La Prima della Scala 2020 rimarrà nei nostri ricordi per sempre.
È una prima non solo di opera ma anche di prosa e di balletto, è una prima senza presidente della Repubblica, sindaco e autorità, senza pubblico, pensata interamente come show televisivo. È una prima di emozioni forti e contrastanti, che ci lascia però un vuoto nel cuore: manca il pubblico, mancano gli applausi dopo l’Inno di Mameli, manca la dimensione dell’evento e la socialità che il Covid-19 ha portato via e che tutti ci auguriamo di ritrovare al più presto.
Lo spettacolo nasce come augurio di rinascita, a partire dal titolo profondamente simbolico: ‘A riveder le stelle’, ultimo verso dell’Inferno di Dante che sancisce l’uscita dalle tenebre e l’inizio del cammino verso la luce.
Il programma presenta una carrellata di titoli di opera, intermezzi di prosa ed estratti di ballo in sostituzione alla Lucia di Lammermoor originariamente in programma e accantonata a causa delle restrizioni previste dalle misure sanitarie e dai dpcm.
Un’operazione culturale imposta dalle circostanze ma che comunque funziona, presentando un connubio di forme artistiche per creare un’esperienza totale a simbolo dell’unità e della forza del mondo dello spettacolo, purtroppo tra i settori più colpiti dalla pandemia.
Il programma operistico rivive la storia dell’opera con titoli che spaziano da arie italiane al repertorio europeo, scelti sulla base delle vocalità degli interpreti e che dimostrano la capacità dell’orchestra di spaziare senza difficoltà tra epoche e periodi musicali.
La presenza del ballo, sancisce il debutto al Piermarini del neo direttore Manuel Legris. Parigino, nominato étoile da Rudolf Nureyev nel 1986, subentra a Fréderic Olivieri dal primo dicembre dopo essersi già fatto conoscere al pubblico milanese con Sylvia, in occasione dell’inaugurazione 2019.
Per questa prima, Legris crea Verdi Suites sui ballabili de Il Trovatore, I Vespri Siciliani e Jérusalem; una prova di eleganza per i primi ballerini Nicola Del Freo, Marco Agostino, Claudio Coviello, Martina Arduino e Virna Toppi, tutti eccellenti nei vari pas de deux, pas de trois e assoli che compongono la coreografia.
Vediamo anche l’Adagio dal Grand Pas de Deux de Lo Schiaccianoci di Cajkovski, che ci riporta in un’atmosfera incantata con la performance da sogno di Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko.
Diversi i toni dell’assolo Waves di Roberto Bolle, un pas de deux con un raggio laser proposto in vari Bolle and Friends a celebrazione delle nuove tecnologie che hanno reso la danza accessibile al grande pubblico. Le note di Erik Satie fanno da sottofondo ad un intenso gioco di luci e ombre, in cui fanno capolino anche inquadrature dei palchetti vuoti del Teatro. L’atmosfera è a tratti malinconica, ma la bellezza della danza ci ricorda che è proprio l’arte l’antidoto per combattere i momenti di difficoltà – come ha affermato Bolle stesso in varie interviste rilasciate per la serata.
Accanto alla tradizione culturale la regia innovativa di Davide Livermore porta il pubblico in un viaggio inedito nel Teatro e nella città di Milano: oltre al palco e alla platea, esploriamo il backstage, il foyer e i palchetti del Teatro, e ammiriamo una visione della città di Milano mozzafiato, dall’alto, ripresa dai droni.
Uno spettacolo ‘degno di Milano’ per citare le parole di Giorgio Armani, autore insieme ad altri nomi della moda dei costumi di scena, tutti Made in Italy grazie all’accordo stretto tra il Teatro e la Camera Nazionale della Moda Italiana.
Una serata speciale che ha regalato arte e bellezza, oltre a un segno di coraggio verso un futuro positivo che ci permetterà di ‘rivedere le stelle’.
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Programma e interpreti
1. F. Cilea – “Io son l’umile ancella” da Adriana Lecouvreur – Registrazione (3’40”)
2. Inno di Mameli (3’)
3. G. Verdi – Preludio da Rigoletto (2’30”)
4. G. Verdi – “Cortigiani vil razza dannata” da Rigoletto – Luca Salsi (4’30”)
5. G. Verdi – “La donna è mobile” da Rigoletto – Vittorio Grigolo (2’)
6. G. Verdi – “Ella giammai m’amò” da Don Carlo – Ildar Abdrazakov (10’)
7. G. Verdi – “Per me giunto” da Don Carlo – Ludovic Tézier (6’30”)
8. G. Verdi – “O don fatale” da Don Carlo – Elīna Garanča (4’30”)
9. G. Donizetti – “Regnava nel silenzio” da Lucia di Lammermoor – Lisette Oropesa (8’30”)
10. G. Puccini – “Tu, tu piccolo Iddio” da Madama Butterfly – Kristine Opolais (4’)
11. R. Wagner – “Winterstürme” da Walküre – Camilla Nylund, Andreas Schager (14’)
12. G. Donizetti – “So anch’io la virtù magica” da Don Pasquale – Rosa Feola (5’30”)
13. G. Donizetti – “Una furtiva lacrima” da Elisir d’amore – Juan Diego Flórez (5’)
14. (Ballo) Lo Schiaccianoci – Adagio dal Grand pas de deux, Atto II con Nicoletta Manni e Timofej Adrijashenko (5’30”)
15. G. Puccini – “Signore ascolta” da Turandot – Aleksandra Kurzak (2’30”)
16. G. Bizet – Preludio da Carmen (2’30”)
17. G. Bizet – “Habanera” da Carmen – Marianne Crebassa (4’)
18. G. Bizet – “La fleur que tu m’avais jetée” da Carmen – Piotr Beczala (4’)
19. G. Verdi – “Morrò, ma prima in grazia” da Un ballo in maschera – Eleonora Buratto (4’30”)
20. G. Verdi – “Eri tu” da Un ballo in maschera – Geroge Petean (4’30”)
21. G. Verdi – “Ma se m’è forza perderti” da Un ballo in maschera – Francesco Meli (5’30”)
22. J. Massenet – “Pourquoi me réveiller” da Werther – Benjamin Bernheim (3’30”)
23. “Waves” – Ballo con Roberto Bolle (7’)
24. (Ballo) “Verdi Suite” – Estratti dai ballabili da I Vespri siciliani, Jérusalem, Il trovatore – Coreografia Manuel Legris con Martina Arduino, Virna Toppi, Claudio Coviello, Marco Agostino, Nicola Del Freo (7’)
25. G. Verdi – “Credo” da Otello – Carlos Álvarez (5’)
26. U. Giordano – “Nemico della patria” da Andrea Chénier – Plácido Domingo (5’)
27. U. Giordano – “La mamma morta” da Andrea Chénier – Sonya Yoncheva (5’)
28. G. Puccini – “E lucevan le stelle” da Tosca – Roberto Alagna (3’30”)
29. G. Puccini – “Nessun dorma” da Turandot – Jonas Kaufmann (3’)
30. G. Puccini – “Un bel dì vedremo” da Madama Butterfly – Marina Rebeka (4’30”)
31. G. Rossini – “Tutto cangia”, finale da Guglielmo Tell (3’30”) – Eleonora Buratto, Rosa Feola, Marianne Crebassa, Juan Diego Flórez, Luca Salsi, Mirko Palazzi
Letizia Cantù