Dieci perle preziose, tra cui quella più luminosa che dà il nome all’album. Il secondo titolo dell’imperdibile cofanetto da collezione di Massimo Ranieri, in edicola da venerdì 4 dicembre (il giorno dopo il debutto del suo nuovo programma televisivo ‘Qui e adesso’ su Rai3), è proprio ‘Perdere l’amore’, pubblicato il 10 febbraio del 1988. Un’opera che fa parte della storia della discografia italiana proprio grazie al brano che Massimo Ranieri portò al Festival di Sanremo. Un trionfo all’Ariston, un successo di pubblico e critica. A più di 30 anni dalla prima rappresentazione, questa canzone è di certo uno dei manifesti musicali dell’artista e una delle più amate dagli italiani.
“In tournée c’era un ballerino di nome Marcello, molto amico del povero Giampiero Artegiani – spiega Ranieri -. Marcello mi parlò spesso di lui, invitandomi a conoscerlo per ascoltare alcuni brani che Artegiani aveva scritto proprio pensando a me. Ero reticente perché avevo ormai da tempo smesso di cantare e non pensavo fosse ancora il momento di tornare a calcare i palchi musicali. Ad ogni modo, una volta tornato a Roma, venne effettivamente a trovarmi e ascoltai diverse canzoni, bellissime. Stava per andare via quando si ricordò di un ultimo brano che ci teneva molto a farmi sentire. E fu così che avvenne il primo incontro tra me e ‘Perdere l’amore’. Rimasi incantato. Di lì a poco prese piede il progetto di realizzazione di questi brani, e soprattutto l’idea di partecipare al Festival, inizialmente con un’altra canzone”. L’arrangiamento? Di Lucio Fabbri.
Il disco ‘Perdere l’amore’ (in vendita a € 9,99) rappresenta il ritorno di Ranieri al mondo del pop e della musica, visti i tanti successi riscossi in campo teatrale. L’album vanta la collaborazione di Artegiani e Marcello Marrocchi in veste di autori non solo nel brano principale, ma anche ne ‘Il canto libero del mare’, ‘Pierina’, ‘Sui davanzali del tramonto’, ‘Purissima Lucia’ e ‘Dove sta il poeta’. Vanda Di Paolo e Roberto Fia firmano ‘‘L’amore che…’, Mario Persili ‘Il tempo va’, Nicola Donatelli ‘Acero bianco’. L’opera termina con l’elegante e raffinata ‘Villanella ca l’acqua vai’: si tratta di un testo del 1600, dove si canta di un uomo che ammira da lontano, di nascosto, la donna di cui è innamorato intenta a prendere l’acqua da un pozzo.
IL COFANETTO DA COLLEZIONE
L’opera completa prevede l’uscita, di settimana in settimana, dei 16 album più belli di Massimo Ranieri. Ogni disco presente nella collana (nuovo formato digipack) ha contenuti inediti, accompagnati da fotografie dell’epoca e un’intervista esclusiva in cui l’artista racconta la storia e gli aneddoti relativi a ciascuna uscita. Una sorta di ‘opera omnia’, insomma, per conoscere a fondo una delle voci più amate da più generazioni oramai da 50 anni.