«Pensiamo positivo» è il messaggio del grande concerto che la Filarmonica della Scala ha tenuto ieri sera. La musica si riprende Piazza Duomo e il tradizionale concerto annuale, quest’anno l’ottava edizione, è diventato «Concerto per l’Italia», omaggio a tutto il Paese. È una esortazione a riprendere il cammino, con attenzione ma fiducia: 2.600 spettatori, sulla platea di oltre 7.000 mq. allestita per l’occasione con grande cura scenografica, hanno assistito seduti e distanziati «Siamo meno ha detto Chailly salendo sul podio ma gli altri amici ci seguiranno in televisione. Iniziamo con il Don Pasquale perché vogliamo pensare positivo».
Riccardo Chailly e gli orchestrali della Filarmonica hanno eseguito l’Ouverture da Don Pasquale di Donizetti, poi il Concerto per violino e orchestra in mi minore op. 64 di Felix Mendelssohn, la Sinfonia dalla Norma di Vincenzo Bellini, l’Intermezzo da Manon Lescaut di Puccini e, infine, di Giuseppe Verdi la Sinfonia da La Forza del Destino. Ottanta musicisti distanziati e dotati della migliore tecnologia di monitoraggio audio per compensare il distanziamento. Ovazioni per il violinista protagonista Maxim Vengerov, origini russe cresciuto in Israele, che ha stregato il pubblico in una delle sue prime esibizioni dopo il lockdown. Pubblico in piedi ad applaudirlo (bis con Méditation per violino da Thais di Massenet). Gran finale con L-ouverture da Guglielmo Tell di Rossini.
«In tutti questi anni – ha affermato Maurizio Beretta, Presidente della Filarmonica della Scala – il Concerto per Milano ha avvicinato un pubblico sempre più ampio alla musica ed è diventato un momento di coesione e condivisione per tutta la comunità. Con lo stesso spirito la Filarmonica torna anche quest’anno in Piazza Duomo, determinata a guardare al futuro con fiducia».
Il concerto è stato interamente realizzato dalla Filarmonica della Scala, in collaborazione con il Main Partner UniCredit e lo Sponsor Allianz Italia, con il sostegno di Esselunga. La Filarmonica della Scala è una istituzione indipendente fondata nel 1982 da Claudio Abbado, l’attività non attinge a fondi pubblici ed è sostenuta dal Main Partner UniCredit.
Dal 4 ottobre la Filarmonica della Scala torna al Piermarini con la Stagione d’Autunno, che recupera gli appuntamenti annullati dall’inizio del “lockdown” con una formula totalmente nuova, straordinaria per condizioni, modalità e programmazione: doppio concerto, per permettere la partecipazione di tutti gli abbonati; di domenica, con matinée e turni serali; e con programmi originali senza intervallo.
Nasce un cartellone rinnovato che presenta occasioni di ascolto uniche per il pubblico della Filarmonica, con gli artisti più affermati e programmi che coniugano esigenze di sicurezza e distanziamento, compattezza degli organici e qualità dell’esecuzione:
Riccardo Chailly inaugura il ciclo il 4 ottobre con Aria di Respighi, la Serenata per fiati op. 44 di Dvorák, Apollon Musagète di Stravinskij. Myung Whun Chung in veste di pianista esegue il Triplo concerto di Beethoven con Enrico Dindo al violoncello e Sergey Kachatryan al violino, e dirige la Sinfonia n. 7 (11 ottobre).
Pablo Heras Casado dirige la Kammersymphonie n. 2 di Schönberg, con Julian Rachlin impegnato nel Concerto per violino n. 2 di Prokof’ev (25 ottobre).
Leonidas Kavakos debutta anche in veste di concertatore con un programma beethoveniano che include l’Ottetto per fiati in mi bem. magg. op. 103 e il Concerto per violino di Beethoven già annunciato nella precedente stagione (8 e 9 novembre).
Nel 250° Beethoven torna anche con Fabio Luisi: in programma la Sinfonia n. 6 Pastorale (15 novembre) e il Concerto per pianoforte n. 2. Il solista è in via di definizione.
Chiude il ciclo Marc Albrecht che torna alla Scala per dirigere la Kammersymphonie n. 1 op. 9 di Schönberg, i Lieder eines fahrenden Gesellen di Mahler (baritono Huw Montague Rendall) e Il borghese gentiluomo di Strauss (29 novembre).