Entrare nel nuovo Museo Bodoni sarà una esperienza doppiamente immersiva. Varcate le porte, sarà come entrare nella fucina bodoniana, nella sua tipografia, quasi avvertendo il profumo degli inchiostri e il frusciare delle carte. Ma si entrerà anche nel cuore della cultura di un’epoca in cui Parma era tra le vere capitali europee. A rendere ancora più sacrale l’ambiente, la scelta del nero come colore dominante, se non unico. Nere le pareti, nere le lampade industriali che, pendendo dai soffitti, daranno luce ad opere che sono indiscutibili capolavori della storia dell’editoria e, più in generale della grafica.
Al nuovo Museo Simone Verde, Direttore della Pilotta, ha destinato gli ex locali destinati a magazzino dei periodici della Biblioteca Palatina, a pianoterra della Pilotta, con ingresso e uscita dalla via porticata. Il Direttore ha affidato il concept del nuovo allestimento del Museo Bodoniano al suo direttore scientifico Andrea De Pasquale. “Il Museo Bodoniano è il più antico museo della stampa al mondo -sottolinea De Pasquale- essendo stato fondato da Angela Pezzana nel 1842 quando, per rendere visitabile i capolavori della produzione bodoniana, come avveniva quando Bodoni era in vita, venne allestita una “stanza dei punzoni”, con uno specifico conservatore, presso la Galleria dell’Incoronata della Palatina”.
Quattro le sezioni su cui si svilupperà il nuovo Museo Bodoni. La prima sarà riservata a “Bodoni, Parma e l’Europa”. Al centro, un tavolo multimediale con la mappa del Ducato ed i suoi legami con le corti europee, gli aspetti economici e sociali del periodo, con particolare riguardo alla dislocazione delle cartiere, i luoghi della vita e del percorso culturale di Bodoni (Saluzzo, Roma, Parma, Torino, Milano), i suoi rapporti con il neoclassicismo.
In questa sezione il visitatore avrà a disposizione anche una panoramica della produzione tipografica del tempo e dei tipografi di riferimento di Bodoni, quali Baskerville. Incontrerà anche Bodoni, nei sui numerosi ritratti e, con lui, i membri della corte e personaggi legati alla sua figura. Si sta anche ipotizzando l’inserimento di una veduta di Roma e di quadri d’ispirazione classica con rovine, busti o statue antichi o all’antica. Per ricreare quel “sentire” neoclassico che connotò l’epoca.
A “La fabbrica del libro” è poi riservata la sezione più vasta, che andrà ad occupare la parte centrale della sala espositiva, divisa in quattro grandi nicchie.
In ogni nicchia sono ricostruite le varie fasi di lavoro di Bodoni. A partire dalla fonderia dei caratteri con i suoi strumenti di lavoro: punzoni, matrici, forme di fusione e relativi caratteri, alcuni ancora posti negli armadi creati per contenerli e gestirli al meglio. Poi la parte riguardante la riproduzione, con esempi di manoscritti di tipografia, il compositoio e il vantaggio. Per passare a “La stampa”, con prove su carta e pergamena, copie su seta, e il torchio, ricostruzione del 1940, rimesso in funzione anche a fini didattici. Infine “L’illustrazione e la legatura”, presenti anche le lastre di rame relative alle edizioni bodoniane. Per questa sezione, il Direttore Verde ha avanzato richiesta all’Istituto Toschi per poter esporre la macchina calcografica della Stamperia reale.
La sottosezione della legatoria prevede l’esposizione della pressa da carta sempre dell’Istituto Toschi e l’esposizione di alcune delle più belle legature bodoniane.
I processi di composizione, stampa e legature saranno illustrati alle pareti dalle tavole dell’Encyclopédie.
Al centro della sezione, nelle bacheche in ottone già patrimonio del Museo, verranno esposti i capolavori di Bodoni, con particolare riferimento a quelli inviati per l’esposizione universale di Parigi nel 1811, oltre ai manuali. Alcuni esempi della produzione bodoniana saranno sfogliabili nei totem touch-screen.
Infine “Il mito di Bodoni”: in una grande libreria sarà esposta la raccolta dei volumi bodoniani, con particolare riguardo alla raccolta palatina ancora con legature originali, al fine di documentare la bibliofilia bodoniana.
Sull’altra parete verranno proiettate su monitor immagini dei caratteri bodoniani ancora oggi in uso nelle varie versioni e rielaborazioni ed esempi di uso del carattere bodoniano oggi, il tutto al fine di documentare l’attualità del messaggio bodoniano.
Al centro un tavolo multimediale con la storia delle celebrazioni Bodoniane, dislocazione delle principali raccolte bodoniane del mondo e loro descrizione ed esempi di musei della stampa e del carattere o di luoghi che ancora oggi richiamano alla memoria Bodoni e i suoi caratteri.
Saranno esposti materiali relativi agli anniversari del 1913 e del 1940, accanto ad esempi di edizioni di tipografi che si richiamarono alla lezione bodoniana (Mardersteig, Tallone, Riva) e ai campionari di caratteri di fonderie e modelli di alfabeti bodoniani proposti da grafic designer contemporanei reinventori della tradizione (Ricci, Vignelli).
I lavori relativi agli interventi strutturali e di impiantistica del nuovo Museo sono iniziati lo scorso settembre e stanno completandosi con l’allestimento museografico.
L’intervento complessivo ha richiesto un investimento di circa 760.000 euro, interamente coperto dal Mibact – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.
Il Direttore Verde sottolinea come il Bodoni risultasse di difficile accesso e, nell’allestimento risalente al 1963, scarsamente comunicativo per un pubblico di non addetti, Problematiche che il nuovo Bodoni di Bodoni consentirà finalmente di superare.
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