Una nuova rassegna di appuntamenti culturali abbraccia le terre del cuneese, tra letteratura, teatro, danza, musica, arti visive e sport, per offrire nuove occasioni di conoscenza e riflessione sul mondo contemporaneo. Da settembre prende il via CuneiForme, ideato e organizzato da Progetto Cantoregi, che si presenta all’insegna della pluralità: più discipline e linguaggi artistici contemplati, più luoghi attraversati, più varietà nella scelta degli ospiti, più punti di vista per riflettere su un tema che varia di anno in anno, più soggetti pubblici e privati coinvolti.
CuneiForme impugna idealmente il testimone dal festival teatrale La fabbrica delle idee, che Progetto Cantoregi ha realizzato fino al 2017 nell’ex ospedale psichiatrico di Racconigi (Cn), per proporre una rassegna multidisciplinare e diffusa nel territorio del Cuneese, partendo dal quartier generale della Soms di Racconigi, che continui ad avere nell’impegno civile e sociale il centro della propria ricerca, per proporsi come un partecipato laboratorio di idee e di approfondimento culturale, un luogo dell’ascolto, del dialogo, dell’accoglienza. Il nome scelto, CuneiForme, ospita in sé diverse suggestioni, perché richiama il territorio del Cuneese, ma anche le forme espressive delle diverse discipline artistiche, rimanda a uno strumento incisivo come il cuneo (perché incisiva intende essere la rassegna) e a una scrittura, quella cuneiforme, usata dai Sumeri e dagli Assiro-Babilonesi, innovativa per quei tempi, così come innovativo intende essere il nuovo progetto culturale.
Il palcoscenico di CuneiForme sarà composto dalle tante piazze del territorio cuneese, con Racconigi città capofila e, per la prima edizione inizia a coinvolgere Bra, Cavallermaggiore, Fossano. Un tessuto territoriale che attraverso CuneiForme genera fertili sinergie e collaborazioni virtuose tra i paesi della Granda, creando un’identità di sintesi che non sia solo la somma delle singole peculiarità e memorie che ciascuna città esprime.
Ogni anno un tema di stretta attualità, al centro del dibattito culturale e sociale, sarà affrontato e declinato in profondità, attraverso i linguaggi di diverse discipline espressive (teatro, danza, letteratura, arti figurative, fotografia, musica, cinema e anche lo sport), per meglio tentare di capire il presente e intuire il futuro, per aiutarci a interpretare la complessità contemporanea e a orientarci nel flusso dello scorrere rapido degli accadimenti, per stimolare la riflessione e l’azione attraverso la conoscenza.
Il tema di CuneiForme 2020 sarà “Re(L)azioni”, giocando sul doppio lemma “relazioni” e “reazioni”. Il mondo in cui viviamo è, infatti, continuamente plasmato da relazioni e reazioni ai rapporti che ognuno di noi instaura con l’altro e con l’ambiente circostante, in un continuo scambio, movimento, adattamento. Inoltre, la crisi sanitaria che attraversiamo ha oltretutto rivoluzionato le relazioni sociali e dettato nuove regole per l’espressione degli affetti. Molti legami si sono stretti, in modo imprevisto, altri sono svaniti. Tutti hanno sperimentano modi nuovi di vivere amore, amicizia, rapporti familiari, rapporto con la propria città, con l’ambiente circostante, con la natura. Si indagherà quindi a tutto campo sul mondo relazionale: dai rapporti famigliari a quelli amorosi, dal rapporto con il diverso a quelli di amicizia (virtuale o digitale), dalle relazioni e gli scambi tra comunità, paesi e civiltà, al rapporto tra il singolo e la natura e l’ambiente, dal rapporto con le passioni, la morte, la sessualità e la vecchiaia, fino alla relazione con se stessi. Ampio quindi sarà lo spettro attraverso cui riflettere sul mettersi in connessione e su come si reagisce al mondo.
Infine, il tema “Re(L)azioni vuole celebrare il fatto che più comuni del territorio condividano un progetto culturale, un’esperienza innovativa per la provincia di Cuneo a abbiano saputo mettersi per la prima volta in relazione, appunto.
