Un progetto di Teatri d’Imbarco inserito nel cartellone del Festival dei Diritti promosso da Ass.to Pari Opportunità Comune di Firenze e realizzato con la collaborazione di Regione Toscana Ass.to pari Opportunità, UNIFI-FORLIPSI, Artemisia Centro Antiviolenza onlus, Centro di ascolto uomini maltrattanti onlus, Comitato Pari Opportunità Ordine degli avvocati di Firenze, Coordinamento Donne CGIL Toscana, e con il patrocinio di Cesvot.
Il programma – articolato in quasi 12 ore di attività online – si sviluppa attorno allo spettacolo LA MITE, tratto dal racconto di F. Dostoevskij e interpretato da Beatrice Visibelli per l’adattamento e la regia di Nicola Zavagli. Dando voce al carnefice, l’attrice si immerge nei labirinti oscuri della sua mente, con un inedito e sconcertante rovesciamento di prospettive e di ruoli. In attesa della tournée dal vivo – prevista per il 2021 in occasione del bicentenario della nascita dell’autore – l’anteprima in streaming dal palcoscenico del Teatro delle Spiagge è il cuore del progetto che Teatri d’Imbarco propone tra le 10 e le 22 del 25 novembre 2020, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: “Il Femminicidio secondo Dostoevskij – Inchiesta di un’attrice sulle tracce di una storia di ordinaria violenza“.
Dalle ore 10.00 sui canali social di Teatri d’Imbarco, e su quelli delle associazioni e degli enti coinvolti nel progetto, saranno online le VIDEOINTERVISTE di approfondimento realizzate con Paola Alberti Noli, madre di Michela Noli, vittima di femminicidio; Alessandra Nardini, Assessorato Pari Opportunità REGIONE TOSCANA; Benedetta Albanese, Ass.to Pari Opportunità COMUNE DI FIRENZE; Selvaggia Prevete, Associazione ARTEMISIA; Alessandra Pauncz CENTRO ASCOLTO UOMINI MALTRATTANTI; Barbara Orlandi, COORDINAMENTO DONNE CGIL; Sibilla Santoni, Comitato Pari Opportunità dell’ORDINE AVVOCATI DI FIRENZE.
Alle ore 20.30 sarà in streaming sulla piattaforma Zoom (durata 60′) lo spettacolo LA MITE di F. Dostoevskij, con Beatrice Visibelli, adattamento e regia Nicola Zavagli;
Alle ore 21.30 parte il TALKBACK aperto agli spettatori che vorranno intervenire con i loro contributi.
La compagnia Teatri d’Imbarco di Firenze, diretta da Beatrice Visibelli e Nicola Zavagli, con la direzione organizzativa di Cristian Palmi è riconosciuta e sostenuta da Regione Toscana e MiBACT- Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, e ha costruito da sempre la propria identità artistica attorno a un’idea di teatro popolare d’arte civile, curando campagne di sensibilizzazione intorno a problematiche sociali della contemporaneità legate ai fenomeni di omofobia, razzismo, violenza di genere, in partnership con le più importanti associazioni della società civile.
25 novembre 2020 – ore 20.30 – streaming online dal Teatro delle Spiagge di Firenze
LA MITE
Una stanza esplosa, calcificata, bianchissima.
Il cadavere di una donna stesa su un tavolo.
Un uomo che parla ai fantasmi della sua mente.
Che processa se stesso.
Che seziona implacabile se stesso.
Anatomizza, ricostruisce il suo rapporto con la mite, dolce creatura che era fino a pochi istanti prima la sua giovane moglie. Di violenza psicologica si tratta, di una silenziosa tortura di presunto amore.
Il nuovo spettacolo di Teatri d’Imbarco è un intenso monologo sulla violenza domestica che Nicola Zavagli ha tratto dal racconto di Fëdor Dostoevskij per l’interpretazione appassionata di Beatrice Visibelli. L’attrice affronta il rapporto uomo/donna nel suo schema maledetto di vittima e carnefice. E lo fa in un originale ribaltamento di ruoli, non nella parte della donna/vittima, ma provando a immergersi nei labirinti della mente dell’uomo/carnefice. Per allontanarsi dalla cronaca (che inesorabile continua a denunciare lo stillicidio delle vittime) è stato scelto un testo scritto dal più profondo indagatore dell’animo umano: Dostoevskij, di cui nel 2021 – l’anno in cui è prevista la tournée dal vivo dell’allestimento – cadrà il bicentenario della nascita. È un monologo polifonico dove i pensieri diventano un flusso di parole che tentano ostinatamente di capire il perché di un rapporto dominato dal silenzio, usato come arma di potere e di tortura psicologica. E dove infine in un crescendo incalzante emerge il carattere tutt’altro che ‘mite’ della giovane donna. “A volte sentivo per lei una tormentosa pietà, sebbene talora mi sorridesse proprio l’idea della sua umiliazione.” Un capolavoro urgente per capire dal profondo il nostro tempo.
Ispirato a un caso di cronaca, questo lungo racconto è stato pubblicato dall’autore nel 1876, nel numero di novembre del suo Diario di uno scrittore a cadenza mensile. In Italia è arrivato per la prima volta nel 1919. “Immaginate un uomo la cui moglie, suicidatasi alcune ore prima gettandosi dalla finestra, sia stesa davanti a lui su un tavolo. L’uomo è sgomento e ancora non gli è riuscito di raccogliere i propri pensieri… Ecco, parla da solo, si racconta la vicenda, la chiarisce da se stesso“. Così scrive Dostoevskij nel presentare l’opera ai lettori. L’uomo, quarantuno anni, ex capitano cacciato dal reggimento con l’accusa di viltà e ora titolare di un banco dei pegni, non è un inveterato criminale, ma come l’Uomo del sottosuolo è divorato dalla rabbia e dal rancore. Ha sposato una sedicenne di umili condizioni e la sua avidità senza scrupoli lo ha portato a considerare la moglie solo una sua proprietà. Il racconto restituisce con sconcertante realismo il suo soliloquio interiore che alla fine, tra contraddizioni, accuse rabbiose e false giustificazioni, lo avvicinerà, poco a poco, alla verità.
INFO
Tel 055 310230, 3294187925
La visione dello spettacolo sarà gratuita. Per ricevere il link di connessione alla piattaforma alla piattaforma virtuale zoom contattare info@teatridimbarco.it, 3294187925 whatsapp
https://www.facebook.com/TdSpiagge