trentenne già ospite l’anno scorso all’Auditorium di Milano, dirigerà uno splendido programma tutto mitteleuropeo intitolato Mondi romantici. L’8, il 9 e l’11 ottobre, laVerdi suona l’Idillio di Sigfrido di Richard Wagner, la Langsamer Satz di Anton Webern, e la Serenata n.2 op.16 di JohannesBrahms. L’altro è il tedesco Thomas Guggeis, dal 5 all’8 novembre, che dirigerà l’ouverture Le Ebridi e la Sinfonia n.3 op.56 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, introdotte dal brano di John Adams intitolato Tromba lontana.
Ritorna il tema del viaggio, col programma denominato Fuga al Nord, dal 19 al 22 novembre, quando l’estone KrIstjan Järvi (splendido musicista, figlio di Neeme Järvi e fratello di Paavo Järvi) porta l’Auditorium di Milano verso nuove latitudini, dirigendo un programma con musiche di Arvo Pärt, Max Richter, Steve Reich, Sven Helbig, Ludwig van Beethoven e Kristjan Järvi stesso.
Andiamo in Russia, invece, il 26, il 27 e il 29 novembre, col programma Poesia in Musica, in cui verrà eseguita la Sinfonia n.14 op.135 di Dimitri Šostakóvič insieme al maestro Maxim Rysanov, alto graditissimo ritorno all’Auditorium di Milano.
Completano questo viaggio sinfonico trimestrale due grandi classici del Natale all’Auditorium di Milano: il 16 dicembre il Messiah di Georg Friedrich Händel diretto da Ruben Jais insieme all’Ensemble vocale e strumentale laBarocca, e il Concerto di Natale, il 19 e il 20 dicembre, diretto da Luigi Ripamonti, con musiche tradizionali natalizie di Johann Ritter von Herbeck, David Willcocks, Mykola Leontovyč e molti altri, insieme a una delle compagini giovanili di casa all’Auditorium di Milano: il Coro I Giovani de laVerdi.
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Crescendo in musica
Crescendo in Musica, la rassegna dedicata ai più giovani e alle loro famiglie, si articola in tre doppi appuntamenti, il sabato pomeriggio alle ore 14.00 e la domenica mattina alle ore 11.00. LaVerdi propone anche quest’anno una serie di concerti-spettacolo in cui la grande musica viene proposta in una forma adatta ai piccoli spettatori e declinata in una forma interattiva di spettacolo. Il primo, il 10 e l’11 ottobre, è lo spettacolo La Tartarughina, un progetto dell’associazione culturale Musicamorfosi su musiche di Lorenzo Coladonato e con la direzione creativa di Saul Beretta, con la direzione musicale di Giovanni Marziliano. Ritorna a grande richiesta Bustric, (pseudonimo dell’attore, autore e regista Sergio Bini) in grado di accendere la fantasia di grandi e piccoli con le sue poetiche magie: l 14 e il 15 novembre il fantasista toscano offrirà una sua personale interpretazione del delizioso Carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns, insieme a laVerdi diretta da Marcello Bufalini, oltre alla Pizzicato-Polka di Johann e Josef Strauss, Playful Pizzicato dalla Simple Symphony di Benjamin Britten, e Hoedown da “Rodeo” di Aaron Copland, nella versione per orchestra d’archi. Chiude questo trittico “infantile” un appuntamento con Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, il 12 e il 13 dicembre, dirette e interpretate dalla spalla dell’Orchestra, Luca Santaniello.
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POPs
POPs è una rassegna ormai diventata un classico de laVerdi. Le scorse stagioni hanno registrato i grandissimi successi dei tributi sinfonici alla musica dei Queen, degli Abba, di David Bowie, di Fabrizio De André, dei Pink Floyd fino ai Beatles. L’Orchestra Verdi prosegue con successo nella strada – ancora poco praticata in Italia dalle altre orchestre sinfoniche – di eseguire con una compagine generalmente votata alla musica classica celebri brani che fanno parte della tradizione musicale rock e pop, arrangiandone le partiture in chiave sinfonica. Quello che l’Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi si propone difare è far vivere a coloro che sono abituati a fruire la musica rock l’esperienza d’ascolto tipica della musica classica, e far approfondire agli ascoltatori di quest’ultima repertori e autori appartenenti a generi diversi, che non si sentono così facilmente nelle sale da concerto.
Ed è così che la programmazione di quest’anno vede schierato un tridente estremamente accattivante: si parte il 3 e il 4 ottobre con la Ennio Morricone Night diretta da Alberto Maniaci, una serata dedicata al decano della musica da film, il premio Oscar che meglio di chiunque altro ha colto lo spirito di pellicole indimenticabili e lo ha trasposto in musica.
C’è spazio però anche per altri grandi compositori di colonne sonore, protagonisti del secondo appuntamento di POPs, intitolato Cinema misterioso e dedicato alle musiche per i film horror, tra cui i leggendari Bernhard Herrmann, Jerry Goldsmith e Patrick Doyle, sotto la direzione di Andrea Oddone. In quale miglior momento, se non per Halloween, il 31 ottobre e il 1° novembre?
