Si è tenuta la conferenza stampa telematica del 64° Festival dei due Mondi di Spoleto. Nell’incontro, seguito alla riunione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione che ha approvato le linee guida e il piano di lavoro per definire il programma 2021, la direttrice artistica Monique Veaute, il direttore musicale e artistico della Budapest Festival Orchestra Iván Fischer, il Presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Michele dall’Ongaro, il direttore Antonio Pappano, insieme con il Presidente della Fondazione Festival di Spoleto Umberto de Augustinis, hanno dato alcune anticipazioni.
Monique Veaute ha sottolineato la rilevanza internazionale del Festival delle arti performative più antico d’Italia e ha ricordato l’intuizione visionaria di Giancarlo Menotti, premio Pulitzer per la musica nel 1955, che istituì la manifestazione nel 1958 trasformando uno scrigno di storia e bellezza qual è la città di Spoleto nel più innovativo centro per l’arte dello spettacolo in tutte le sue manifestazioni. «Il Festival dei 2 Mondi di Spoleto continuerà ad essere la grande rassegna multidisciplinare quale è stata nel Novecento con spettacoli di opera, concerti, prosa, danza, performing arts. Gli spettacoli in programma saranno costruiti partendo dai magnifici luoghi che li ospitano, e tutta la città di Spoleto sarà parte di un grande progetto artistico condiviso».
Al cuore del Festival tornerà la musica, o meglio le musiche, con una proposta che spazia dalla classica alla contemporanea, dal barocco all’elettronica, e include concerti sinfonici e da camera, produzioni d’opera, istallazioni multimediali e live performance. La direttrice artistica ha inoltre annunciato di aver siglato due importanti accordi di collaborazione quinquennale che riguardano il cartellone musicale: la Budapest Festival Orchestra diretta da Iván Fischer e l’Orchestra e il Coro dell’Accademia di Santa Cecilia con Antonio Pappano saranno compagini in residenza al Festival per le prossime cinque stagioni, passo fondamentale per realizzare nuove e originali produzioni.
«Amo l’Umbria» – ha detto il direttore Iván Fisher – «penso che ci sia una combinazione di bellezza naturale, storia e spiritualità unica al mondo. Sono molto felice di contribuire al ricco patrimonio di questa meravigliosa città. Durante il Festival la trasformeremo in una cittadella della musica con tanti concerti in luoghi diversi e inusuali»
«L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è particolarmente orgogliosa di partecipare a questo progetto pluriennale grazie all’invito del Festival di Spoleto e del suo direttore Monique Veaute» – ha detto il Presidente Michele dall’Ongaro – «Siamo felici di poter collaborare attraverso tutte le nostre attività che sono molto articolate: naturalmente il Maestro Pappano, l’Orchestra e il Coro ma anche le nostre formazioni giovanili, gli studenti dei corsi di perfezionamento, mentre l’attività scientifica e musicologica sarà sviluppata nel nome di Dante con un convegno internazionale che immaginiamo sia di grande interesse per gli studiosi. È anche importante sottolineare quanto sia significativo in un momento così complesso per lo spettacolo dal vivo e la musica immaginare un progetto proiettato negli anni. Serve a costruire un’idea di futuro di cui, in questo momento, c’è estremamente bisogno».
Alle due prestigiose compagini sinfoniche, recentemente anche inserite tra le dieci migliori orchestre al mondo dal BBC Music Magazine, sono affidati i concerti di apertura e di chiusura della 64° edizione del Festival dei Due Mondi che si terrà da giovedì 24 giugno a domenica 11 luglio 2021. Iván Fischer, che ha ricordato Giancarlo Menotti membro di giuria di uno dei concorsi che gli ha aperto la strada della direzione d’orchestra a Londra nel 1977, dirigerà la Budapest Festival Orchestra nel concerto di apertura di venerdì 25 giugno 2021 con pagine di autori francesi quali Milhaud, Satie e Ravel. Al direttore Antonio Pappano e a Santa Cecilia è affidato il gran finale del 11 luglio 2021, con le suggestioni da mille e una notte delle musiche di Rossini, Fazil Say e Rimsky-Korsakov. Intorno, un ricco programma di concerti da camera, recital, e teatro musicale affidato alle due compagini.
Il calendario completo della manifestazione, che include arte, teatro e danza, è in via di definizione e sarà annunciato prossimamente.