Dicembre è il mese dei bilanci e delle classifiche anche nel 2020 per un mondo, come quello del teatro, che la pandemia ha costretto a lunghi blocchi e a continue reinterpretazioni del suo ruolo e delle sue forme. In questo clima, arriva per il Macerata Opera Festival un nuovo riconoscimento dalla stampa italiana di settore: il mensile “Classic Voice”, in edicola a dicembre (n. 259) ha inserito Luciano Messi fra i dieci personaggi più rilevanti del mondo musicale 2020.
Un risultato inatteso e di prestigio per il sovrintendente del festival estivo e presidente dell’ATIT che, nell’articolo «La via Maestra» a cura di Luca Baccolini e dell’intera redazione della rivista, compare al fianco di nove nomi “pesanti” della scena internazionale: il direttore d’orchestra Riccardo Muti (cui è dedicata la copertina) che a giugno ha «apostrofato il ministro della cultura ricordando ciò che era sfuggito come priorità fin dai primi mesi dell’emergenza: la difesa della cultura, il valore assoluto e non negoziabile della musica dal vivo» e quindi, in ordine alfabetico, il pianista Igor Levit, il mecenate Marco Mazzoleni, il direttore d’orchestra Antonio Pappano, la coppia alla guida del Maggio Musicale Fiorentino Alexander Pereira-Zubin Mehta, il sovrintendente del Teatro La Fenice Fortunato Ortombina, il presidente del Festival di Salisburgo Helga Rabl-Stadler, la prima viola dell’Orchestra del Teatro alla Scala Danilo Rossi e le sarte del Teatro Regio di Parma: «volti che hanno resistito e reagito in un anno impossibile da dimenticare».
Nato a Macerata nel 1971, Luciano Messi ha iniziato a collaborare fin dal 1993 con il Macerata Opera Festival – Arena Sferisterio del quale è sovrintendente dal 2015. Presidente dell’ATIT (Associazione dei Teatri di Tradizione) dal febbraio 2020 e vicepresidente di Federvivo da maggio 2020, è inoltre ideatore e direttore della Rete Lirica delle Marche dal 2017.
Questo il passaggio dell’articolo su “Classic Voice” in cui viene sottolineato l’impegno di Messi nel 2020, secondo il sondaggio interno, realizzato fra tutte le firme del mensile, nomi storici e autorevoli del giornalismo e della critica musicale italiana: «Bayreuth, Lucerna, Aix-en-Provence, Glyndebourne. Mentre tutti i principali festival d’Europa annunciavano la sospensione delle attività con molte settimane d’anticipo, il Macerata Opera Festival non cedeva alla tentazione liberatoria di rimandare tutto al 2021. La kermesse marchigiana non ha solo un valore musicale riconosciuto (eccellente la prova musicale del suo direttore Francesco Lanzillotta nel Don Giovanni di quest’anno) ma è soprattutto un presidio di identità del territorio. Luciano Messi, sovrintendente del Festival, ha creduto nella necessità di non arretrare d’un passo. Si è così salvata una produzione mozartiana che in estate ha rappresentato uno dei primi esempi di opera al tempo del Covid, senza dare l’impressione di sacrifici, rinunce o menomazioni. Salvando il Festival, Macerata ha permesso di investire 1.7 milioni di contratti tra artisti, tecnici e amministrativi, per oltre 15.000 giornate di lavoro. Si ripartirà a pieno regime nel 2021 con Aida (regia di Valentina Carrasco) lo stesso titolo con cui lo Sferisterio aprì nel 1921».