Chiude il ciclo Symphonic Rock, l’appuntamento del 28 e 29 novembre, che vedrà l’Orchestra Verdi diretta da Friedeman Riehle in una retrospettiva alla scoperta di alcuni dei capisaldi del Rock del secolo scorso, dai Queen ai Deep Purple, dai Pink Floyd agli Europe.
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Musica & Scienza
L’interdisciplinarietà è forse la chiave migliore per comprendere i fenomeni. E la musica offre infiniti spunti di riflessione per capire più profondamente il mondo che ci circonda, oltre all’universo interiore dell’essere umano. Musica & Scienza è la rassegna de laVerdi giunta alla sua seconda edizione dopo l’enorme successo dell’anno scorso. A tessere le fila degli incontri, Ruben Jais alla testa dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, pronto a interloquire musicalmente col mondo delle scienze. Il 6 e il 7 ottobre è il momento per Materia in Fuga – viaggio nella musica subatomica, un appassionante dialogo con Simone Iovenitti, l’astrofisico ormai “di casa” all’Auditorium di Milano, sulle note del quarto movimento della Sinfonia n.41 di Wolfgang Amadeus Mozart e della Fuga in sol minore BWV 578 di Johann Sebastian Bach. Il 27 e il 28 ottobre è la volta de Il cervello musicale, insieme alla neuroscienziata Laura Ferreri, che, sulle splendide note della Prima Sinfonia di Beethoven e della Quarta Sinfonia di Brahms, aiuterà il pubblico di Largo Mahler a rispondere a una precisa domanda: “cosa accade nel nostro cervello quando ascoltiamo musica?”. Dal fenomeno della sincronizzazione delle onde cerebrali, alle basi neurali delle emozioni musicali, fino alle possibili implicazioni cliniche della plasticità cerebrale promossa dalla musica. A chiusura del tris interdisciplinare torna in campo Iovenitti, nella Guida sinfonica per amanti del cosmo, su musiche di Rameau, Rebel e Bach, il 24 e il 25 novembre. Stavolta l’indagine è rivolta verso l’immensità dell’universo, a conclusione di una rassegna che anno dopo anno riscuote maggiore successo.
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2 x 1
Due al prezzo di uno, come si dice. Prima si analizza il repertorio, con una guida all’ascolto in cui l’orchestra esemplifica i passi oggetto d’indagine. Poi si ascolta il repertorio proposto. L’orecchio ha così i suoi punti di riferimento, si orienta e consente di fruire in modo più consapevole l’esperienza musicale. Nel corso di tre appuntamenti imperdibili, il musicologoFabio Sartorelli porta per mano il pubblico dell’Auditorium alla scoperta di un ascolto più cosciente, incentivando a un’esperienza più completa della musica colta. Apre le danze un’accoppiata di composizioni agli antipodi per eccellenza: il 13 e il 14 ottobre si studia e si ascolta Ramifications di György Ligeti e l’Ouverture del Ratto dal Serraglio di Wolfgang Amadeus Mozart, in un programma intitolato Dissonanze e Consonanze, nell’opposizione netta tra la tonalità classica e la microtonalità del compositore ungherese, insieme all’Orchestra Verdi diretta da Francesco Bossaglia. Si prosegue con Interpretazioni, il 10 e l’11 novembre, che ha come protagonista Rendering, il lavoro di “restauro creativo” che Luciano Berio effettuò sui frammenti della Decima Sinfonia di Franz Schubert, insieme al direttore Pietro Mianiti. Conclude la rassegna Nuove Rivoluzioni, nell’ambito della quale Pietro Borgonovo dirigerà l’Ouverture Egmont di Beethoven e la Kammersymphonie n.1 di Arnold Schönberg, l’1 e il 2 dicembre.
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Biglietti e Abbonamenti
In un Auditorium contingentato, all’interno del quale i posti utilizzabili sono poco più di un quarto del regime ordinario, la Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico Giuseppe Verdi conferma la volontà di mantenere i prezzi accessibili a tutti, nell’ordine di incentivare il più possibile il pubblico a prendere parte ai concerti. Si mantiene una sola categoria di biglietti, nella fascia di prezzo di quella che nell’ambito della passata stagione era la “Serie 1”. Così, il prezzo del biglietto intero è di 36 € in platea, 27 € in galleria e 21 € in balconata. La tariffa per gli Over 60 e Convenzioni è di 27 € in platea, 21 € in galleria, 17 € in balconata. La tariffa per gli Under 30 e i Soci è di 19 € in platea, 17 € in galleria, e 15 € in balconata.
Gli abbonamenti disponibili quest’anno sono di varie tipologie.
Gli abbonamenti fissi, all’intera stagione. Gli abbonamenti tematici, che consentono di acquistare pacchetti di tre o quattro concerti accomunati dalla proposta di repertorio. Gli abbonamenti liberi, che consentono di acquistare pacchetti di cinque, otto o dodici concerti, e, novità di quest’anno, gli abbonamenti liberi “Plus”, per otto o dodici concerti, che consentono di utilizzare i singoli ingressi come tagliandi, impiegandoli, ad esempio, per consentire l’entrata a un congiunto.