Gli ospiti della prima edizione di CuneiForme sono:
– l’attrice Eliana Cantone di Il Mutamento Zona Castalia, che con lo spettacolo “Favola di un’altra giovinezza” porta in scena la relazione con il proprio sé e con il tempo che scorre e che paradossalmente può anche tornare indietro (sabato 26 settembre, ore 21, Racconigi, Soms);
– gli storici Giovanni De Luna a Aldo Agosti, che indagheranno sulla passione per il calcio e la propria squadra, l’unica relazione che dura una vita (venerdì 2 ottobre, ore 21, Racconigi, Soms);
– il drammaturgo, regista e attore Saverio La Ruina di Scena Verticale, che con lo spettacolo “Mario e Saleh” affronta le paure, le diffidenze, ma anche le emozioni e le scoperte, delle relazioni con chi appartiene a culture e mondi lontani dai nostri (mercoledì 30 settembre, ore 21, Racconigi, Soms);
– l’attrice e scrittrice Lella Costa, che con il reaging-spettacolo “Questioni di cuore” e con la sua cifra profonda e ironica che la contraddistingue indaga le relazioni d’amore e come sono cambiate nel corso delle epoche che l’Italia ha attraversato (sabato 3 ottobre, ore 21, Fossano, Cinema Teatro “I Portici”);
– il meteorologo e climatologo Luca Mercalli, che ci aiuterà a capire com’è cambiata la nostra relazione con l’ambiente e il clima, com’era e come sarà dopo il Coronavirus (mercoledì 4 novembre, orario da definire, Bra, Teatro Politeama);
– la compagnia Abbondanza Bertoni, che con lo spettacolo di danza “La morte e la fanciulla”, in cui le ballerine danzano completamente nude, scruterà l’animo umano e le sue relazioni con temi tabù quali la morte e la sessualità (nel mese di novembre, Racconigi, Soms);
– l’alpinista Nives Meroi, che nella sua carriera ha scalato tutti i quattordici Ottomila della Terra sempre senza ossigeno né portatori d’alta quota, metterà a nudo il rapporto dell’uomo con la montagna e la natura estrema (venerdì 27 novembre, orario da definire, Cavallermaggiore, Teatro San Giorgio).
Gli appuntamenti si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative di sicurezza per l’emergenza Covid-19.
«Abbiamo pensato – spiega Marco Pautasso, presidente di Progetto Cantoregi –a una rassegna che, attraverso un tema specifico che varia ogni anno, sappia mettere in moto curiosità, intelligenza e sensi e che, senza offrire risposte definitive o facili certezze, possa rendere meno fluidi e incerti i nostri parametri cognitivi di riferimento. Ci piace sottolineare che realizzare una coalizione virtuosa tra più città si rivela, in un momento di chiara difficoltà economica e amministrativa, un dato di illuminata governance, perché introduce un’innovazione nelle dinamiche di relazione tra comuni, chiamati a fare davvero sistema.»
CuneiForme è realizzato con il sostegno di Terre dei Savoia, Fondazione Crt, Fondazione Crc, Compagnia di San Paolo, Regione Piemonte, Comune di Racconigi e Centro culturale “Le Clarisse” di Racconigi, Comune di Bra, Comune di Comune di Cavallermaggiore, Comune di Fossano.
Il logo di CuneiForme à stato ideato dall’agenzia di comunicazione Imperfect di Torino.
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Perché la rassegna si chiama CuneiForme?
– perché rimanda immediatamente a Cuneo e al suo territorio;
-perché il suffisso “forme” richiama le diverse discipline ed espressioni artistiche che caratterizzeranno il progetto e i tanti modi differenti di essere “cuneesi” che i comuni coinvolti incarneranno;
– perché il cuneo è una macchina meccanica semplice, usata il più delle volte come il fulcro di una leva: il cuneo muove o solleva oggetti, apre la via in un materiale solido; bene si presta quindi come metafora di un progetto che vuole essere incisivo, offrire nuove opportunità di conoscenza, proporre nuovi punti di osservazione, introdurre nuovi territori di senso;
– perché cuneiforme era la scrittura usata dai Sumeri e dagli Assiro-Babilonesi, che si eseguiva con uno stilo, imprimendo sull’argilla particolari segni composti da brevi incisioni a forma piramidale e appuntita; fu, per quei tempi, un sistema innovativo di comunicazione; ci piace l’idea che la rassegna CuneiForme, che proporrà anche residenze ad artisti di discipline differenti, chiamati a lavorare insieme a un’opera a declinazione del tema prescelto, possa far da battistrada ad un nuova modalità di creazione artistica.
