Il lavoro e le riprese, che hanno avuto inizio a gennaio 2020, interrotti a inizio marzo a causa del lockdown Covid, sono stati nuovamente ripristinati, nel mese di settembre, con l’intento di proseguirli e terminali a dicembre 2020.
Il progetto prevede la messa in scena, in forma di cortometraggio, dello Stabat Mater, dramma poetico tratto dall’opera “MADRI” (Oèdipus ed.) di Grazia Frisina. Con impeto neorealistico e intenso afflato materno, l’autrice dà voce a Maria e al suo indicibile dolore mentre è ai piedi della croce del figlio. Maria è qui rappresentata nella sua più terrena e struggente maternità; una Madre dunque che avrebbe ben volentieri rinunciato ad essere Beata di fronte alla morte violenta e ingiusta del Cristo.
Come Frisina ha dato voce a Maria, donna del silenzio, così il lavoro teatrale e cinematografico che Electra teatro ha in corso, con i detenuti della Casa Circondariale di Pistoia, ha tra i suoi obiettivi quello di dar parola a chi è impossibilitato a far udire la propria voce. Difficile, naturalmente, tratteggiare i detenuti come nuovi Cristi, se pur il grido di dolore che proviene da costoro non ha differenze: la sofferenza ha sempre le medesime umane similitudini.
Il progetto è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia, Fondazione un Raggio di Luce, Ordine Avvocati, Società della Salute Pistoiese, Misericordia e numerevoli benefattori privati con donazioni. Molto è stato fatto, molto c’è ancora da fare.
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