I laboratori d’arte teatrale a Rebibbia non si fermano. Se il pubblico ancora non può tornare ad affollare l’Auditorium del Carcere, i detenuti-attori escono virtualmente con due live su Facebook, il 16 e il 18 dicembre alle 17,00 – pagina https://www.facebook.com/TeatroLiberodiRebibbia/ e sul sito http://www.enricomariasalerno.it/
La pandemia da Covid-19 pone restrizioni dolorose a chi già vive recluso: da mesi i colloqui fra detenuti e familiari sono quasi interrotti. Quei pochi momenti di contatto in presenza – gli unici che tengono in piedi la relazione fra coniugi e con figli e genitori – sono sostituiti dalle videochiamate: sarà una consolazione da poco, ma è meglio dell’assordante silenzio che si vive oltre le mura. Anche il Teatro Libero di Rebibbia – come tutti i Teatri – è inaccessibile da marzo. Eppure vive, nonostante tutto. Nei mesi più difficili dell’isolamento è stata attivata la didattica a distanza. Poi con cautela sono tornati registi e operatori per ascoltare le voci e catturare le immagini di un momento storico drammatico e senza precedenti, anche per quel mondo parallelo e oscuro che è il penitenziario.
Laura Andreini Salerno e Fabio Cavalli coordinano il lavoro delle prove teatrali dal grande palcoscenico di Rebibbia, che dal 2003 ha accolto decine di migliaia di spettatori proponendo Shakespeare e Cechov, Brecht e Tolstoj, accanto al racconto originale delle vite passate, presenti e future di uomini che hanno provato a volare, con ali troppo fragili, dentro la tempesta di vite al limite.
La resistenza teatrale a Rebibbia è pronta da tempo. Era il 2016 quando il carcere entrò in Rete, sul web, quando le dirette live streaming sembravano un bizzarro esperimento: mostrare l’invisibile di un palcoscenico nascosto. Oggi che – purtroppo – la voce dei teatranti è soffocata dalla paura del contagio, in molti si organizzano con le nuove tecnologie, come ponte, come traghetto verso il teatro “vissuto” fra scena e platea. Il teatro che presto tornerà più forte e rinnovato. Per ora: a tutto live!
I detenuti-attori di Rebibbia – protagonisti di tante avventure teatrali e cinematografiche (si pensi a Cesare deve morire, dei fratelli Taviani, Orso d’Oro al Festival di Berlino qualche anno fa), si presentano al loro “giudice naturale”, il Pubblico, il due dirette Facebook.
Il 16 dicembre “Icaro e altre Meraviglie”, presentato da Laura Andreini Salerno come prova aperta – una sorta di lezione di volo – del nuovo spettacolo che coinvolge i reclusi del Reparto G8.
Il 18 è la volta dei detenuti-attori dell’Alta Sicurezza che si avventurano nel Progetto su Dante, a sette secoli dalla scomparsa del Poeta della Commedia. Guidati da Fabio Cavalli, inventano con un confronto ardito fra peccati e reati, gironi infernali e bracci penitenziari, nell’infinito sforzo che accomuna tutti, liberi e reclusi, di riuscire alla fine di questo drammatico momento dell’umanità, “a riveder le stelle”.
Manifestazioni nell’ambito del Rebibbia Festival 2020. Il Progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico “Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022”, fa parte di ROMARAMA 2020 il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale.