Adelante, con juicio. La frase manzoniana sembra indicare il modo corretto di programmare le attività artistiche in questi tempi così particolari e, come anche altre importanti realtà, anche la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste così intende procedere: con una responsabile cautela legata indissolubilmente alla perseveranza.
Il rispetto dei protocolli vigenti per la protezione dei lavoratori e del pubblico si unisce infatti alla volontà di mantenere la direzione presa negli anni passati e se l’emergenza sanitaria ha frenato, assieme all’attività, un già ben solido percorso aperto alle collaborazioni internazionali limitrofe e lontane, non si può certo dire lo stesso per quanto riguarda la progettualità, risorsa fondamentale per affiancare oggi, accanto al recupero dei concerti e delle opere non andate in scena a partire dal febbraio scorso, titoli noti, opere contemporanee e prime esecuzioni.
Così, dopo i tredici appuntamenti della programmazione estiva Il Verdi in Concerto presentati da giugno ad agosto, la Fondazione proporrà al pubblico un modo di pensare alternativo alle tradizionali stagioni precedenti al Covid-19 attraverso un percorso che procederà per tappe successive, la prima delle quali si concluderà immediatamente dopo Capodanno.
Tutti i sei concerti verranno proposti in turno unico e senza intervallo; e tutti tranne il terzo, programmato di venerdì alle 20.30, si terranno la domenica alle ore 18.00.
Saranno invece sei, come in passato, le repliche dell’opera e del balletto.
Domenica 13 settembre, accanto all’Orchestra e al Coro della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste (Maestro del Coro Francesca Tosi), il concerto d’apertura vedrà protagonisti, il soprano Maria José Siri (in questo Teatro fu Lucrezia Contarini nell’edizione 2011 de I due Foscari) e il tenore Marcelo Álvarez (a Trieste nel 1996 nel ruolo de Il Duca di Mantova in Rigoletto, nel 1999 Sir Edgardo di Ravenswood in Lucia di Lammermoor; qui debuttò con successo in Werther nel 2002). Saranno diretti dal M° Francesco Ivan Ciampa, artista emergente, per la prima volta al Verdi. Tutto lirico il programma che vedrà alternarsi arie e pagine sinfoniche tratte da opere di Giuseppe Verdi, Francesco Cilea, Jules Massenet, Umberto Giordano, e Giacomo Puccini.
Domenica 27 settembre, a coprire il doppio ruolo di Direttore e Konzertmeister, ci sarà Sergej Krylov. Dirigerà l’Orchestra della Fondazione in un programma che porterà il pubblico a spaziare fra i mondi descritti da Pëtr Il’ič Čajkovskij (Romeo e Giulietta, ouverture-fantasia in si minore), Felix Mendelssohn-Bartholdy (Concerto in mi minore per violino e orchestra op.64), Gioachino Rossini (Sinfonia da La Gazza ladra), Niccolò Paganini (“La Campanella” – 3° tempo dal Concerto n.2 in si minore per violino e orchestra op.7).
Venerdì 9 ottobre verrà ripreso il concerto che avrebbe dovuto essere eseguito in aprile. Protagonisti, per la prima volta al Verdi, la pluripremiata pianista Mariangela Vacatello e il M° Julius Kalmar, entrambi di fama internazionale, nell’esecuzione con l’Orchestra del Verdi del Capriccio italiano in la maggiore op. 45 di Pëtr Il’ič Čajkovskij e, di Ludwig van Beethoven, del Quarto concerto in sol maggiore per pianoforte op.58 seguito dalla Terza Sinfonia in mi bemolle maggiore op.55 – “Eroica”, omaggio del Teatro al genio di Bonn nell’anno in cui si celebra il 250° dalla nascita.
Seguirà domenica 25 ottobre la seconda ripresa concertistica che recupera la programmazione sospesa in maggio. Il M° Fabrizio Maria Carminati, proporrà assieme all’Ars Trio di Roma (Laura Pietrocini, pianoforte; Marco Fiorentini, violino; Valeriano Taddeo, violoncello), vincitori nel 2001 del Concorso Internazionale Premio Trio di Trieste, un suggestivo programma: il Concerto in do maggiore op.56 per pianoforte, violino, violoncello e orchestra di Ludwig van Beethoven avrà per prologo Freddo per pianoforte, violino, violoncello e orchestra di Michele Dall’Ongaro e per epilogo le Antiche arie e danze per liuto, prima suite e le Impressioni brasiliane di Ottorino Respighi.
