Una seconda inaugurazione quella di sabato 24 ottobre per la 76a stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti che propone un doppio concerto (ore 17.30 e ore 20.30) all’Aula Magna della Sapienza: l’Accademia Bizantina diretta dallo strepitoso violinista e concertatore Alessandro Tampieri in “Irish Baroque” Da musica per Principi a musica per Gentlemen, una proposta insolita ed estrosa che fonde perfettamente lo stile barocco con il folk anglosassone, con un organico di strumenti originali, due violini, violoncello, violone, liuto e clavicembalo.
Nel corso del XVIII sono frequenti gli esempi di musicisti italiani che, per varie ragioni, adottarono la Gran Bretagna come seconda patria. Grazie alla Sonata in Re Maggiore di James Oswald (compositore, ma anche editore e violoncellista, nato in Scozia nel 1710) e alla Ciaccona in sol minore di Henry Purcell (Londra, 1659), abbiamo modo di conoscere e apprezzare il linguaggio barocco che si sviluppò oltre Manica, complici anche musicisti italiani come Nicola Matteis e Francesco Geminiani, attivi in Inghilterra e Irlanda per molti anni. Geminiani fu compositore, violinista e teorico musicale. Visse a lungo a Londra e Dublino, pubblicando anche alcuni trattati sull’arte del ben suonare. Da uno di questi (Londra, 1749), con dedica al Principe di Galles, sono tratte le sonate in programma.
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Sabato 24 ottobre (ore 17.30 e ore 20.30 ) – Aula Magna Università Sapienza
Accademia Bizantina
Alessandro Tampieri violino e direzione
Irish Baroque
Da musica per Principi a musica per Gentlemen
Corelli Ciaccona in sol maggiore op. II n.12
Matteis Suite in mi minore da Ayres for the Violins
Purcell Ciaccona in sol minore Z. 807
Oswald Sonata in re maggiore
When she cam Ben she bobbit, Scot tune for violin solo
Geminiani Song The lass of Peaty’s Mill
Sonata I in fa maggiore
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Di seguito le illuminanti note al concerto dello stesso Alessandro Tampieri:”…l’Irlanda e la Scozia, e il loro povero ma peculiare linguaggio musicale, incontrano tra la fine del seicento e la prima metà del settecento la musica strumentale italiana, il suo stile e alcuni dei suoi più illustri esponenti… se la musica tradizionale irlandese, come la conosciamo oggi, si affida spesso al violino, probabilmente è a causa di alcuni musicisti italiani che hanno raggiunto questa nazione così laterale per poter lavorare ed esercitare la propria arte. Il nostro viaggio inizia con l’apollinea ed equilibrata Ciaccona di Arcangelo Corelli, un inizio misurato e solenne, adatto a nobili e regnanti, per poi subito deviare verso accenti più popolari.
Nicola Matteis, violinista di origine napoletana, era un personaggio assai eccentrico, di aspetto imponente e di costumi alquanto originali. Una personalità vulcanica e non priva di un certo senso dell’umorismo, a giudicare dalle osservazioni poste all’inizio delle sue composizioni come una interessante “Fuga curta per mancanza di carta”, o “Aria per far la mano (cioé per studiare)”, o anche “Corrente da piedi (ovvero da ballare)”, oppure “aria ridicola, un poco di maniera italiana”. Il suo stile compositivo, arcaico e sanguigno, si pone dalla parte del popolo minuto, come a restituire l’atmosfera che si respirava delle vie della capitale dell’Impero britannico.
Henry Purcell, è il terzo protagonista della serata, con una languida e malinconica Ciaccona, costruita su un basso derivato da una composizione in lingua italiana di Lully “Scocca pur tutti i tuoi strali”.
Nelle Isole Britanniche, a quell’epoca il committente principale per un compositore era la Corte Reale ma divenivano sempre più pressanti le richieste di una nuova classe sociale, la borghesia… Questo nuovo pubblico, la costruzione di sale da concerto private e di occasioni di ascoltare musica non più strettamente legate ai vecchi costumi nobiliari, porta ad un cambiamento nella scelta delle musiche, e, in questo senso, le raccolte di arie popolari si rivelarono come un forziere dal quale attingere a piene mani.
A James Oswald, singolare figura di compositore da camera di Re Giorgio III, editore di songs e tunes, “dancing master” (direttore delle musiche da ballo) dobbiamo una quantità di suggestive melodie scozzesi e irlandesi dalle quali molti compositori hanno tratto ispirazione. La sua sonata a tre in re maggiore è un chiaro esempio di come l’organico barocco formato da due violini e basso possa modificarsi e rinnovarsi grazie alle nuove strutture melodiche suggerite dalla scala pentatonica tipica della tradizione irlandese-scozzese.
Arrivato a Londra nel 1711, all’età di ventisei anni, Francesco Saverio Geminiani divenne un musicista così famoso da ottenere di suonare le sue composizioni di fronte al Re Giorgio I accompagnato al cembalo da G.F. Handel. Adottato dal pubblico inglese, spese tutta la sua esistenza nella capitale britannica, intervallandola con lunghi soggiorni a Parigi. All’ascolto risulterà evidente l’incredibile uguaglianza e concordanza degli abbellimenti scritti da Geminiani con quelli che sono tradizionalmente considerati gli abbellimenti tipici della musica irlandese. Questa similitudine non è altro che una ennesima prova che il gusto barocco della musica e la sua modalità espressiva non si sono esauriti con la fine di un’epoca, ma solo progressivamente modificati, evolvendosi e trasformandosi nel nuovo stile galante prima, pre-romantico qualche anno più in là….”
