Fedele alla programmazione del Teatro Nuovo di Salsomaggiore, in locandina il prestigioso nome di Tony Hadley, ex frontman degli Spandau Ballet, scongiura tuoni e lampi en plein air sul palco del Parco Mazzini, regalando ad un pubblico entusiasta e caloroso, sold out delle grandi occasioni, per una serata che ha rischiato di essere annullata per il mal tempo, nonostante gli sforzi organizzativi del suo direttore Marco Caronna.
Anthony Patrick Hadley all’anagrafe è uno dei pochissimi artisti internazionali, che dopo il lockdown ha deciso di uscire dai propri confini di comfort zone, spinto da un amore viscerale per l’Italia, per esibirsi a formazione e capienza ridotta, accettando poi di rimanere in quarantena quindici giorni, di rientro nel Regno Unito, pur di iniziare il suo tour, con tappa unica italiana nelle terre verdiane. Recentemente, nel 2019, era salito sul palco del Teatro Ariston di Sanremo, a fianco di Arisa, con le coreografie dei Kataklo, mentre nel 2008 aveva duettato con Paolo Meneguzzi.
“Live and Acoustic” è il titolo del concerto senza bis che ha scaldato la platea, intonando, oltre agli immancabili brani che hanno scalato negli anni ’90 le hit parade, anche l’ultimo singolo “Obvious”, da giugno trasmesso nelle radio londinesi, suo nuovo successo da solista, in chiave funk. Ad accompagnare Tony Hadley, tre musicisti sul palco, un chitarrista acustico, un tastierista, una vocalist-percussionista, immersi in un gioco di luci e atmosfere calde, hanno dato vita alla serata con le atmosfere new romantic del movimento musicale che lo contraddistingue da sempre.
La voce cristallina di Hadley, con i suoi 60 anni compiuti il 2 di giugno, in forma smagliante, e l’entusiasmo di un ventenne ripercorre le note e le melodie di alcune canzoni senza tempo, che hanno fatto battere il cuore a molti innamorati, nonostante il testo tradotto, fosse ispirato anche ad avvenimenti di attualità cruenti, come “Through the barricades” (attraverso le barricate), album del 1986, che racconta della morte di un ragazzo combattente, membro dei Troubles, nel conflitto dell’Irlanda del Nord.
Il cantante britannico Tony Hadley, la cui cifra musicale spazia dal pop al soul e swing, dopo aver venduto oltre 20 milioni di dischi in tutto il mondo con gli Spandau Ballet, intraprende la carriera da solista, dieci anni or sono, step by step, duettando anche con Alice Cooper e Paul Young.
Sul palco di Salsomaggiore, nonostante la mancanza dell’intro, in originale del sax, sono bastate poche note perché il pubblico intonasse “I fly for you” (Io volerò per te), parte dell’album “Parade” del 1984, con poche parole in lingua italiana e accompagnato dal suo whiskey Jack Daniel’s, tra un brano e l’altro, ha riscaldato l’atmosfera con la sua naturale propensione al dialogo, poco “British” e molto più simile all’indole mediterranea.
Ancor prima dell’unico concerto portato in Italia, Hadley è stato premiato con un MBE, nel dicembre del 2019, per le sue attività umanitarie, conferitogli dalle mani della Regina Elisabetta. Mentre a febbraio/marzo è riuscito, appena prima della chiusura delle frontiere, a portare a termine con enorme successo una serie di concerti in Giappone e Australia.
Ricordando i suoi esordi, all’età di 19 anni forma la sua prima band dal nome The Cut, che si trasforma successivamente in The Makers, e definitivamente in Spandau Ballet con la mitica formazione: Gary Kemp (chitarra), Martin Kemp (basso), Steve Norman (saxofono), Jhon Keeble (batteria) e naturalmente Tony Hadley (voce frontman del gruppo).
L’origine della scelta del nome si riconduce a due avvenimenti: uno riguarda l’ispirazione presa da una scritta notata sul muro di una discoteca. Ben più triste ed agghiacciante, il significato di Spandau Ballet si attribuisce agli spasmi dei criminali di guerra nazisti (e prima dei prigionieri) mentre “danzano-dimenano” al capo della corda, quando venivano impiccati a Norimberga, 380 km a sud della prigione di Spandau. Vi è ancor oggi a Berlino un quartiere con il nome “Spandau”.
L’equazione “Spandau Ballet: Duran Duran = Beatles: Rolling Stones” è presto detta…Band a confronto senza paragoni!
Alcune curiosità…
Tony Hadley nasce a Londra il 2 giugno 1960, del segno dei Gemelli, è alto mt.1,93. Sposato due volte, la prima per circa vent’anni con Leonie Lawson, con cui ha avuto due figli, Toni e Makenzie. Alison Evers è l’attuale moglie, la quale al termine del concerto a Salsomaggiore ha inviato subito un messaggio vocale di congratulazioni al marito. Insieme hanno due figli, Genovese e Zara. Tony è un produttore di birra artigianale, la Hadley Gold e la Hadley Blonde. È molto seguito sul suo profilo Instagram ed interloquisce con i suoi fan anche in materia di calcio, da tifoso dell’Arsenal.