Il concerto verrà riproposto giovedì 29 ottobre, alle ore 21.00 presso il Teatro Giuseppe Verdi di Pordenone con un parziale cambio di programma dovuto alla necessità di rispettare le norme sanitarie: le opere di Ottorino Respighi saranno sostituite dalla Quarta sinfonia in si bemolle maggiore op.60 di Ludwig van Beethoven.
Domenica 15 novembre per la prima volta al Verdi, la giovanissima direttrice M° Nil Venditti, vincitrice del Premio Abbado nel 2015, proporrà un impegnativo programma assieme al grande violoncellista Mario Brunello, che ritorna a Trieste dopo molti anni: le Danze ungheresi n.5, 6 e 7 di Johannes Brahms, il Concerto per violoncello e orchestra in la minore, trascrizione di Gaspar Cassadò dalla Sonata Arpeggione D.821 di Franz Schubert e la Quinta Sinfonia in mi minore op.64 di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Domenica 22 novembre il M° Gianluigi Gelmetti chiuderà il calendario concertistico con un programma che troverà al centro il meraviglioso Requiem di Gabriel Fauré. Con quest’opera l’intera Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi vuole testimoniare, attraverso l’interpretazione della sua Orchestra e del suo Coro (Maestro del Coro Francesca Tosi), il proprio omaggio a chi ha sofferto e a coloro che si sono adoperati per dare soccorso e sostegno alle persone colpite da questa terribile pandemia.
Come si è detto, l’Attività Artistica Autunno 2020 non si concluderà qui.
La traviata di Giuseppe Verdi sarà proposta dall’11 al 19 dicembre nell’allestimento della Fondazione che ha debuttato con grande successo a Nagoya nello scorso autunno, cui seguirà il balletto Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij dal 29 dicembre al 2 gennaio 2021 con solisti di rilievo internazionali quali Denis Nedak e Natalya Matsak.
Si tratta di due titoli particolarmente conosciuti e amati che, assieme ai concerti, vogliono rappresentare un invito accogliente, affettuoso e rasserenante a riprendere con prudenza, certo, e attenzione nel doveroso rispetto delle necessarie precauzioni, l’abitudine a frequentare il Teatro.
Lo stesso che in questi ultimi anni ha così tanto operato per avvicinare gli spettatori di tutte le età proponendo opere liriche e sinfoniche del repertorio classico, commissionandone di nuove, dando fiducia a tanti giovani interpreti.
In questi anni sono state create collaborazioni internazionali ad ampio raggio per far giungere anche molto lontano la professionalità delle proprie maestranze, occasione per lo scambio e il rafforzamento di un’esperienza ben consolidata.
Attraverso le attività all’estero, il Teatro Verdi di Trieste non ha rappresentato soltanto se stesso, ma l’intera città, storica cerniera tra Oriente e Occidente ed è fondamentale vivere ogni cambiamento, piccolo o grande non importa, come un’opportunità, senza negare o nascondere gli inevitabili problemi.
Il mondo dell’arte è da sempre avvezzo agli imprevisti e la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste è pronta a modificare, con l’Attività Artistica Autunno 2020, i canoni consolidati nei decenni facendo ricorso alla flessibilità quando serve, sempre mantenendo costante l’attenzione alla qualità e al livello di sviluppo.
La capienza della sala è ancora limitata a 550 spettatori, la stessa della programmazione estiva condizionata dalle norme anti Covid e tale situazione impedisce, al momento, di strutturare una campagna di abbonamento come di consueto per le ovvie difficoltà logistiche conseguenti, ma gli abbonati alla Stagione Sinfonica 2019/20 e alla Stagione Lirica e di Balletto 2019/20 hanno la possibilità di acquistare i biglietti per i prossimi eventi della Fondazione utilizzando i voucher abbonamenti. Si consiglia il gentile pubblico di effettuare questa operazione con anticipo sulla data dello spettacolo.
È stata inoltre istituita la casella di posta elettronica specifica dedicata agli abbonati; fin da ora per questo tramite si possono richiedere informazioni e chiarimenti.
L’indirizzo email è: abbonati@teatroverdi-trieste.com