La forzata chiusura dei teatri e l’impossibilità di dar vita alla magia che si crea nell’insostituibile contatto tra pubblico e artisti, sta generando al Teatro Pergolesi di Jesi un prodotto nuovo, che racconta con leggerezza i luoghi del teatro, ora deserti, e i tanti lavoratori che rendono possibile la magia di uno spettacolo ad ogni apertura di sipario. Un modo originale, divertente e surreale, di raccontare il teatro e in particolare l’opera lirica, e il bisogno insostituibile di vivere, anche oggi, esperienze di bellezza.
Con le attività teatrali al pubblico (tra cui le opere del cartellone lirico) sospese per effetto delle normative anti-contagio, la Fondazione Pergolesi Spontini non si è mai fermata ed ha scelto di percorrere una via originale e innovativa, e di non proporre lo streaming di opere ‘tradizionali’ in un teatro vuoto. La scelta nasce dall’esigenza di non sostituire l’esperienza “fisica” dello spettacolo dal vivo, che è incontro, socialità, comunità, ma al tempo stesso dal voler raccontare ad un pubblico ancora più vasto il teatro, i suoi spazi nascosti, il fermento creativo, le maestranze invisibili del palcoscenico e del “dietro le quinte”.
Si tratta di una nuova produzione che nasce in seno alla 53esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi, in una collaborazione tra l’ente culturale e SubwayLab di Jesi, società di produzione cinematografica e televisiva. Tra lirica e cinema, la nuova produzione a cui si è lavorato in questi giorni al “Pergolesi”, vede protagonisti l’attore romano Giovanni Scifoni, volto noto della tv e del teatro, artista dai mille talenti che sui social intrattiene i suoi fan con video irresistibili, e due cantanti lirici, il soprano Lucia Conte e il baritono Giacomo Medici. Con loro, anche, il maestro accompagnatore Carlo Morganti. Firma la sceneggiatura Stefano Valanzuolo, da un’idea di Cristian Carrara. La regia è di Andrea Antolini, Diego Morresi e Alessandro Tarabelli, fotografia di Diego Morresi, supervisione scenografica a cura di Benito Leonori, operatore e capo macchinista Leonardo Martellini.
Una narrazione originale, sviluppata con una metodologia tutta nuova, diventa pretesto per svelare al pubblico, in una sequenza fitta e sostenuta di accadimenti, i luoghi, anche quelli più nascosti, del “Pergolesi”, ed i molti riti e mestieri del teatro. Con la musica che scandisce i ritmi del racconto, e diventa colonna sonora di un hellzapoppin scoppiettante, sospeso tra video e palcoscenico.