Racconti d’interno, parafrasando il titolo del celebre romanzo di Karen Blixen, presenta una ventina di opere di diverso formato, alcune realizzate per questa occasione dalla pittrice di origine calabrese. Un tempo sospeso, fatto di ricordi, anima questi dipinti la cui dimensione poetica è creata da una pennellata franta, impastata di luce. Scene di interni, stanze vuote dove gli oggetti che lì permangono – lampade, poltrone, sedie, tavoli, tende, teiere, vasi, fiori – sono ancora impregnati della presenza umana che in questi luoghi ha vissuto, forse ha soggiornato brevemente e che ha abbandonato.
“Mi rifugio nel passato, forse. Nel sogno, magari” racconta Tina Sgrò, nel testo in catalogo, a cura di Rory Cappelli. “Sono ambienti che trascendono quello che vedo. Non c’è presenza umana nelle mie tele perché è così che mi sento, nella solitudine dell’introspezione, nella malinconia di tutto ciò che avrebbe potuto essere e non è stato: il mio pennello, i miei colori, i miei movimenti diventano per me il baricentro della contraddizione dell’esistere, che proprio mentre è, già non è più. Cerco di fermarlo questo non essere più, di placcarlo, di dargli una forma, una sostanza“.
La pittura della Sgrò nasce da radici lontane, a partire da Caravaggio al quale guarda per “…la sua lezione sulla luce e sull’ombra, essendo io un’artista con una dimensione chiaroscurale molto forte...”. Nel solco della tradizione pittorica, molti sono i maestri a cui fa riferimento, da Nomellini a De Pisis, da Corot a Matisse, da Giacometti a Morandi e alle sue nature morte sospese.
Nelle sue opere si percepisce fortemente anche l’essere donna nell’arte e nella vita “… è difficile, ancora di più per una donna del sud, che, come me, arriva a Milano da un posto depresso economicamente e isolato, e deve tirare fuori gli artigli, vivere la città con aggressività”.
Racconti d’interno sarà aperta fino al 15 gennaio 2021 e sarà accompagnato da un catalogo, edizioni Crumb Gallery, collana Nolines.
Tina Sgrò nasce nel 1972 a Reggio Calabria, dove matura il suo percorso didattico e formativo. Le sue inclinazioni artistiche emergono fin dalla prima infanzia. Frequenta l’Istituto Statale d’Arte di Reggio Calabria e si diploma successivamente all’Accademia di Belle Arti italiana e da inizio ad un percorso artistico/emozionale che sarà importante nella sua vita di donna ed artista, con la partecipazione a prestigiosi concorsi di pittura e a numerose mostre collettive.
Nel 2003 è vincitrice del bando per l’acquisizione di opere d’arte presso la Corte dei Conti di Potenza. Vince nel 2006 il Premio Arte Mondadori nella sezione Pittura. Espone in seguito le sue opere in mostre collettive e personali presso importanti gallerie italiane. È stata finalista al Premio Arte Laguna 2011 e 2013. È finalista al Premio Arteamcup 2016, promosso da Espoarte, prestigiosa rivista attiva nel settore delle arti. Ha vinto il Premio Marchionni 2017 nella sezione Grafica. Premio assoluto. Nel 2017 è stata anche finalista al Premio Lynx, a Trieste. Nel 2020 è finalista al Premio Artelaguna per cui una sua opera verrà esposta presso le Nappe dell’Arsenale di Venezia. È anche finalista al Premio Marchionni 2020, oltre che al Premio ArteamCup 2020 promosso da Espoarte. Sue opere sono state pubblicate sulla rivista internazionale AD, di cui una in copertina. Vive e lavora tra Milano e Reggio Calabria.
CRUMB GALLERY
Crumb Gallery
è stata fondata nel 2019 da Rory Cappelli, Lea Codognato, Adriana Luperto e Emanuela Mollica. Crumb Gallery #womeninart nasce come spazio esclusivo per artiste donne. Promuove, divulga, sostiene ed espone pittura, sculture, fotografie, installazioni e performance di artiste. Le gallerie che espongono solo donne, nel mondo, si contano sulle dita di una mano e Crumb Gallery #womeninart vuole dare il suo piccolo contributo per ridurre il gap tra uomini e donne nel mondo dell’arte contemporanea.
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