Una produzione cinematografica che arriva a sfiorare il capolavoro: è Il barbiere di Siviglia di Rossini con le scene e la regia di Mario Martone diretto dal Maestro Daniele Gatti che ha aperto con successo straordinario la nuova stagione 2020/2021 del Costanzi, sabato 5 dicembre su Rai 3. Oltre 680mila gli spettatori che hanno assistito all’opera trasmessa in televisione (il primo atto è stato seguito da 654.000 spettatori con il 4,0% di share il secondo atto ha visto 681.000 con il 3,6% di share) confermando la freschezza rinnovata di uno dei titoli più amati del repertorio operistico, terza produzione d’opera in forma scenica pensata in chiave anti-Covid dal Teatro dell’Opera che arriva dopo il Rigoletto al Circo Massimo a giugno e la Zaide al Costanzi lo scorso ottobre.
“Gli eccezionali dati di ascolto dimostrano la popolarità che ancora oggi l’Opera mantiene tra i cittadini del nostro Paese. È uno dei suoi tratti più affascinanti. Il barbiere di Siviglia a più di duecento anni dalla sua nascita rimane nel cuore e nel DNA di tutti noi – conferma con soddisfazione il sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Carlo Fuortes – Questa produzione è un omaggio all’Opera, al mondo dello spettacolo e al nostro Teatro. Un atto d’amore per un settore che sta soffrendo ma riesce a reagire. E questo spettacolo ne è stata la testimonianza. Ringrazio Rai Cultura, che ha coprodotto lo spettacolo, e Rai 3 che ha dimostrato di saper fare servizio pubblico di eccellenza”.
In ottemperanza al DPCM del 3 dicembre, Il barbiere di Siviglia cinematografico di Martone (che ha curato scene e regia) è stato realizzato con gli artisti in presenza, ma a porte chiuse e ovviamente in assenza di pubblico.
Dall’emergenza però è nato un allestimento semplicemente bellissimo, un capolavoro con gli artisti che invadono l’intero teatro, dalla platea ai palchi fino al palco reale che diventa la casa di Bartolo, dal foyer al retropalco stesso per un set che è al contempo tempo stesso reale e surreale.
A suggerire la collocazione degli spazi e delle scene, i titoli che ci portano nella piazza di Siviglia o nella casa di Bartolo che si concretizza attraverso un complesso reticolo di corde tirate e legati con nodi, simbolo non solo degli intrighi della commedia, della mancanza di libertà di Rosina, ma anche non poco evocativo della privazione della libertà cui ci costringe la pandemia in corso. Fili che cadranno magicamente tagliati solo al concretizzarsi dell’agognato lieto fine del dramma buffo.
Da vero maestro, Martone ha mostrato come ricavare un capolavoro da un classico rinnovando anche un’opera con taglio cinematografico con tocchi di classe e invenzioni diverse (i soldati collocati nei parchi di primo ordine alla fine del primo atto, i frammenti in bianco e nero delle prime dell’Opera negli anni passati), ma sempre con estrema semplicità e senza provocazioni gratuite, senza neppure dimenticare i titoli di inizio in perfetto stile opera-film con Figaro e Gatti che corrono in scooter per le strade di Roma appena prima di arrivare in teatro: attentissima, analitica e vivace, coloratissima di sfumature la direzione di Gatti alla guida dell’orchestra con tutte le difficoltà del caso di dirigere, egregiamente, i cantanti anche di spalle. Insomma la regia c’è e si vede in ogni dettaglio curatissimo che non tralascia mai la vis comica dell’opera.
Particolarmente dotato poi il cast guidato dal Figaro con la voce possente di Andrzej Filończyk che non tralascia il carattere sfacciato e guascone del factotum barbiere, dal Conte d’Almaviva con la voce calda e modulata di Ruzil Gatin, dalla vivace Rosina di Vasilisa Berzhanskaya al caricaturale Don Bartolo di Alessandro Corbelli, qui ripensato sulla sedia a rotelle fino al lodevole e quasi mefistofelico Don Basilio dell’ottimo Alex Esposito (magnifico ne La calunnia è un venticello con la camera che gli gira intorno) fino a Patrizia Biccirè (Berta) e Roberto Lorenzi (Fiorello).
È poi pressoché perfetta e sempre convincente in ogni dettaglio la recitazione di tutti gli artisti (particolarmente importante anche nei primissimi piani garantiti dalla regia cinematografica e televisiva). L’allestimento di Martone, in chiave rigorosamente anti covid, con l’Orchestra diretta magicamente dal Maestro Gatti e il coro diretto da Roberto Gabbiani, appare veramente sorprendente: è dinamico, allegro, divertente, trascinate e rispecchia in ogni dove tutte le caratteristiche del vero Barbiere esaltandone lo spirito giocoso in un allestimento con i costumi tradizionali, ma curatissimi (con tanto di dettagli in stile spagnolo come la mantella di Rosina nel primo atto) di Anna Biagiotti e le illuminazioni di Pasquale Mari. Dopo la messa in onda su Rai 3 del 5 dicembre, lo spettacolo sarà trasmesso su Rai 5 la notte di Capodanno ed è disponibile su Raiplay.
Il mese di dicembre intanto si arricchisce di altri appuntamento con una rassegna di concerti sinfonici dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, per la prima volta in live-streaming e diffusi gratuitamente sul canale ufficiale You Tube dell’Opera (https://www.youtube.com/user/operaroma).
Dopo il primo appuntamento della scorsa settimana, spazio a venerdì 11 dicembre, alle ore 19.00, al ritorno del Maestro Michele Mariotti, dopo il debutto dello scorso novembre con Idomeneo, re di Creta. Con un programma all’insegna di Richard Strauss (Divertimento per piccola orchestra su musiche clavicembalistiche di Couperin, op. 86), Gluck (Danza degli spiriti beati da Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald ), Mozart (Sinfonia KV 183 in sol minore “La Piccola”).
Ultimo appuntamento venerdì 18 dicembre, alle ore 19.00, con il ritorno del Maestro Daniele Gatti con un programma all’insegna di Mozart (Sinfonia n. 38 in re maggiore “Sinfonia di Praga” K 504 e l’ouverture da Don Giovanni) e la presenza del soprano Carmela Remigio per Beethoven.
Per assistere agli spettacoli in streaming, è sufficiente collegarsi al canale You Tube ufficiale del Teatro dell’Opera. Per informazioni: operaroma.it