In questa poesia, Giovanni Luca Valea parla di desiderio rivolgendosi a una donna e sovvertendo la Legge Divina. Salomone benedice questo desiderio, gli angeli ansimano. La melodia delle Tavole che cadono e si spezzano è, nella visione del poeta, un canto perfetto.
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Il caro canto delle Tavole in frantumi
Quando parli, fanciulla, muovi ogni
stella. Il pane, la casa, il Santo
Shabbat chinano la loro fronte
al cospetto delle tue labbra rosa.
Quando Dio mi concede di toccare
il tuo seno, Salomone parla
di Giustizia e gli angeli caldi
scorticano le porte. Guarda bene:
raso il mio capo, indosso un
abito per questa cerimonia: è
dolce. Un amante, la tua mano.
Sento la sacralità del corpo, un
nome sul fianco del vento, il caro
canto delle Tavole in frantumi.