Un viaggio musicale appassionante alla ri-scoperta di New Orleans, del suo patrimonio culturale, ma soprattutto del jazz delle origini: tutto questo è Storyville Story, il nuovo album di Mauro Ottolini, raffinato trombonista e arrangiatore realizzato per Parco della Musica Records e presentato mercoledì 9 settembre (ore 21, biglietti 15 euro) alla Casa del Jazz di Roma.
In Storyville Story, Ottolini condivide per la prima volta un progetto insieme a Fabrizio Bosso, fra le più eclettiche e sofisticate trombe della scena jazz italiana e internazionale, coinvolgendolo in un album alla riscoperta di un jazz delle origini animato da solisti e musicisti troppo spesso dimenticati, ma osannati dai grandi jazzisti.
Un album omaggio a un genere particolarmente amato dai due fra i più quotati ottoni della nostra scena musicale e che fin dal titolo definisce la sua piena identità: Storyville Story racconta e anima le storie di Storyville, il quartiere più celebre di New Orleans ricco di locali notturni, caffè, bische o bordelli animato da una trascinante colonna sonora all’insegna del jazz e delle radici del blues, tra solisti, orchestre di vaudeville, le celebri marching band.
Storyville Story è l’appassionata e dinamica rievocazione in musica di questa grande epoca del jazz che finisce proprio con la ristrutturazione di Storyville e il trasferimento dei musicisti nelle città del nord. Intanto però la leggenda di Storyville e tutta la sua verve musicale contemporanea, le sue storie illuminate dalle atmosfere legate alla musica, al gioco d’azzardo, alle donne, all’amore, al denaro, rivive attraverso una ricca selezione di pezzi degli degli anni Dieci, Venti e Trenta legati indissolubilmente alla storia di New Orleans e brillantemente arrangiati da Ottolini che si avvale anche della carismatica tromba di Fabrizio Bosso. Se Storyville Story è un album che conferma l’innata vocazione di Mauro Ottolini alla ricerca musicale e che stavolta converge verso l’improvvisata musica afroamericana delle origini, in ogni pezzo resta inalterata accanto a una solida reinterpretazione il rispetto dell’originale. A restituire nel Parco della Casa del Jazz di Roma tutta la magia in questo binomio di creatività e divertimento del jazz delle origini ingiustamente troppo spesso dimenticato, una formazione notevole che include Paolo Birro al pianoforte, Glauco Benedetti al sousaphone, Paolo Mappa alla batteria e la voce di Vanessa Tagliabue Yorke, esperta del genere. Info su www.auditorium.com.