Di Anton Pavlovic Cechov
Regia Mariano Arenella e Elena Ferrari
Con Mariano Arenella e Elena Ferrari
Disegno luci/Aiuto regia Davide Rigodanza
Scene Matteo Capobianco
Movimenti scenici Alessandra Bordino
Suoni Massimiliano Perticari
Costumi Roberta Spegne
Costruzioni Alessio Onida
Compagnia Cabiria Teatro
Produzione Cabiria Teatro/Nuovo Teatro Faraggiana
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Il Giardino dei ciliegi è la storia di una famiglia. Una storia che parla di amore, di dolore, di rimpianti, di incomprensioni, di rivincite, di carezze, di pugni, di urla, di abbracci, di lacrime: parla di noi e delle nostre vite.
Cechov voleva scrivere una commedia, non un dramma. Così dice a sua moglie Olga Knipper lamentandosi della messa in scena che sta allestendo Stanislavskij al Teatro d’Arte di Mosca nel 1904, poco prima della sua morte. Com’ è possibile che i due grandi maestri divergessero in maniera così radicale? Chi dei due aveva ragione? Come sempre accade per le cose importanti della vita, avevano ragione entrambi.
Cosa dovremmo rispondere se qualcuno ci chiedesse della nostra infanzia.
E’ stata felice? Oppure no?
Nel nostro intimo, per la maggior parte di noi, si alternerebbero ricordi bellissimi a ricordi traumatici, rendendo la nostra “stanza dei bambini” sfocata e piena di fumo. Eppure, è da lì che nasce tutto, ed è lì che dobbiamo tornare se vogliamo vivere il presente, come dice Trofimov ad Anja.
La versione proposta da Cabiria Teatro è originale, unica, vissuta in una tensione costante tra forze contrapposte che gradualmente ci riportano indietro nel tempo. Una versione che parte dalla fine per arrivare all’origine del continuo inciampo che caratterizza i personaggi, del loro continuo cercarsi e allontanarsi, trattenersi e fuggire, amarsi e odiarsi, ridere e piangere.
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Note di regia
Il vero dramma è la perdita del giardino? O la mancanza di cura dello stesso ? Quando abbiamo iniziato a non avere più cura dei nostri amati? Quando abbiamo smesso di ascoltarli? Andando a ritroso nel testo e riducendolo nei suoi tratti essenziali ci siamo resi conto di come la tensione in realtà aumenti con l’avvicinarsi dell’inizio.
La scelta di affidare volto e voce di tutti i protagonisti a due soli attori ha sottolineato ancora di più le opposte visioni della vita dei membri di questa famiglia che, quanto più si respingono, tanto più si attraggono. Infatti, il secondo tema centrale di questa storia, è quello della separazione. Non è un caso che la storia “finisca” proprio nella celebre stanza dei bambini, luogo per eccellenza pieno di ricordi, metafora del distacco a cui tutti saranno soggetti.
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Cabiria Teatro
PRESENTAZIONE della COMPAGNIA
La Compagnia Cabiria Teatro nasce nel 2014 dall’incontro di Mariano Arenella ed Elena Ferrari. Abbiamo deciso di unire i nostri diversi percorsi teatrali per creare drammaturgie originali che nascano dalla profonda osservazione del mondo che ci circonda e dei mondi che ci abitano.
Con i nostri lavori vogliamo rivolgerci a tutto il pubblico, non solo a quello già conoscitore del teatro, consapevole dell’intelligenza e vivacità mentale che ogni persona possiede, e che attiva nel momento in cui si siede in platea. Si occupa di produzione di spettacoli, formazione e organizza a Novara presso Casa Bossi la rassegna estiva LE NOTTI DI CABIRIA.
SPETTACOLI
Il primo spettacolo prodotto dalla Compagnia è “La dolce guerra”. Nato nel 2014, continua la sua fortunata Tourneè. Segnalato da MilanoTeatri.it come uno dei migliori spettacoli della stagione 2015-2016, è ambientato nel periodo immediatamente precedente alla prima guerra mondiale. Abbiamo voluto raccontare l’entusiasmo e i desideri che animavano quegli anni, parlando di un giovane cineasta (ispirato dalla figura di Giovanni Pastrone) e di una giovane maestra elementare (ispirata dalla figura di Fanny Dal Ry).
Nel 2015 la compagnia produce “In Macchina”, scritto da Enrico Petronio e interpretato da Mariano Arenella ed Elena Ferrari, che ha la particolarità di svolgersi interamente all’interno e all’esterno di un’auto. Adesso diventato una web serie per il canale On – Line di Piemonte dal Vivo.
Nel 2016 la Compagnia è chiamata a presentare lo spettacolo “Cleopatra, Cesare e Antonio” di e con Elena Ferrari all’interno della mostra “Il Nilo a Pompei” realizzata dal Museo Egizio di Torino.
Ancora nel 2016 la compagnia prosegue questa felice collaborazione e produce, in collaborazione con il Museo Egizio di Torino, “Halloween. Le origini del mito”. Spettacolo itinerante all’interno del Museo, con un cast di 17 attori, è scritto da Mariano Arenella ed Elena Ferrari e indaga e drammatizza le origini dei riti religiosi e laici che l’uomo ha storicamente generato per esorcizzare la paura della morte.
Nel 2017 la Compagnia produce “BE HAPPY!”, con la supervisione tecnica di Davide Rigodanza. Lo spettacolo parla di 4 personaggi alla ricerca della felicità, attraverso le strade tortuose del pensiero positivo divenuto un obbligo più che una spontanea possibilità.
Nel 2018 la Compagnia produce “Misura per Misura” di W. Shakespeare, tradotto e riadattato per 5 attori. Prima drammaturgia non originale, che vede però un riadattamento del testo che pone il conflitto tra valore morale e regola giuridica, o quello che nasce dall’esigenza di conciliare sistemi di valori opposti su piani ulteriori rispetto a quelli descritti dal Bardo nei primi anni del XVII secolo.
Sempre nel 2018 la Compagnia riprende lo spettacolo “Mai Più. Esercizi di resistenza al dolore” con Elena Ferrari-Voce recitante e il Maestro Giulia Ballarè-Chitarra classica. Spettacolo dedicato al doloroso tema del femminicidio.
La Compagnia collabora inoltre col Duo pianistico Blanc et Noir con i quali co-produce insieme all’Unione Musicale di Torino presso il Teatro Vittoria gli spettacoli musicali per l’infanzia: “Il piccolo Principe”, “Il giro del mondo in 60’ minuti” e “Peter Pan”. Compagnia Cabiria Teatro nasce nel 2014 dall’incontro di Mariano Arenella ed Elena Ferrari. Abbiamo deciso di unire i nostri diversi percorsi teatrali per creare drammaturgie originali che nascano dalla profonda osservazione del mondo che ci circonda e dei mondi che ci abitano.