Maceratese (1971), Luciano Messi è, dal dicembre 2015, Sovrintendente dell’Associazione Arena Sferisterio di Macerata. Presidente di ATIT – Associazione dei Teatri di Tradizione dal febbraio 2020 e Vicepresidente di Federvivo da maggio 2020, è ideatore e direttore della Rete Lirica delle Marche dal 2017. Arrivato allo Sferisterio nel 1993, dopo tre anni viene chiamato a far parte dell’ufficio di sovrintendenza e direzione artistica; nel 2001 riceve l’incarico di responsabile dell’ufficio di sovrintendenza e direzione artistica. Da quel momento la sua attività professionale assume un carattere autonomo e per alcuni anni si estende anche ad altri incarichi e teatri, primo tra tutti il Teatro delle Muse di Ancona, del quale cura la riapertura nel 2002 e le prime due stagioni, in qualità di direttore della produzione, tornandovi poi nel 2013 e nel 2014. Nel 2004 collabora con la Fondazione Arena di Verona per il progetto internazionale “La Corona di Pietra”, patrocinato dal Ministero per gli Affari Esteri Italiano in collaborazione con Rai e Sony, curando in particolar modo i rapporti con il Ministero stesso e con le Ambasciate, i Consolati e gli Istituti Italiani di Cultura dei Paesi coinvolti. Nel 2005 è chiamato ad affiancare Pier Luigi Pizzi, con l’incarico di direttore della produzione dello Sferisterio e, dal 2007, anche di direttore dell’organizzazione artistica e tecnica. Nasce in quegli anni lo Sferisterio Opera Festival, che rilancia la stagione lirica maceratese nel panorama nazionale e internazionale. Nel doppio ruolo di direttore organizzativo e di direttore della produzione, è protagonista della gestione che si apre nel 2012 con la direzione artistica di Francesco Micheli: nasce il Macerata Opera Festival, con l’obiettivo di rinnovare la proposta artistica e rivitalizzare il rapporto con il pubblico e con il territorio. Nel 2015 è nominato sovrintendente dello Sferisterio, che ripristina tale figura apicale dopo 13 anni. I risultati sono evidenti, sia dal punto di vista del successo di pubblico e critica, sia sotto il profilo gestionale: la manifestazione torna ad attestarsi stabilmente sopra le 35.000 presenze paganti, con una media di riempimento dello Sferisterio che nel 2019 arriva al 91%. La situazione finanziaria dell’Associazione accelera il suo trend di risanamento, chiudendo sempre il bilancio in equilibrio (quello del 2019 è l’ottavo consecutivo in attivo), azzerando il differenziale negativo tra debiti e crediti, che nel 2005 ammontava a oltre 3 milioni di euro. Si attua un importante lavoro sulle entrate, che nel 2019 vede l’autofinanziamento superare i contributi pubblici, 57% contro 43%, grazie ai rinvigoriti incassi di biglietteria al notevole sviluppo delle sponsorizzazioni e alle attività di organizzazione e gestione di spettacoli, curati anche fuori sede. Viene elaborato un nuovo progetto di fund raising, quello dei “Cento Mecenati”, ispirato alla tradizione anglosassone delle membership e alla storia del monumento-teatro maceratese, che ha ottenuto una menzione speciale al premio nazionale “Cultura + Impresa 2016” di Federculture. In questi anni viene realizzata anche la prima tournée estera dello Sferisterio per la presentazione della celeberrima Traviata “degli specchi”, presso la Royal Opera House di Muscat (Oman) nel 2013. Al Macerata Opera Festival, sotto la sua direzione, è stato inoltre assegnato il Premio Italiano “Inclusione 3.0” per il progetto di accessibilità “InclusivOpera”, che annovera tra i propri partner l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, l’Ente Nazionale Sordi, il Museo Statale Tattile Omero e l’Università degli studi di Macerata. Parallelamente agli incarichi allo Sferisterio, partecipa alla razionalizzazione e allo sviluppo del sistema musicale regionale, sia come promotore e membro del Consiglio Direttivo del Consorzio Marche Spettacolo, sia come ideatore e direttore della Rete Lirica delle Marche, nata come coordinamento nel 2015 e costituitasi in fondazione nel 2018. Già nei primi anni di attività, la Rete si è distinta per i rilevanti risultati artistici e gestionali con titoli e coproduzioni. Come presidente dell’ATIT, nella primavera 2020, quando il settore dello spettacolo dal vivo risulta uno dei più colpiti dall’emergenza sanitaria conseguente al COVID19, svolge un ruolo di raccordo, e partecipa alla stesura del documento AGIS per la ripartenza delle attività e per la riapertura al pubblico “Lo spettacolo in Italia nella fase 2”, presentato al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, coordinando anche il gruppo di lavoro dedicato al teatro lirico.