Play with Food – La scena del cibo è, su territorio nazionale, il primo festival di teatro e arti performative interamente dedicato al cibo, nato nel 2010 da un’idea di Davide Barbato per i Cuochivolanti, creato da Davide Barbato e Chiara Cardea (che lo ha co-diretto fino a marzo 2019) e organizzato da Collettivo Canvas / Associazione Cuochilab. La direzione artistica è di Davide Barbato.
Play with Food nasce nel 2010 come piattaforma artistica multidisciplinare, in grado di raccogliere e dare spazio ai progetti di artisti performativi e artisti visivi capaci di confrontarsi in modo creativo con il tema del cibo, e di valorizzare la convivialità come strumento di attivazione e coinvolgimento di nuovo pubblico. La bella avventura di PWF è stata finora possibile grazie alla collaborazione di istituzioni e realtà culturali del territorio, nonché dal sostegno di partner come Coop, Pasta Rummo, Filmika, Haribo, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino, Tomato Backpackers Hotel, Birrificio Torino e Venturino Noleggi (e numerosi altri) che hanno creduto e credono nell’energia creativa e nell’innovazione di questo progetto.
Al suo decimo compleanno la rassegna torinese è ormai una delle realtà consolidate del panorama culturale regionale con un format vincente che abbina gli spettacoli teatrali alle cene o aperitivi realizzati grazie alle eccellenze culinarie locali. Il programma del festival, che sarà presente a Torino fino al 4 ottobre 2020, è articolato in numerosi appuntamenti esperienziali dedicati ad un pubblico di tutte le età. Sul sito www.playwithfood.it tutte le informazioni.
Mercoledì 30 settembre 2020 è in scena al Teatro Astra “Anna Cappelli” di Annibale Rucello con Carlo Massari, spettacolo prodotto da C&C Company, un ensemble di artisti che si muove con disinvoltura fra danza, teatro fisico e di parola, generando codici espressivi adeguati di volta in volta alla materia prima artistica.
In scena solo un quadrato a scacchi e una sedia, poi entra a passi frettolosi nel buio portando una valigia, Anna Cappelli, un Carlo Massari in tailleur anni ’60, impomatato e trafelato. Una partitura fisica che ne racconta la spasmodica ansia di avere, dalla valigia tira fuori tanti barattoli, vuoti, di trippa, e tra uno stacco danzato e l’altro, condito dai caroselli pubblicitari dei gloriosi anni del boom, la storia di Anna si fa lampante strada verso l’ossessione del possedere, un uomo, una casa, uno status, dei figli, Tonino. Il ragioniere che la seduce con il desiderio di una vita agiata fatta di oggetti, di posizione sociale, di soldi, di un matrimonio. Questo no, questo purtroppo non le è stato concesso, l’amore per Anna è una scatola vuota da riempire financo con il corpo stesso dell’amato per avere tutto dentro di sé ciò che sta perdendo. Carlo Massari è straripante energia, coinvolgente, circonda il pubblico con il tono robusto della voce, con la fisicità possente della sua presenza che scena dopo scena ci conduce fino all’epilogo finale, estrema ratio di un delirio frustrato.
Uno spettacolo breve, intenso, divertente e macabro, nutre il pubblico di parole e sensazioni, di stati che risuonano nell’animo dello spettatore e lo accompagnano a casa con un peso sul cuore ed un mezzo sorriso sulle labbra.
Visto il 30 settembre 2020 al Teatro Astra di Torino.
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ANNA CAPPELLI
di Annibale Ruccello
uno spettacolo di e con Carlo Massari