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Modalità di ingresso
Gli appuntamenti con gli autori sono a ingresso gratuito.
Prenotazione consigliata 335.8482321 –– info@progettocantoregi.it
Gli spettacoli sono a ingresso a pagamento: aggiornamento su www.progettocantoregi.it Facebook
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Info: 335.8482321 – 338.3157459 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.it Fb Progetto Cantoregi – Tw @cantoregi – IG progettocantoregi
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PROGRAMMA E OSPITI
Sabato 26 settembre, ore 21
Racconigi, SOMS
Spettacolo
Il Mutamento Zona Castalia
“Favola di un’altra giovinezza”
Di Eliana Cantone e Giordano V. Amato
La relazione con il sé e il tempo
Il monologo propone un intreccio tra letteratura, cinema e teatro a partire dal romanzo di Mircea Eliade e dall’omonimo film di Francis Ford Coppola. La storia segue le esperienze della protagonista italo-rumena Maria Piarulli, figlia di immigrati italiani in Romania alla fine dell’800. All’età di sessantacinque anni Maria viene colpita da un fulmine che, anziché ucciderla, le dona una nuova possibilità, una seconda giovinezza. Una favola insolita e paradossale, un viaggio in chiave ironica e onirica verso la ricerca di una seconda possibilità di vita, di un’altra giovinezza, in cui la protagonista si ritrova a ripercorrere e fare i conti con il proprio vissuto. Spettacolo vincitore del bando Kilowatt Festival Visionari 2013.
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Mercoledì 30 settembre, ore 21
Racconigi, Soms
Spettacolo
Scena Verticale
“Mario e Saleh”
Di Saverio La Ruina
La relazione con il diverso
All’indomani di un terremoto, in una delle tende allestite nei luoghi del sisma, si ritrovano Mario, un occidentale cristiano, e Saleh, un arabo musulmano. La relazione ravvicinata tra i due si evolve tra differenze e riconoscimenti, opposizioni e conciliazioni. Eventi esterni e fatti concreti ribaltano le percezioni che hanno l’uno dell’altro. Le certezze che sembrano farsi strada si ridefiniscono continuamente alla luce di quanto accade tra di loro, sorprendendo loro per primi. Oltre alle inevitabili differenze, che possono trovare pacificazione, irrompono avvenimenti dall’esterno che vanno a spezzare gli equilibri tra i due, ridefinendo via via le loro acquisizioni, in uno spiazzamento continuo delle loro certezze.
Incontrare musulmani, migranti e non, è stato come trovarsi di fronte a mondi dentro un mondo più grande, dove tanti islam si inseguono, si differenziano e anche si oppongono fra di loro.
«È un istintivo, delicato e indelicato confronto di pregiudizi tra due uomini, il cui pregio è nelle scaramucce delle ignoranze reciproche, e la cui toccante lezione è il ritrovarsi sempre a un passo dalla disarmonia tra il ‘noi’ e ‘voi’. Mario non capisce le regole di Saleh che prega inginocchiato, Saleh non elabora l’accusa a tutti gli arabi per l’attacco alle Torri Gemelle.» (La Repubblica, Rodolfo DiGiammarco)
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Venerdì 2 ottobre, ore 21
Racconigi, Soms
Incontro
Aldo Agosti, Giovanni De Luna
Modera: Marco Pautasso
La passione per il calcio e la propria squadra: l’unica relazione che dura una vita.
Juventus Storia di una passione italiana. Dalle origini ai giorni nostri (Utet, 2019
Aldo Agosti e Giovanni De Luna, tra i massimi storici italiani e accaniti tifosi bianconeri, riflettono sulla passione per il calcio, partendo dalla propria squadra del cuore, la Juventus, e dal loro libro Juventus Storia di una passione italiana. Dalle origini ai giorni nostri (Utet, 2019). La storia del tifo e della Juventus diventa anche un modo per raccontare da una nuova prospettiva i cambiamenti di oltre un secolo di storia dell’Italia.
