Il mito di Parsifal, dall’epica medievale in un ideale percorso sulla linea tracciata dal genio wagneriano, riemerge attraverso l’opera totale di Marco Filiberti, come viatico di consapevolezza e liberazione dalle rovine dei nostri giorni…
“Parsifal è una condizione. Prima di essere una sceneggiatura, una drammaturgia, un’opera cinematografica, un accadimento teatrale, un progetto editoriale o qualsiasi altra possibile declinazione, Parsifal è una condizione. La più implacabile, terribile e luminosa delle condizioni possibili, la più estrema, quella che può sopraggiungere solo dopo essersi inoltrati nella più oscura foresta di rovi e aver reso l’onore delle armi alla propria disfatta a fronte di ogni possibile manipolazione del proprio destino, facendo di questa resa incondizionata – che è tutto ciò che ti rimane, tutto ciò che sei – il tuo brando glorioso.”
Marco Filiberti
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Questo volume è un vademecum per uno spettatore attivo, finalizzato a evidenziare le molteplici costellazioni che animano l’opera: nessi bibliografici, leit motiv tematici, connessioni poetiche e letterarie, drammaturgiche e musicali. Un codice cifrato, reso accessibile a tutti. Un’opera necessariamente poetica che si configura come mappa misterica, al contempo personale e universale, come un tracciato iniziatico diretto alle sorgenti della Verità depositata nei grandi lasciti spirituali della storia umana.
Se è vero che ogni mito è anche e soprattutto una condizione dell’anima, il film Parsifal di Marco Filiberti (alle cui innumerevoli letture e suggestioni questo libro si offre come guida) è forse la prima opera sinestetica, da alcuni decenni a questa parte, che stimola e dialoga con il nostro corpo intorpidito dall’oggi: impresa ardua, schiaffo alla routine, opera che richiede un patto con il pubblico, quasi una resa.
Marco Filiberti, per quanto attore, regista cinematografico e teatrale, impresario, scrittore, drammaturgo e filologo per vocazione di inesausta ricerca, non è definibile in nessuno di questi ruoli né nella loro somma, così come la sua opera Parsifal non può ridursi nelle definizioni di film, opera teatrale filmata, opera musicale, progetto editoriale.
Marco Filiberti ed il suo Parsifal sono un invito a fermare gli automatismi della quotidianità e ad alzare lo sguardo oltre, un invito alla riflessione pura nella routine turbinosa che ci costringe ogni giorno a dedicare tutti noi stessi sempre e solo all’inessenziale, illudendoci che questa sia la nostra unica, possibile scelta.
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Milanese di nascita e toscano d’adozione, Marco Filiberti è drammaturgo e regista di teatro e cinema, attore, saggista e narratore. I suoi film Poco più di un anno fa – diario di un pornodivo (2003), Il Compleanno (2009) e Cain (2014) sono stati presentati in Selezione Ufficiale in Festival internazionali quali Berlino, Venezia e Los Angeles. Al suo lavoro cinematografico è stato dedicato un volume di saggi, Il Mélo Ritrovato (De Luca Editori D’Arte, 2009). La svolta nella sua attività teatrale avviene nel 2012, quando al centro della sua riflessione pone in modo deciso il dissolvimento degli archetipi nella selva della modernità. Nel 2013 fonda in Val d’Orcia “Le Vie del Teatro in Terra di Siena”, una specifica realtà di riqualificazione dell’arte incentrata sulla sua proposta di “drammaturgia del rovinismo”. Alla imponente e visionaria Trilogia Il Pianto delle Muse (Conversation pieces-Byron’s ruins-Il crepuscolo di Arcadia) – “creazione da annoverare come un vero e proprio evento artistico di teatro totale” («Il Sole 24 ore») – è dedicato un prestigioso volume edito da Titivillus. Nel 2017 propone Intorno a Don Carlos: prove d’autenticità, tratto da Schiller, al quale dedica una pubblicazione, sempre con Titivillus. Nello stesso anno comincia un nuovo e vasto progetto dedicato a Parsifal e intanto presenta al Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano (2018) una nuova versione dei Conversation pieces, tratti da Cain e Manfred di George G. Byron. Nel 2020 si realizza compiutamente l’opera cinematografica Parsifal.