È uscito di recente per i tipi di Guido Miano Editore – Milano, il numero 13 di “Alcyone 2000”, quaderni di poesia e di studi letterari; editi a partire dal 1999, racchiudono l’esperienza editoriale della Casa Editrice con pubblicazione di testi monografici di autori e inserti di artisti contemporanei. La pubblicazione aperiodica rappresenta la prosecuzione ideale dello storico bimestrale “Davide, rivista sociale di lettere e arti” fondato nel 1951, e da cui si è sviluppata la Casa Editrice diretta dalla famiglia Miano di Milano. I vari numeri monografici oggetto di collezionismo contengono saggi e contributi critici di docenti universitari e critici militanti.
In questo numero: saggi critici su Aldo Capasso, Blaise Pascal, Alessandro Miano, Andrea Camilleri, Claudio Chieffo. Inserti d’arte dedicati a Franca Maschio (pittrice), Fabio Recchia (pittore e poeta), Tommaso Cevese (fotografo e poeta). Profili d’autore: Alfredo Alessio Conti, Tersilla Federici, Luciano Postogna, Floriano Romboli. Sillogi poetiche: Giuseppe Bertòn, Anna Castrucci, Umberto Cerio, Donato Danza, Maria Tiziana Dondi, Maria Grazia Ferraris, Marco Lando, Marcella Mellea, Pietro Nigro, Vincenzo Piccinato, Marco Righi, Francesco Terrone.
“Quando si parla di Aldo Capasso (Venezia, 1909 – Cairo Montenotte, 1997) il pensiero va generalmente al prestigioso critico, cultore di studi rinascimentali e di letteratura francese e insieme attento agli sviluppi della poesia del nostro secolo, di cui non mancò di fustigare gli eccessi e le deviazioni, al fondatore e teorizzatore del movimento “Realismo lirico” che per quattro lustri diresse l’omonima rivista, venendo in contatto con i più illustri nomi della letteratura internazionale, ma non sempre si ricorda che egli fu anche, parimenti, grande e originale poeta. In questo studio ci proponiamo di esaminare la sua poesia nel suo sviluppo, nonché nelle tematiche ricorrenti e nei moduli espressivi. Per fare ciò (occorre risalire alle premesse teoriche, alle idee estetiche di Aldo Capasso che trovano una mirabile sintesi nella “Lettera Aperta ai Poeti Italiani sul realismo nella lirica”, manifesto del realismo lirico del 1949, cofirmato da Lionello Fiumi, Giuseppe Gerini, Elpidio Jenco, Arrigo Bugiani, Alberto Macchia, Riccardo Marchi, Amedeo Ugolini […]”.
Silvano Demarchi
Dal saggio “La poesia di Aldo Capasso”
“Blaise Pascal (1623-1662) da principio dedica il suo genio precoce alla ricerca scientifica; poi, dal 1651 al 1654, frequenta i salotti mondani e approfondisce la sua conoscenza degli uomini. Dopo una crisi mistica, decide di consacrare tutte le sue forze a un obiettivo essenziale: lottare con l’ardore di un apostolo per il trionfo della sua fede. Nel ritiro di Port-Royal, scrive le 18 Lettres à un Provincial contro i Gesuiti, che, secondo lui, tradiscono il vero spirito del cristianesimo; profonde per spirito e cuore, per condurre alla religione gli indifferenti e gli increduli. Muore prematuramente, lasciando soltanto delle note che vengono riunite sotto il nome di Pensées. La maggior parte delle sue riflessioni vertono direttamente al suo obiettivo principale, che è quello di provare la verità e l’eccellenza della religione cristiana. Ma, nel suo desiderio di conquistare anime, riflette sull’arte della persuasione; e arriva a formulare dei principi letterari in cui si possono vedere preannunciati quelli della dottrina classica […]”.
Nazario Pardini
Dal saggio “Fra vertigine e poesia, ricordando Blaise Pascal”
“Le ragioni del successo di un libro, di un personaggio letterario o di un autore non sono in genere dovute al caso o alla fortuna, se non forse in minima parte. Ma ci devono essere delle ragioni più concrete e reali che segnano il loro destino di fortuna o il loro insuccesso. Nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, nel settembre del 1925, Camilleri ha conosciuto un’esplosiva – seppur tardiva notorietà – che a settant’anni più non si aspettava. Un successo attribuibile, non al caso, ma ad altri più complessi e sofisticati fattori e meccanismi, che certamente un conoscitore del mondo culturale, teatrale e televisivo, come era appunto il nostro autore, non poteva non conoscere e non aver considerato. Questo improvviso straordinario seguito di pubblico si è sostanzialmente concretizzato, e rinsaldato – rispetto alla tiepida accoglienza dei suoi primi romanzi – a partire dalla pubblicazione delle storie investigative di un originale commissario di polizia, il cui nome – a tutti noto – è Montalbano. Un successo, come dicevo, tardivo, ma confermato e dilatato dalla fortunata serie televisiva dedicata al personaggio, messa, per l’occasione, in onda dalla Rai. In questi ultimi decenni, l’indice di gradimento è stato così alto e travolgente, che Camilleri ha finito per affermarsi come il “caso letterario” di fine Novecento […]”.
Rossella Cerniglia
Dal saggio “Lo straordinario successo della scrittura di Andrea Camilleri
e delle storie investigative del commissario Montalbano”