Giovanni De Luna ha insegnato Storia contemporanea all’Università di Torino. Firma de La Stampa e autore di Rai Storia, ha pubblicato tra gli altri: Il corpo del nemico ucciso (2006), Le ragioni di un decennio. 1969-1979 (2009), La Repubblica del dolore (2011), La Resistenza perfetta (2015) e La Repubblica inquieta (2017).
Aldo Agosti è professore emerito di Storia contemporanea all’Università di Torino. Si è occupato soprattutto della storia del movimento socialista e comunista, italiano e internazionale. Tra i suoi lavori: Bandiere rosse (1999); Togliatti (2003); Il partito mondiale della rivoluzione (2009). Ha curato e diretto l’Enciclopedia della sinistra europea nel XX secolo (2000), collabora a diverse riviste italiane e straniere ed è membro della direzione della rivista Passato e presente.
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Sabato 3 ottobre, ore 21
Fossano, Cinema Teatro “I Portici”
Lella Costa
“Questioni di cuore”
Le relazioni d’amore
La “posta del cuore” di Natalia Aspesi, la celebre rubrica che da trent’anni sulle pagine del Venerdì di Repubblica ha fotografato la vita sentimentale e sessuale degli italiani, diventa uno spettacolo con le musiche di Ornella Vanoni. Icona del teatro al femminile, Lella Costa dà voce sul palco a questa palpitante corrispondenza: migliaia di storie intorno all’amore e alla passione, che seguono il trascorrere dei decenni e l’evoluzione del costume pur mantenendo costante il loro nocciolo, il loro senso profondo, perché le “questioni di cuore” alla fine sono sempre quelle: i tradimenti, le trasgressioni, gli abbandoni, le scelte, le paure, i pregiudizi. Dalla ragazzina invaghita di un uomo più vecchio alla donna che ama essere picchiata, dalla signora che s’innamora di un sacerdote alla moglie tradita e abbandonata, dal giovane che si scopre gay al macho orgoglioso della sua mascolinità, un campionario di “casi” tra sentimento e ragione. Moltissimi lettori nel corso degli anni hanno sentito la necessità di rivolgersi alla Aspesi per un parere; e lei, con penna brillante e intelligenza acutissima, ha dato loro di volta in volta risposte argute, affettuose, comprensive, profonde, spiazzanti, feroci, ma mai banali e sempre partecipi, rispettose. Un corpus epistolare mastodontico, un vero e proprio ritratto segreto dell’Italia “into intimacy”. Lella Costa si destreggia nel botta e risposta in un gioco di contrappunti che dà conto delle molteplici ragioni del cuore.
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Mercoledì 4 novembre (orario da definire)
Bra, Teatro Politeama
Lezione
Luca Mercalli
Com’è cambiata la nostra relazione con l’ambiente. Com’era e come sarà dopo il Coronavirus
Luca Mercalli. Presiede la Società Meteorologica Italiana, dirige la rivista Nimbus e si occupa di ricerca sulla storia del clima e dei ghiacciai delle Alpi. Ha studiato scienze agrarie all’Università di Torino, con indirizzo Uso e difesa dei suoli e agrometeorologia, e ha approfondito la preparazione in climatologia e glaciologia in Francia, tra Grenoble e Chambéry, dove si è laureato in geografia e scienze della montagna. Svolge intensa attività didattica per scuole e università e di informazione come editorialista per La Stampa. Ha condotto più di un migliaio di conferenze e in televisione fa parte dello staff di RAI3 Che tempo che fa e RAI2 TGR Montagne, oltre a collaborare con la Radio Televisione Svizzera Italiana e il Climate Broadcast Network dell’Unione Europea, gruppo di presentatori meteo esperti in comunicazione del rischio climatico e ambientale.
E’ componente del comitato scientifico di ASPO Italia, associazione per lo studio del picco del petrolio, e infatti vive in una casa alimentata da energia solare. Tra i suoi libri: Filosofia delle nuvole e Che tempo che farà per Rizzoli, Viaggi nel tempo che fa per Einaudi e Prepariamoci per Chiarelettere (Premio Selezione Bancarella 2012).