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BIGLIETTI da 12 a 18 euro
STUDENTI e UNDER 30 5 euro
L’ufficio e la biglietteria di Lungotevere Flaminio 50 – Roma rimarranno chiusi al pubblico per il contenimento del contagio da Covid-19 fino a nuove disposizioni.
I biglietti per i concerti potranno essere acquistati al telefono con carta di credito, bonifico telefonando ai nostri numeri 06 3610051-2 nei giorni: lun-mart-merc-giov-ven ore 10-13 / 14-17 (lunedì o martedì di concerto ore 10-12).
Online sul sito www.vivaticket.com
Per informazioni: botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it
In sala verrà osservato il distanziamento interpersonale seguendo le linee guida come da normativa vigente. Durante lo svolgimento dei concerti saranno messe in atto le corrette procedure di sanificazione previste per i luoghi pubblici.
L’accesso in sala sarà concesso solo alle persone provviste di mascherina. In ottemperanza alla normativa anticovid vigente, fino a nuove disposizioni, sarà obbligatorio indossare la mascherina correttamente per tutta la durata del concerto.
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Alessandro Tampieri
Violinista, violista, ma anche eccezionalmente chitarrista e liutista, ha iniziato gli studi musicali nella propria città natale, Ravenna, entrando a far parte giovanissimo di Accademia Bizantina. Ha svolto attività concertistica come solista, camerista, in orchestra sinfonica e d’opera (Filarmonica e Teatro alla Scala) dedicandosi anche alla musica contemporanea con collaborazioni con Luciano Berio e Azio Corghi per registrazioni discografiche e prime esecuzioni. L’identificazione nel linguaggio musicale sei-settecentesco e una spiccata attitudine all’improvvisazione, lo hanno poi portato a dedicarsi prevalentemente a tale repertorio come violinista. Ha collaborato e collabora con Il Giardino Armonico, Divino Sospiro (Lisbona), Academia Montis Regalis, L’Arpeggiata, Artaserse (Philippe Jaroussky), Imaginarium e Suonar Parlante.
Si esibisce regolarmente nelle più prestigiose stagioni e festival di musica antica europei e americani. Ha effettuato registrazioni per Teldec, Decca, Naive, Harmonia Mundi, Hyperion, Virgin e per le principali radio europee e nordamericane. Dal 2011 è Concertmaster dell’Accademia Bizantina.
È docente docente presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro. Suona un violino costruito nel 2014 da Marco Minnozzi.
La recente registrazione dei concerti per viola d’amore e per archi di Vivaldi, con Accademia Bizantina e Ottavio Dantone, su etichetta naïve, ha ricevuto un’accoglienza molto calorosa sia dalla critica specializzata che dal pubblico.
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Accademia Bizantina
L’Accademia Bizantina nasce a Ravenna nel 1983 con l’intento programmatico di “fare musica come un grande quartetto”. Oggi come allora, il gruppo è gestito in modo autonomo dai propri componenti custodi e garanti di quell’approccio interpretativo cameristico che lo ha sempre contraddistinto.
Questa filosofia unita a un profondo studio collettivo ha permesso all’Ensemble di specializzarsi nell’esecuzione del repertorio musicale del XVII, XVIII e XIX secolo suonando su strumenti originali.
Nel corso degli anni ha saputo distinguersi e conquistare un posto di rilievo nelle preferenze del pubblico e della critica, adottando un proprio stile interpretativo che trae la ragion d’essere nella ricerca e nell’appropriazione di un linguaggio e di una prassi esecutiva “comune e condivisa” che presuppone una attenta lettura della partitura e predilige l’accuratezza stilistica dell’esecuzione, come nella più nobile tradizione cameristica italiana.
Ottavio Dantone entra a far parte stabilmente del gruppo nel 1989 in qualità di clavicembalista e nel 1996 viene nominato direttore musicale e artistico divenendo il garante del prestigio e della qualità artistica dell’Ensemble.
Sotto la sua guida esperta e in piena armonia col suo primo Violino Alessandro Tampieri, continua il percorso di focalizzazione e di specializzazione nell’ambito della musica antica con l’intento di coniugare ricerca filologica e studio della prassi estetica interpretativa ed esecutiva del Barocco.
Come in un “mosaico bizantino”, la competenza, la fantasia e la raffinatezza di Dantone, sono andate fondendosi con l’entusiasmo e la complicità artistica di ogni singolo strumentista del gruppo dando corpo e sostanza ad interpretazioni che hanno permesso all’orchestra di essere accreditata come uno dei più prestigiosi Ensemble del panorama musicale internazionale.
Dal 1999, anno di esecuzione della prima opera in forma scenica – il “Giulio Sabino” di G. Sarti – Accademia Bizantina si è specializzata nella riscoperta e nell’esecuzione sia del repertorio operistico che dell’Oratorio barocco, proponendo, oltre ai titoli di cartellone più importanti, titoli mai eseguiti in tempi moderni.
L’ensemble si esibisce nelle sale da concerto e nei festival internazionali più prestigiosi. Le numerose incisioni per Decca, Harmonia Mundi e Naïve, oltre a una prestigiosa nomination al Grammy Music Award, hanno ottenuto premi e riconoscimenti come il Diapason d’Or, il Midem, “Prix Classica” e il Gramophone Award.