Celeste e dolce, Aida a poco meno di 150 anni avanza trionfalmente nel mondo della musica, attraversando i teatri più prestigiosi di tutto il mondo: arene immense, piccoli palcoscenici “bomboniera” come quello di Busseto, persino lo schermo cinematografico le ha offerto una scena. Ma Aida, così come sarà eseguita il 6 ottobre in forma di concerto per il suo ritorno alla Scala dopo l’inaugurazione della Stagione 2006/2007, promette di essere una pietra miliare negli studi verdiani: per la prima volta si potrà ascoltare una versione del terzo atto, scoperta pochi mesi fa, che getta nuova luce sulla genesi dell’opera, considerata fin dal suo inizio piuttosto complessa. Il prezioso documento fu trovato negli archivi di Parma dal musicologo Anselm Gerhard, docente dell’Università di Berna, e da lui approfondito in un articolo pubblicato sull’ultimo numero di “verdiperspektiven”, la rivista tedesca dedicata a Verdi e diretta dallo stesso Gerhard.
Nell’incontro del 30 settembre nel Ridotto dei palchi della Scala, il direttore Riccardo Chailly, che dirigerà l’opera, in dialogo con il musicologo Angelo Foletto illustrerà i vari aspetti di una delle più grandi opere di ogni tempo e porrà l’accento sul nuovo ritrovamento, che merita l’interesse sia del pubblico sia degli studiosi.
È annunciato un cast stellare, con Saioa Hernández, Anita Rachvelishvili, Francesco Meli e Enkhbatyn Amartuvshin.
Nell’incontro “«Astri del cielo azzurro copritevi d’un vel». Amore e libertà perduti sotto i cieli egizi”, parla di Aida Angelo Foletto, critico musicale, con la partecipazione del M° Riccardo Chailly.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.