Arnold Schönberg Kammersymphonie op.9
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore e Relatore Pietro Borgonovo
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Venerdì 4 dicembre è stata protagonista in rete la rassegna “2×1” dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Due al prezzo di uno, come si dice. Prima si analizza il repertorio, con una guida all’ascolto in cui l’orchestra esemplifica i passi oggetto d’indagine. Poi si ascolta il repertorio proposto. L’orecchio ha così i suoi punti di riferimento, si orienta e consente di fruire in modo più consapevole l’esperienza musicale.
Martedì 29 dicembre alle ore 21:00 torna online questa meravigliosa rassegna, con l’appuntamento intitolato Nuove Rivoluzioni, il quarto grande evento in streaming dell’Orchestra Verdi. Il Maestro Pietro Borgonovo accompagna il pubblico virtuale dell’Auditorium di Milano alla scoperta di un lavoro che rappresenta una pietra miliare, un punto di svolta nella storia della musica.
In quella transizione estetica che ci ha progressivamente allontanato dal linguaggio musicale dal tardo-romanticismo, la Kammersymphonie op.9 di Arnold Schönberg rappresenta un’accelerazione senza precedenti. Nel 1906, il compositore torna dalle vacanze e fa ascoltare questo lavoro ai suoi allievi, Alban Berg e Anton Webern. Lo sbigottimento dei due allievi è totale. Non credono alle loro orecchie. Quello che hanno appena ascoltato è il primo pezzo che il compositore scrive in sospensione tonale, eliminando punti di riferimento fissi della tonalità. La Kammersymphonie op.9, oltre a questo tratto rivoluzionario, mostra anche un altro, interessante aspetto: essa, come suggerisce il titolo stesso, è scritta per organico da camera, per un gruppo di quindici strumenti (flauto, oboe, corno inglese, due clarinetti, clarinetto basso, fagotto, controfagotto, due corni, due violini, viola, violoncello e contrabbasso). Un terreno, quello cameristico, su cui era più facile indagare aspetti interni al linguaggio stesso, in una dimensione indubbiamente più adatta alla ricerca e alla sperimentazione. Una svolta rispetto al gigantismo orchestrale che caratterizza la produzione tardo-romantica.
Si tratta di un linguaggio che ha fatto la storia della musica del Novecento, e rappresenta un’avanguardia con cui è necessario confrontarsi. È anche vero che questo linguaggio, seppur facente parte della nostra tradizione, abbia avuto non poche difficoltà a farsi comprendere e accettare da un pubblico di non addetti ai lavori.
Anche per questo l’Orchestra Verdi, insieme alla grande esperienza del maestro Pietro Borgonovo, sfrutta l’occasione dello streaming per entrare nelle case degli spettatori e provare, insieme al Maestro Pietro Borgonovo, a rendere più familiare questo repertorio.
Con la rassegna “2 x 1”, del resto, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi si pone l’obiettivo di formare degli ascoltatori più consapevoli e (di conseguenza) più entusiasti dell’esperienza della musica. E, nella storia, Nuove Rivoluzioni vanta un illustre precedente, che ebbe come protagonista Arnold Schönberg stesso: nel 1918 il compositore diresse a Vienna ben dieci prove pubbliche dell’opera, col preciso fine di render coscienti interpreti e pubblico del rigore di un’opera i cui nessi sintattici, intuitivamente, sfuggivano alla comprensione. Ne parla Heinrich von Kralik, musicologo del tempo: “Prima ancora del giorno della decima ed ultima prova, gli strumentisti si erano inseriti nel testo e il pubblico nell’ascolto. Gli aspetti più ardui erano stati superati. I fantasmi scoraggianti parvero innocui, il loro aspetto placato, il loro modo di vivere affrontabile.”
Il concerto s’inserisce nell’ambito dell’iniziativa #DonaEmozioni – Le emozioni risvegliano la musica, la campagna di raccolta fondi che l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi ha lanciato a partire da martedì 24 novembre per mantenere saldo il legame col suo pubblico. Le donazioni sono effettuabili online sul sito dona.laverdi.org.
In Streaming sul sito www.laverdi.org, sul canale Youtube e sulla pagina Facebook dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Esattamente come accade per i concerti dal vivo, laVerdi non rinuncia agli approfondimenti. Ed è così che, insieme ai concerti, anche i programmi di sala approdano online, e diventano consultabili sul sito www.laverdi.org. Un ulteriore modo di rendere la fruizione musicale ancor più completa e consapevole, una strategia per avvicinare ancor di più la modalità di ascolto online a quella dei concerti dal vivo.
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Biografia
Pietro Borgonovo, direttore
Nato a Milano, Pietro Borgonovo si distingue nella direzione di produzioni sinfoniche e operistiche. Da segnalare la presenza al Salzburger Festpiele alla guida del Klangforum Wien e dell’Arnold Schönberg Chor, al Maggio Musicale Fiorentino, alla Biennale di Venezia, al Ravenna Festival. Dirige al Teatro di San Carlo di Napoli, alla Semperoper di Dresda, all’Arena di Verona, al Teatro dell’Opera di Roma, al Teatro La Fenice di Venezia, al Teatro Carlo Felice di Genova, al Teatro Lirico di Cagliari, al Teatro Verdi di Trieste e le principali orchestre in Italia, Europa e Stati Uniti. La Fondazione Teatro La Fenice di Venezia gli affida la direzione della prima mondiale dell’opera Medea di Adriano Guarnieri. Allo spettacolo è assegnato il Premio Abbiati 2003 e la motivazione mette in risalto la “raffinata esecuzione musicale e scenica che ha restituito l’audace ricercatezza della concezione compositiva e multimediale”. Giovanissimo si impone quale solista di oboe sulla scena mondiale. Allievo di Heinz Holliger alla Musikhochschule di Freiburg, si esibisce nelle principali sale e nei maggiori festival internazionali: Teatro alla Scala, Salzburger Festpiele, Biennale di Venezia, Musikverein di Vienna, Festival d’Automne di Parigi, Carnegie Hall di New York, Sala Grande del Conservatorio Tchaikovsky di Mosca, Filarmonica di San Pietroburgo. Pietro Borgonovo è Direttore Artistico della Giovine Orchestra Genovese, storica società di concerti a Genova e dal 2003 Direttore Artistico del Concorso Internazionale di Musica G. B. Viotti di Vercelli.