Oltre 50 titoli, fra 27 produzioni e coproduzioni, 27 ospitalità e 11 recuperi, sono il cuore del Cantiere dell’immaginazione, la nuova stagione 2020/2021 del Teatro di Roma intenta a ribadire, anche in tempo di emergenza sanitaria, la sua funzione di servizio pubblico per la società.
La nuova stagione è “un cocktail che non avremmo mai voluto preparare – conferma Emanuele Bevilacqua, Presidente del Teatro di Roma – quello che siamo riusciti a salvare della scorsa stagione fermata e quello che abbiamo inventato in questi mesi difficili”, che ripensa la scena come luogo di visione, ma anche di confronto e sperimentazione. Del tutto nuova, ma aderente all’incertezza della realtà, è la presentazione di una prima parte di Stagione, da settembre a gennaio con una programmazione legata alle produzioni e coproduzioni e una seconda parte di Stagione articolata tra nuove produzioni di carattere internazionale, ma anche di e ospitalità senza dimenticare il doveroso e sentito recupero della riprogrammazione di alcuni spettacoli sospesi a causa del lockdown.
Una stagione, articolata nelle sale di Argentina, India, Torlonia e Valle con ingressi rigorosamente contingentati, 324 posti per l’Argentina, al Teatro India Sala A 121; Sala B 60; Sala Oceano Indiano 49), che fa parte del progetto culturale integrato ideato da Giorgio Barberio Corsetti, ora consulente artistico del teatro, coadiuvato per l’India da Francesca Corona e che colloca al centro l’arte come occasione di ridefinizione della società, passando attraverso, l’apertura, la presenza e il coinvolgimento del pubblico.
La prima parte di stagione, articolata nelle sale di Argentina e India propone una serie di produzioni e coproduzioni firmate da artisti e artiste che rileggono i classici con sguardo contemporaneo, registi che reinterpretano le scritture attraverso linguaggi più attuali. Il 17 ottobre il Teatro Argentina apre la stagione con Uomo senza meta, microsaga familiare sul sogno (infranto) del capitalismo del norvegese Arne Lygre con la regia del giovane Giacomo Bisordi; si prosegue con una nuova produzione ispirata alle Metamorfosi di Franz Kafka secondo Giorgio Barberio Corsetti che rilegge lo scrittore del Novecento e con un doppio appuntamento firmato Massimo Popolizio che ripropone dal 15 dicembre il successo Furore di John Steinbeck, affresco epico sulla grande Depressione nella drammaturgia di Emanuele Trevi e i versi di Gioachino Belli insieme a Valerio Magrelli (il 29 3 30 dicembre).
“Per continuare a parlare di teatro, per progettare e programmare le stagioni, per rispondere a chi lavora, a chi partecipa, a chi ha smesso di lavorare e a chi ha smesso di partecipare scegliamo di apre un altro orizzonte – spiega Giorgio Barberio Corsetti, consulente del teatro – un cantiere dove possiamo iniziare a comporre un’architettura multiforme fatta di tasselli – grandi e piccoli – in cui ritroviamo ciò che esiste già e ciò che si immagina”.
Ecco allora che il Teatro India si configura come il luogo aperto alla creatività emergente e soprattutto alla drammaturgia contemporanea ospitando il progetto produttivo e abitativo Oceano Indiano, ma apre la stagione con La filosofia nel boudoir di de Sade (1/11 ottobre) secondo Fabio Condemi in scena anche a novembre con il pasoliniano Questo è il tempo in cui attendo la grazia.
Spazio anche al cult La rivolta degli oggetti de La Gaia Scienza, spettacolo d’esordio del sodalizio Corsetti–Solari–Vanzi, sui versi rivoluzionari ed esistenziali di Majakovskij attraverso il movimento di tre giovani performer (20/25 ottobre) al ritorno di Frosini/Timpano con Ottantanove, in collaborazione con Romaeuropa sul mito fondativo della Rivoluzione Francese (28 ottobre/1 novembre), al nuovo spettacolo del duo Deflorian/Tagliarini con Scavi (dal 28 novembre/6 dicembre); a Vaudeville di Roberto Rustioni che riscrive Eugène Labiche, a Chi ha ucciso mio padre di Édouard Louis.
Anticipata, ma con la promessa di nuovi ulteriori dettagli, la seconda parte di stagione che si concentra sui recuperi della stagione precedente forzatamente interrotta, ma anche su importanti novità nazionali e internazionali, fra produzioni e ospitalità.
A febbraio torna Carlo Cecchi nel dittico eduardiano Dolore sottochiave e Sik-Sik, l’artefice magico, a marzo è di scena Lisa Ferlazzo Natoli con il pluripremiato When the Rain Stops Falling (tre Ubu) racconto distopico di Andrew Bovell mentre ad aprile spazio al nuovo spettacolo di Giorgio Barberio Corsetti con Amleto, o della gioventù usurpata, viaggio attraverso l’Amleto di Shakespeare.
Fra le coproduzioni, Misericordia di Emma Dante, favola contemporanea sulla solitudine di un popolo di donne offese dalla violenza e Piazza degli Eroi di Thomas Bernard con la regia di Roberto Andò, torna Silvio Orlando con La vita davanti a sé di Roman Gary mentre al Teatro India sono di scena Lucia Mascino in Smarrimento di Lucia Calamaro, monologo sulla sospensione dell’esistenza, e Padre Nostro di Babilonia Teatri, Federica Santoro e Luca Tilli che in Hedvig, lavorano sull’asciuttezza dell’Anitra Selvatica di Ibsen.
Non mancano i grandi nomi del teatro internazionale con il collettivo catalano El Conde de Torrefiel, al Teatro India con l’installazione multimediale Los protagonistas, Catarina e la bellezza di uccidere un fascista scritto e diretto dal portoghese Tiago Rodrigues che racconta il rito incrollabile di una famiglia che che si prefigge la missione di eliminare i rappresentanti del fascismo, la regista e coreografa francese Phia Ménard con Maison Mère e Saison Sèche, Raquel Silva con Pigs, l’emergente artista filippino Liryc Dela Cruz, la nuova creazione cinematografica di Milo Rau, Il Nuovo Vangelo.
Proseguono le numerose iniziative dello scorso anno con il coinvolgimento degli spettatori negli Atelier, con i corsi formativi della Scuola Serale, con i dibattiti dei Talk, con le cinque compagnie residenti di Oceano Indiano e le speciali curatele affidate al coreografo Michele Di Stefano, coordinatore della quarta edizione della sezione dedicata alla danza contemporanea Grandi Pianure all’insegna dell’innovazione e della multidisciplinarietà con Trajal Harrell, Boris Charmatz, Marlene Monteiro Freitas, Nacera Belaza, al regista Fabrizio Pallara della compagnia del teatrodelleapparizioni che debutta in una sezione interamente dedicata ai più piccoli, al Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli per ragazzi e ragazze con e senza disabilità, condotto da Roberto Gandini.
E il gioiello architettonico del Teatro Valle mantiene anche quest’anno la doppia vocazione progettuale con creazioni culturali e prodotti del pensiero con gli Atelier Valle, ma anche spazio di di esposizioni, mostre, narrazioni e racconti con la mostra omaggio agli Scarpetta, a Luca Ronconi a cinque anni dalla sua scomparsa.
Previste anche delle miniCard da 50 euro e diverse soluzioni promozionali e ulteriori formule di recupero per chi non ha utilizzato l’abbonamento della passata Stagione. Info e dettagli su www.teatrodiroma.net.